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Versace potrebbe tornare in mani italiane con Renzo Rosso, ma anche il fondo di private equity Permira e Marco Bizzarri (ex ceo di Gucci) sono in corsa. Nel frattempo, Stella McCartney riacquista la sua indipendenza da Lvmh, dopo cinque anni di collaborazione
Il mondo del lusso è in fermento. Da una parte, Versace, l’iconica maison italiana attualmente controllata dalla statunitense Capri Holdings, potrebbe presto tornare in mani italiane grazie a un’offerta guidata da Renzo Rosso, patron di Diesel, presidente del gruppo Otb (Only The Brave) e proprietario del Vicenza Calcio, che milita in Serie C. Dall’altra, un’altra grande protagonista del settore, Stella McCartney, ha scelto di riacquistare la quota di minoranza detenuta dal colosso francese Lvmh, segnando un ritorno all’indipendenza per il suo brand dopo cinque anni di collaborazione.
Due operazioni diverse, ma che evidenziano come, nel settore del lusso, i grandi marchi siano impegnati a ridefinire la loro identità e le loro strategie in un contesto di mercato complesso.
Versace torna in vendita: chi vuole il gioiello del lusso italiano?
Secondo quanto riportato da La Stampa, il fascicolo per la vendita di Versace circolava già da un anno tra fondi di investimento e grandi gruppi internazionali del settore moda. Tuttavia, oggi la trattativa sembra aver preso una piega più concreta. Capri Holdings, che controlla anche i brand Michael Kors e Jimmy Choo, ha affidato alla banca d’investimento Barclays il compito di trovare un acquirente sia per la maison italiana sia per il marchio britannico di calzature.
Dopo una prima fase di trattative che ha coinvolto oltre dieci potenziali acquirenti, la lista si è ristretta. Secondo fonti finanziarie, il dossier potrebbe vedere una svolta decisiva già a febbraio. Tra i nomi rimasti in corsa, oltre a Renzo Rosso, figurano il fondo di private equity Permira e Marco Bizzarri (ex ceo di Gucci), che sarebbe impegnato a raccogliere i fondi necessari per un potenziale investimento.
Al contrario, l’intervento di Prada, inizialmente indicata come interessata, appare oggi sempre meno probabile.
A complicare il quadro, e forse ad accelerare le decisioni, è stato il recente blocco della fusione tra Capri Holdings e il gruppo Tapestry (che controlla marchi come Coach, Kate Spade e Stuart Weitzman). Lo scorso ottobre, un giudice del Tribunale Federale di New York ha fermato il progetto per scongiurare il rischio di monopolio, costringendo Capri Holdings a rivedere le proprie strategie e a considerare la dismissione di alcuni asset, tra cui Versace.
L’ostacolo della valutazione: quanto vale oggi Versace?
Il maggiore ostacolo per la chiusura della trattativa resta la valutazione economica del brand Versace. Nel 2018, Capri Holdings acquistò la maison italiana per oltre 1,8 miliardi di euro, rilevandola dalla famiglia Versace e dal fondo d’investimento Blackstone.
Oggi, però, il contesto economico è cambiato. Il settore del lusso sta affrontando un periodo di rallentamento, con una contrazione della domanda in Cina, uno dei principali mercati, e una generale difficoltà sul piano globale. Anche se alcuni segnali positivi arrivano dai dati recenti di gruppi come Richemont, il calo della redditività di Versace e la crisi del settore stanno inevitabilmente influenzando le aspettative sul prezzo.
Le parti in causa si trovano quindi davanti a una sfida complessa: trovare una valutazione che soddisfi tutte le parti coinvolte, in un momento in cui il mercato non garantisce certezze.
Renzo Rosso e Otb: il sogno di un nuovo impero del lusso
Con Otb Group, Renzo Rosso ha già costruito una galassia di marchi di prestigio, tra cui Maison Margiela, Marni, Jil Sander, Viktor & Rolf, e una partecipazione di minoranza in Amiri. A ciò si aggiungono le attività di Staff International e Brave Kid, che gestiscono la produzione e distribuzione per diversi brand.
Rosso, da sempre innovatore nel settore moda, ha espresso tramite fonti ufficiali una posizione chiara: “Otb valuta tutte le opportunità sul mercato che siano in linea con la filosofia e il posizionamento del gruppo”. E Versace sembra perfettamente in linea con questa visione.
Stella McCartney riacquista la sua quota da Lvmh e torna indipendente
Stella McCartney ha deciso di riacquistare la quota di minoranza detenuta da Lvmh nella sua maison, segnando la fine di una collaborazione durata oltre cinque anni. La decisione, comunicata congiuntamente dalle due parti, segna un nuovo capitolo di indipendenza per la stilista, dopo un periodo descritto come una “proficua collaborazione” durante il quale il colosso francese del lusso ha contribuito a rafforzare le fondamenta e la governance del marchio.
La partnership con il colosso del lusso francese aveva fatto notizia nel 2019, sorprendendo il settore della moda: per anni, infatti, Stella McCartney era stata legata al rivale Kering, gruppo che controlla marchi come Gucci e Saint Laurent. Ora, con la fine di questo accordo, la stilista inglese sceglie di riprendere il pieno controllo della sua casa di moda, mantenendo però un ruolo come ambasciatrice globale per la sostenibilità di Lvmh. In questo incarico, continuerà a offrire consulenza a Bernard Arnault e il team esecutivo del gruppo sulle questioni legate all’etica ambientale, tema centrale per il suo brand.
Stella McCartney, nota per il suo impegno nella moda sostenibile e cruelty-free, ha recentemente ricevuto il riconoscimento di Peta come “marchio leader per il lusso vegano e sostenibile”. La sua separazione da Lvmh segna quindi un passaggio importante, ma non una rottura completa, lasciando aperti spazi di collaborazione su temi comuni come la sostenibilità.
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