I 10 ambiti strategici del Piano regionale di sviluppo – Notizie

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Il Piano regionale di sviluppo
2024-2029 approvato oggi dalla Giunta è suddiviso in dieci
ambiti strategici: Sanità e salute; Politiche sociali; Il buon
lavoro; Conoscenze e cultura; Governo del territorio; Ambiente e
paesaggio; Trasporti e reti tecnologiche; Transizione
energetica; Sviluppo economico e sociale sostenibile; Nuovo
sistema Sardegna.

   
Sul fronte sanitario, gli obiettivi del piano puntano a
rafforzare l’azione dei medici di base, modificandone compiti
amministrativi e ambulatoriali, a tagliare le liste d’attesa e a
riformare il Cup. E poi previsto l’Ospedale dei bambini per
offrire un servizio d’eccellenza ai piccoli pazienti sardi, oggi
spesso costretti a intraprendere gravosi viaggi per ricevere
cure in ospedali del continente che potrebbero essere erogate in
Sardegna.

   
Per le Politiche sociali, 300 milioni vengono stanziati per
il piano straordinario di manutenzione degli edifici Area,
l’azienda regionale che si occupa dell’emergenza abitativa per
le persone in condizioni economiche disagiate, mentre 102
milioni (di cui 48 già stanziati e 54 da stanziare) sono
dedicati al finanziamento del Reddito di inclusione sociale
(Reis). Arriva lo psicologo di base e per le scuole e si
potenziano gli strumenti di prevenzione contro la violenza sulle
donne e la presa in carico delle vittime.

   
Nel capitolo Il buon lavoro, si inseriscono la
riqualificazione dei disoccupati (in modo particolare quelli
delle aree di crisi industriale irreversibili), il bonus di
sostegno al lavoro dignitoso, con premialità previste per le
piccole e medie imprese che offrono lavoro tutelato,
adeguatamente retribuito e duraturo, e incentivi per il rientro
dei cervelli.

   
L’ambito Conoscenza e cultura prevede 409 milioni per il
diritto allo studio, destinati alle politiche a favore dei
disabili, alle borse di studio e all’abbattimento del costo
degli affitti, dei libri e dei trasporti, 188,5 milioni per il
sostegno ai settori cinema, teatro, musica e cultura e la
predisposizione di una legge quadro sull’Istruzione.

   
Quanto al Governo del territorio, il provvedimento varato
dalla Giunta ha l’obiettivo di aggiornare il Piano paesaggistico
regionale (Ppr). Vengono anche stanziati 408 milioni per i
progetti di sviluppo urbano sostenibile e di rigenerazione
urbana e 337 milioni per le aree interne dell’Isola, per
interventi da realizzare con i comuni e le comunità montane.

   
Nel capitalo Ambiente e paesaggio ci sono 1 miliardo e 700
milioni per l’efficientamento delle risorse idriche (422 milioni
stanziati e 1 miliardo e 200 milioni da stanziare); 346 milioni
per interventi di mitigazione rischio idrogeologico; 88,6
milioni per la conservazione e tutela degli ecosistemi costieri;
25 milioni per la realizzazione della nuova scuola forestale a
Nuoro; 5 milioni per la realizzazione della cittadella della
Protezione civile.

   
Per Trasporti e reti tecnologiche si mettono a correre 582
milioni per la nuova continuità territoriale (persone e merci);
aiuti sociali per il trasporto aereo e nuove rotte aeree; fondi
per la ferrovia Nuoro-Abbasanta.; 598,5 milioni per la messa in
sicurezza e la manutenzione delle strade.

   
L’ambito della Transizione energetica prevede la creazione
dell’Agenzia energetica regionale, pronti poi 678 milioni per
gli incentivi all’energia rinnovabile più 112 milioni per la
realizzazione di comunità energetiche, 64 milioni invece
andranno all’efficientamento energetico degli edifici pubblici e
privati.

   
Per Sviluppo economico e sociale sostenibile sono disponibili
120 milioni per l’attrazione degli investimenti e la
competitività; 280 milioni per produzioni agricole, alimentari,
forestali e la pastorizia; 460 milioni per lo sviluppo
industriale (aree industriali, incentivi, startup); 310 milioni
per l’economia del mare (pesca, ambiente, portualità, turismo);
720 milioni per internazionalizzazione, promozione,
valorizzazione dell’immagine della Sardegna; 221 milioni per
l’artigianato (incentivi, ricostituzione ente Isola., nuovo sito
sull’artigianato).

   
Il nuovo sistema Sardegna si regge su due pilastri, “che
saranno i nuovi fondamenti dell’Autonomia”, ha chiarito la
presidente Todde: il primo è il Cantiere riforme, attraverso il
quale procedere alla revisione dello Statuto e della Legge
statutaria, l’approvazione di una nuova legge elettorale e a una
nuova organizzazione attraverso la revisione delle leggi
regionali 1/77 e 31/98, il secondo è un nuovo attivismo politico
nei confronti dello Stato.

   

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