Biondi aveva 53 anni ed era un punto di riferimento per le famiglie milanesi che gravitavano nella zona di via Stradella
Nella notte fra martedì e mercoledì, è morto Paolo Biondi, educatore per la prima infanzia e proprietario del nido I Pulcini di via Stradella, nel centro di Milano.
Biondi, 53 anni, era un punto di riferimento per le famiglie della zona. È morto in seguito a complicazioni legate alla talassemia.
Oltre ai genitori dei bambini e delle bambine che ha accolto e accompagnato nei primi passi e nelle prime parole con dolcezza, competenza e autorità dal 2019, quando ha rilevato la piccola struttura, Biondi era noto per la sua fede calcistica per il Milan. Seguiva la squadra con il suo Milan Club, in quasi tutte le partite, sia in casa sia in trasferta: «Lo zoccolo duro sono i miei 15 compagni di scuola del liceo San Carlo. Ci vedevamo davanti a scuola e andavamo allo stadio insieme, più di vent’anni dopo il diploma facciamo ancora così» aveva raccontato al Corriere.
Domenica scorsa, un giorno prima del suo 53esimo compleanno, aveva voluto a tutti costi assistere alla partita casalinga contro il Parma a San Siro, nonostante non fosse del tutto in forma.
Nell’intervista rilasciata un anno fa spiegava bene cosa significassero per lui quegli appuntamenti, quell’atmosfera. Più del calcio, più delle vittorie in bacheca e delle sconfitte, l’amicizia: «Passare il sabato e la domenica in trasferta con i miei amici mi piace, mi dà gioia. Mi sono sentito dire “Fa freddo, è la Coppa Italia, ci saranno sì e no mille persone: cosa ci vai a fare?” Non è questo il punto: a volte la partita ci interessa relativamente, come la Coppa Italia appunto, l’importante è che ci siano gli amici, il gruppo».
Mentre scriviamo gli amici e le amiche del Milan Club, sconvolti per la notizia appresa questa mattina, non hanno ancora deciso come e se ricordarlo sugli spalti.
L’altra casa di Biondi, oltre al Meazza, era appunto il nido I Pulcini. Venerdì 24 è stato l’ultimo giorno che ha trascorso con i suoi bambini e bambine. «L’emozione più grande? – raccontava – Quando ti chiamano per nome la prima volta o gli insegni qualcosa di importante per la vita. Quest’anno abbiamo una famiglia che non aveva ancora provato a far camminare il suo bimbo. Per noi era pronto. E quando abbiamo visto che andava in giro e faceva sorrisoni di meraviglia ci si è aperto il cuore».
Un’emozione più grande di un gol vittoria? (come quello al 95esimo di Samuel Chukwueze contro il Parma, che in molti e molte ora ricorderanno come la sua ultima e liberatoria esultanza)? «Se devo sceglierne una… forse il bambino, perché è una cosa molto più tua. Lo hai aiutato tu a fare qualcosa, grazie a una competenza che hai. Cammina anche grazie a te. Già solo l’idea di avergli dato coraggio, di avergli fatto capire che ce la poteva fare è una cosa bellissima» ci aveva detto.
«Mi dispiace moltissimo, è stato tanto importante per mio figlio» ricorda Pier Francesco Maran, europarlamentare ed ex assessore comunale.
Fra le lacrime, gli amici e le amiche del primo anello blu ci chiedono di ricordarlo con la frase «unico amore sei», da uno dei cori più iconici della curva rossonera.
Lo facciamo. L’amore che ha preso e che ha dato a tutte le famiglie, le sue, le nostre, quelle che ha visto e che ha aiutato a crescere, crescendo i loro figli e le loro figlie. Addio, Paolo. Grazie.
I funerali di Paolo Biondi saranno giovedì 30 gennaio, alle 9, presso la parrocchia San Giuseppe della Pace, in via Fratelli Salvioni 10.
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