Lucca: spaccio droga su Instagram pagamenti in bitcoin e consegne postali: chi è il capo

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LUCCA. Probabilmente per loro era iniziato come un gioco: un gruppo di ventenni lucchesi, che pur continuando a vivere in casa con i genitori, aveva preso in affitto un appartamento in centro storico per ritagliarsi i propri spazi. In realtà, quell’immobile era diventato una centrale di spaccio della droga, attività gestita attraverso Instagram e Telegram. Ora, però, quel gioco si è definitivamente trasformato in un incubo per quei quattro ventenni.

Nei giorni scorsi i carabinieri della stazione di San Concordio, in ottemperanza a un ordine di carcerazione emesso dalla Procura del tribunale di Firenze, hanno arrestato Thomas Vittorio Trotta, 25 anni, operaio, pregiudicato. È stato giudicato colpevole dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio. La condanna definitiva alla pena di tre anni e quattro mesi, che ha portato alla carcerazione del 25enne, scaturisce da un’indagine dei carabinieri della sezione operativa della compagnia di Lucca, coordinata dal sostituto procuratore Antonio Mariotti e iniziata nel 2020. Nel corso dell’attività gli inquirenti hanno accertato che il giovane, unitamente ai suoi tre amici, all’epoca incensurati e probabilmente non del tutto consapevoli della gravità della loro condotta, aveva costituito un’organizzazione dedita all’acquisto e alla vendita di sostanze stupefacenti.

Dalla Spagna all’Italia pagando in bitcoin

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Un’attività cominciata nel 2020 e proseguita fino al luglio 2021: il gruppo, che aveva preso un appartamento in affitto nella zona di San Nicolao, in pieno centro storico, lo aveva presto adibito a “sede operativa” dell’attività di spaccio: tramite i canali Instagram e Telegram, infatti, i quattro ragazzi acquistavano hashish e marijuana. Lo stupefacente, che arrivava dalla Spagna tramite corriere occultato in pacchi di generi alimentari, veniva pagato con bitcoin. Una volta ricevuta la merce, tramite canali appositamente aperti su Telegram, i quattro ragazzi rivendevano le sostanze agli acquirenti in giro per l’Italia. Il cliente accedeva al canale social e attraverso un menù verificava le tipologie di sostanze disponibili, effettuava l’acquisto e pagava in bitcoin. Quantitativo minimo 5 grammi, per un prezzo che oscillava dai 50 ai 100 euro, in relazione alla qualità del prodotto. La merce, poi veniva recapitata direttamente a casa attraverso il servizio postale.

Un giro di spaccio importante

Oltre 200 le cessioni di droga documentate dai carabinieri in ambito nazionale, per un quantitativo totale di circa due chilogrammi. Il 25 marzo del 2021, a riscontro delle attività d’indagine, i militari arrestarono il 25enne unitamente a due dei tre complici (per tutti stanno arrivando le sentenze definitive, e un paio sono già in carcere), mentre ritiravano all’abitazione un pacco contenente 600 grammi di marijuana proveniente dalla Spagna. Per la cronaca, l’appartamento era al nero: l’affitto ammontava a 900 euro, corrisposti mensilmente ad un noto imprenditore lucchese proprietario anche di altri immobili, che per questa vicenda ha avuto anch’egli dei guai.

Al termine delle formalità di legge, Trotta è stato condotto alla casa circondariale di Lucca, dove è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

 



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