«Il futuro delle imprese italiane passa da green e digitale»

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Il Piano Transizione 5.0, introdotto ufficialmente il 2 marzo 2024 con il Decreto Legge n. 19/2024, rappresenta una grande opportunità per le imprese del territorio. Questo nuovo programma mira a promuovere l’adozione di tecnologie digitali avanzate, con un’enfasi particolare sulla sostenibilità ambientale e l’economia circolare.

Nello specifico, il Decreto PNRR riconosce agevolazioni nella forma del credito d’imposta per le imprese che effettuano nuovi investimenti finalizzati alla riduzione dei consumi energetici attraverso l’acquisto di nuovi macchinari di produzione e fonti Rinnovabili.

Per approfondire le opportunità offerte dal Piano Transizione 5.0, abbiamo intervistato Ruggiero Serio, ingegnere energetico ed esperto in gestione dell’energia, CEO della società “Ingegneria 4.0”.

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Ingegner Serio, quali sono gli obiettivi principali del Piano Transizione 5.0?
«Il Piano Transizione 5.0 si propone di guidare le imprese italiane verso una crescita innovativa e sostenibile, integrando tecnologie emergenti con pratiche rispettose dell’ambiente. L’obiettivo è rivedere i processi produttivi, adottando soluzioni digitali avanzate che favoriscano l’economia circolare».

Quali vantaggi possono ottenere le imprese investendo in nuove tecnologie e soluzioni “green”?
«Investire in questi ambiti offre numerosi benefici. Innanzitutto, la riduzione dei costi energetici migliora la competitività aziendale. Inoltre, il monitoraggio continuo dei consumi consente di individuare ed eliminare gli sprechi, mentre l’ottimizzazione dei processi produttivi, resa possibile dall’uso di tecnologie innovative, migliora la qualità dei prodotti finali e il flusso di lavoro».

Che tipo di supporto riuscite ad offrire alle imprese?
«La nostra società di Ingegneria affianca le imprese che decidono di effettuare investimenti nei reparti produttivi (nuove macchine) e nelle fonti Rinnovabili, ottenendo un credito d’imposta. Da questo punto di vista ci impegniamo a supportare le imprese in ogni fase del processo, passo dopo passo, dalla verifica iniziale alla certificazione e presentazione delle domande. Grazie al nostro team di esperti tecnici, garantiamo che ogni progetto sia conforme e ottimizzato per massimizzare i benefici.

Da più di 15 anni affianchiamo le aziende nei processi di analisi, risparmio e ottimizzazione energetica: in tal senso le aiutiamo a effettuate una diagnosi dei processi produttivi attraverso l’adozione di tecnologie digitali avanzate, con un focus particolare sulla sostenibilità».

Quali aziende possono aderire e quali sono le spese ammissibili nel contesto del Piano Transizione 5.0?
«Innanzitutto è importante spiegare che tutte le aziende italiane possono accedere al credito d’imposta, senza restrizioni di settore o dimensione. In merito alle spese, il Piano prevede un plafond complessivo di 6,3 miliardi di euro per sostenere la transizione digitale ed energetica delle imprese italiane.

Le spese ammissibili includono investimenti in nuovi beni strumentali (macchinari di produzione), impianti per la produzione di energia rinnovabile (fotovoltaico), software per la gestione d’impresa e formazione del personale.

Si può far riferimento all’elenco dei beni ammissibili di cui agli allegati A e B alla legge 11 dicembre 2016, n. 232».

Quali criteri bisogna rispettare per ottenere il credito d’imposta?
«Il credito d’imposta si può ottenere quando sono soddisfatti i seguenti requisiti:

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  1. Aver acquistato i beni del progetto innovativo dal 01/01/2024 al 31/12/2025;
  2. Aver acquistato dei beni strumentali che rientrino nelle categorie produttive;
  3. Aver prodotto un risparmio energetico minimo del 3% sulla struttura produttiva o del 5 % sul processo produttivo;
  4. Aver collegato le nuove macchine produttive attraverso dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0».

Chi garantisce che l’investimento produca un risparmio e come è possibile dimostrarlo?
«Sarà il nostro team di esperti a sviluppare una prevalutazione gratuita del progetto attraverso l’analisi della/e macchina/e e la collocazione nel processo produttivo. Posso però tranquillamente affermare che l’aggiornamento tecnologico del processo produttivo con conseguente aumento del rendimento della macchina, per natura ingegneristica, genera un risparmio energetico maggiore del minimo richiesto dal decreto».

L’investimento può includere l’acquisto di impianti fotovoltaici?
«Sì. L’investimento può includere anche le spese per l’installazione di un impianto fotovoltaico e per i sistemi di accumulo a due condizioni:

  1. la prima condizione è che l’impianto sia dimensionato per il solo autoconsumo aziendale.
  2. La seconda condizione è che l’investimento sia accompagnato dall’acquisto di un bene strumentale o da un software come da elenco dei beni ammissibili di cui agli allegati A e B alla legge 11 dicembre 2016, n. 232.

Giusto per fare chiarezza: i beni materiali rappresentano un intervento trainante mentre l’impianto fotovoltaico rappresenta un intervento trainato.

Uno dei forti vantaggi è che tra l’intervento trainante e quello trainato non ci deve essere proporzionalità.

Esempio: se spendo 20 mila euro per l’acquisto di una macchina produttiva posso spendere 150 mila euro per un impianto fotovoltaico, ottenendo il credito d’imposta calcolato sulla somma dei due investimenti che ammontano a 170 mila euro».

Rispetto al valore dell’investimento, che valore può avere il credito d’imposta generato?
«Il credito d’imposta generato dall’investimento può variare da un minimo valore pari al 15 % fino ad un valore massimo pari al 45% del valore dell’investimento. Solitamente, per investimenti inferiori a 2,5 milioni, si ottiene un credito minimo del 35 % del valore dell’investimento».

Il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni finanziarie?
«Sì. Il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni finanziate che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo non porti al superamento del costo sostenuto. Per intenderci: la somma dei benefici cumulati non può essere maggiore del costo sostenuto».

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Commenti finali…
«Il Piano Transizione 5.0 offre alle imprese italiane un’opportunità significativa per innovare e crescere in modo sostenibile, allineandosi alle tendenze globali verso un’economia più verde e digitalizzata. Quindi è decisamente un’occasione da non perdere».

Per maggiori informazioni
Ingegneria 4.0 srls
​Via Colonnello Francesco Grasso 16 – Barletta
Email: info@ingegneria40.it





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