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Non è un segreto che l’intelligenza artificiale (IA) sia una forza fondamentale nell’attuale trasformazione tecnologica. Potrebbe però non essere opportuno focalizzarsi esclusivamente sui titoli tecnologici per ottenere una sovraperformance. Al contrario, una strategia di diversificazione degli investimenti sull’intero mercato azionario statunitense è più vantaggiosa per cogliere la crescita potenziale e gli aumenti di produttività al di là della sola tecnologia.

La tecnologia è chiaramente al centro della trasformazione dell’IA. Sembrerebbe quindi scontato che per ottenere una sovraperformance gli investitori debbano guardare ai tecnologici. Ma le nostre analisi, forse sorprendentemente, non suggeriscono di sovrappesare i titoli tecnologici. Se un investitore vuole approfittare della crescita prevista dall’evoluzione dell’IA, la prima cosa da fare è sovrappesare il più ampio mercato azionario, con un focus su quello statunitense. Faccio riferimento agli Usa perché è lì che probabilmente si concentrerà la crescita, data la vivace fonte di innovazione che l’economia americana ha rappresentato e sembra destinata a rappresentare anche in futuro.

Questa posizione si basa su diversi elementi. In primo luogo, bisogna considerare che i titoli tecnologici, in generale, hanno attualmente valutazioni molto elevate e quindi gran parte del potenziale rialzo è già prezzato. In secondo luogo, il settore tecnologico nel suo complesso non ha mai sovraperformato in questi periodi di trasformazione tecnologica. Ci aspettiamo che in futuro emergano alcune “stelle”, ma nel settore vedremo una percentuale maggiore di flop. Per ogni Amazon emersa dalla bolla di internet, ci sono state decine di start-up che hanno fallito.

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L’IA è una tecnologia trasformativa e ci aspettiamo quindi di vedere l’importanza dell’IA emergere in settori diversi da quello esclusivamente tecnologico (sanità, finanza, industria manifatturiera, ecc.), determinando un aumento della crescita e della produttività dell’economia in generale. Ad esempio, l’elettricità è stata una tecnologia di trasformazione che ha influenzato settori della nostra economia ben oltre l’energia stessa. Per questo motivo, suggeriamo che se si vuole puntare su questo risultato, il modo migliore per farlo è aumentare la propria esposizione azionaria, non sovrappesare il solo settore tecnologico.

La nostra ricerca sui megatrend suggerisce una bassa probabilità di uno scenario in cui l’impatto dell’IA sia minimo: solo un 30%-40% di probabilità di verificarsi. Se dovesse succedere, è consigliabile un aumento dell’allocazione sul reddito fisso ed è probabile che i titoli value performino meglio dei titoli growth, perché le aziende growth si troveranno a fronteggiare il vento contrario di un contesto di bassa crescita secolare. Storicamente, i titoli growth che non riescono a far crescere gli utili (per qualsiasi motivo) finiscono in genere per avere una valutazione significativamente più bassa. I titoli value, invece, potrebbero tornare in auge (dopo una lunga sottoperformance) e sovraperformare il mercato azionario più ampio.

In futuro, gli investitoti dovrebbero prestare meno attenzione ai messaggi sulla concentrazione in pochi titoli, come i Magnifici 7, o in un particolare settore, come quello tecnologico. Quando si parla di mercato azionario, possono essere vere due affermazioni apparentemente contraddittorie. Da un lato, i titoli a grande capitalizzazione (generalmente growth) hanno una grande capacità di tenuta più a lungo termine di quanto si possa pensare, quindi la tendenza alla concentrazione potrebbe continuare. Dall’altro lato, queste società non mantengono la propria posizione e la propria modalità di crescita per più di qualche decennio. Guardate l’elenco dei maggiori membri dell’S&P 500 di qualche decennio fa e confrontatelo con quello di oggi. Allo stesso modo, dov’erano la maggior parte dei Magnifici 7 titoli solo 20 anni fa?

Come devono muoversi gli investitori in questa situazione? Un modo semplice, ma efficace è quello di possedere il mercato azionario totale, con un fondo indicizzato ampiamente diversificato. Un altro modo è che gli investitori con una maggiore tolleranza al rischio lavorino con gestori attivi in grado di individuare il cambiamento decennale e di identificare tempestivamente i vincitori del prossimo decennio.



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