Un imprenditore di 53 anni agli arresti domiciliari per aver messo in piedi una maxitruffa su Superbonus e Sismabonus da quasi 3 milioni di euro nella zona di Carini. Aveva attestato falsamente, secondo l’accusa formulata dalla guardia di finanza, l’avanzamento di lavori in 7 immobili senza in realtà aver mai completato gli interventi. In pratica installava soltanto il cantiere e poi scompariva. Nonostante ciò ha scambiato tutti i vari crediti maturati con l’agenzia delle entrate cedendoli o utilizzandoli personalmente per compensare debiti col Fisco.
Su delega della Procura, i finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal Gip con la quale è stata disposta l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’imprenditore. I reati contestati sono quelli di truffa ai danni dello Stato, false asseverazioni rilasciate dal tecnico abilitato, emissione di fatture per operazioni inesistenti e indebita compensazione di crediti di imposta inesistenti.
Con lo stesso provvedimento, il Gip ha disposto il sequestro preventivo di crediti per un ammontare di 1.660.537 euro e il sequestro per equivalente pari a un altro milione di euro. Le indagini, condotte dalle fiamme gialle della tenenza di Carini, hanno preso le mosse da una denuncia di un cittadino che aveva incaricato proprio l’imprenditore per la realizzazione di lavori con il sistema dei Sismabonus e Superbonus, usufruendo dell’agevolazione 110%. In pratica con questo sistema il cittadino poteva ristrutturare casa e migliorarne l’efficienza energetica senza pagare nulla ma con agevolazioni dello Stato monetizzate direttamente nei confronti dell’impresa.
In realtà le opere commissionate sono state solo avviate per poi essere bruscamente sospese, così come accertato dai militari della guardia di finanza per almeno altri 7 immobili ubicati in località tra le provincie di Palermo e Trapani (Carini, Terrasini ed Alcamo) i cui lavori erano stati affidati allo stesso professionista. I finanzieri hanno ricostruito il disegno criminale attraverso l’esame della documentazione acquista tra Comuni, banche e privati, mettendo in luce il modus operandi del presunto truffatore.
Il 53enne ha rivestito personalmente, e attraverso le sue società, la qualifica di ingegnere progettista, direttore dei lavori e general contractor per acquisire crediti e ottenere pagamenti. Infatti, una volta ottenuto da privati o condomini l’incarico, l’indagato ha affidato i lavori a una ditta di costruzioni a lui stesso riconducibile e proposto ai clienti di avvalersi delle misure agevolative volute dal legislatore per l’efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico. Dopo aver avviato le “ristrutturazioni” e presentato negli uffici competenti tutta la documentazione necessaria, il professionista ha attestato, mediante false asseverazioni degli stati di avanzamento lavori, all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile e agli uffici fiscali, di aver maturato un credito d’imposta che ha poi incassato presso gli istituti bancari.
Per generare i crediti di imposta ha emesso, tramite le ditte di costruzioni a lui riconducibili e come professionista, fatture per operazione insistenti artatamente redatte con il fine di creare la documentazione necessaria a evadere lui stesso le imposte, indirizzate agli ignari clienti. Infine, ha utilizzato i crediti inesistenti per compensare debiti di imposta da lui stesso maturati nell’ambito delle attività di impresa, mediante la falsa compilazione dei modelli di pagamento delle imposte. Con il provvedimento all’indagato sono state sequestrate 7 unità immobiliari, 7 automezzi, quote societarie e altre disponibilità finanziarie a lui riconducibili.
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