«Abbiamo salvato la città dal dissesto ora basta evasione»

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«Per abbassare la Tari dobbiamo centrare due obiettivi: ridurre l’evasione e migliorare il ciclo dei rifiuti. Napoli non abbiamo impianti e i rifiuti li dobbiamo mandare fuori e questo ha un costo molto elevato». Così il sindaco Gaetano Manfredi a margine del Consiglio comunale dove la sua maggioranza è chiamata ad approvare il bilancio previsionale 2025-2027. Manovra che traghetterà il Comune fino alle prossime elezioni amministrative. E l’aumento della Tari anche quest’anno è all’ordine del giorno visto che l’aumento dei costi di gestione del pianeta rifiuti per circa 10,5 milioni ha fatto lievitare anche il peso della bolletta e questi oltre 10 milioni devono essere recuperati.

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Una maratona durata fino a tarda notte dove sono stati confermati investimenti per 110 milioni sulla manutenzione della città, l’abbattimento del debito e un miglioramento della riscossione. E la riduzione dei tempi di pagamenti dei fornitori scesi da 180 a 30 giorni. Ora l’obiettivo è arrivare a 15 giorni.

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La Tari vale 264 milioni ma mancano all’appello la bellezza è di 580 milioni, la famosa evasione fiscale di cui parla Manfredi senza la quale la Tari sarebbe molto più bassa. «I 264 milioni – scrive Baretta nella sua relazione – corrispondono al costo del servizio, come prevede la legge. I costi della raccolta e smaltimento rifiuti, che sono pesantemente aumentati in questi anni e rispetto al 2024 di oltre 10 milioni, dipendono, soprattutto, dal costo dello smaltimento del materiale, che, in assenza di impianti, deve essere trasferito altrove e della percentuale ancora non sufficiente di differenziata». Baretta prosegue nel suo ragionamento: «Lo scorso anno, per evitare di gravare l’intero aumento sui cittadini, abbiamo realizzato una manovra di circa 11,5 milioni a sostegno delle famiglie, attraverso due interventi. Da un lato, abbiamo provveduto a sterilizzare l’aumento previsto attraverso una copertura a carico del bilancio di circa 4 milioni applicando la norma introdotta dal 2024 che consente di destinare l’imposta di soggiorno anche alla copertura del servizio di igiene urbana. Dall’altro lato nel 2024, sempre a carico del bilancio, è stato anche erogato un bonus ai cittadini, che hanno subito il pesante incremento dei costi energetici, a patto che essi fossero registrati in banca dati Tari e fossero in regola con i pagamenti, per circa 7,5 milioni». La questione aumento della Tari – questo il ragionamento fatto nel cuore della notte dai consiglieri comunali – dovrebbe essere spostata a marzo nella manovra di assestamento. Due mesi per trovare questi 10,5 milioni nelle pieghe della manovra per non farli gravare sulle famiglie. Mentre per le utenze non domestiche l’aumento dovrebbe essere certo.

Tuttavia rispetto al 2024 c’è da registrare un incremento della riscossione attraverso Nov – Napoli obiettivo valore la società di riscossione del Comune – pari a 116 milioni. Nov, tuttavia, è sub iudice in quanto pendono ricorsi in Cassazione che si esprimerà entro un paio di mesi sulla legittimità degli atti inviati da Nov ai napoletani. Va ricordato che i mancati incassi delle tasse nel suo complesso valgono 2 miliardi. L’assessore però vede la luce in fondo al tunnel. «Ciò che colpisce positivamente é che queste vicende giudiziarie sembrano non aver influito sui comportamenti dei cittadini. I risultati, infatti, del 2023 e 2024 sono positivi: complessivamente abbiamo recuperato quasi 116 milioni di cui 62 milioni già incassati e 53 milioni da incassare, in quanto rateizzati». Dalle contravvenzioni al Codice della strada 21 milioni. «Mentre le riscossioni Imu risentono di una maggiore incidenza delle sospensioni per contenzioso, in virtù degli importi più elevati rispetto alle altre entrate. Ricordo che il debito complessivo da 5 miliardi che abbiamo trovato è stato ridotto di oltre un miliardo». Parola ancora al sindaco: «La riduzione dell’indebitamento era l’obiettivo primario, abbiamo salvato la città dal dissesto come ha certificato anche la Corte dei conti». E ancora Manfredi pone l’accento sulle assunzioni: «Abbiamo effettuato un grande ricambio, un turnover del personale con 2600 assunzioni, inserendo tanti giovani e persone capaci che hanno sostituito i tanti andati in pensione, ringiovanendo in maniera significativa così la nostra struttura amministrativa».

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