I fondi del Pnrr per ristrutturare la scuola rischiano di saltare definitivamente e non è solo colpa dell’occupazione. Parliamo della struttura di via Palenco, a Rebibbia, nel IV municipio di Roma. Chiusa da più di due anni, la scuola dell’infanzia era stata occupata, a settembre 2024, da circa 200 persone precedentemente sgomberate dall’ex scuola statale Sibilla Aleramo, in via Tiburtina 967. Sembrava che l’indisponiblito della stabile avrebbe fatto sfumare i finanziamenti europei. In realtà, a mettere a rischio i cantieri sono soprattutto i ritardi accumulati dagli uffici che seguono il progetto.
La scuola dell’infanzia di via Palenco
A ottobre del 2023 era stato approvato, dal IV municipio, il progetto definitivo di ristrutturazione della scuola di via Palenco. Lavori per un totale di 4 milioni e 368 mila euro annunciati già a novembre del 2022. Sembrava, quindi, che non ci sarebbero stati problemi con le stringenti tempistiche imposte dal Pnrr, in particolare qullea del 31 dicembre 2025 che impone la completa realizzazione degli interventi finalizzati al ripristino di strutture pubbliche danneggiate. Invece, anche a causa dei ritardi dovuti alla carenza di personale negli uffici municipali e difficoltà burocratiche, il progetto rischia di saltare, con le famiglie di zona che dovranno dire addio ai fondi europei.
Lavori in ritardo
La situazione di emergenza legata alla scuola di via Palenco è venuta alla luce durante l’ultima audizione della commissione speciale Pnrr presieduta da Giovanni Caudo. Come detto, il fatto che lo stabile sia tuttora occupato mette ulteriormente a rischio l’avvio dei cantieri per la riqualificazione e messa in sicurezza della scuola.
Durante l’audizione, è intervenuto l’assessore ai Fondi europei del IV municipio, Concetto Zanghi il quale non ha potuto nascondere le difficoltà. “La mancanza di personale e le problematiche burocratiche stanno bloccando l’attuazione dei progetti” ha detto, evidenziando anche difficoltà nel relazionarsi con il ministero per l’Istruzione. Senza nuovi tecnici negli uffici difficilmente si potranno rispettare le scadenze.
Anche l’ingegner Babusci, in qualità di responsabile tecnico, ha confermato i problemi. Ci sono anche criticità tecniche emerse durante la fase di progettazione esecutiva, la necessità di varianti in corso d’opera e l’insufficienza dei fondi stanziati. Annarita Leobruni, assessora municipale alla Scuola, ha evidenziato che “la mancanza di personale, con l’ulteriore perdita di una figura che passerà al dipartimento Simu, rende insostenibile la situazione e che il municipio ha bisogno di almeno due nuove figure”. Serve, insomma, un intervento urgente del Comune se non si vogliono vedere sfumare questi lavori attesi da quasi un decennio.
Cosa accadrà con l’occupazione
L’occupazione dello stabile che, inizialmente, sembrava essere la causa dei ritardi si è rivelata, alla fine, l’ultimo dei problemi. Certo, la situazione è certamente difficile ma, per prima cosa, serviva completare gli iter tecnici e burocratici per avviare i cantieri. Infatti, anche durante l’audizione in commissione, è stato spiegato come sia già in corso un dialogo con gli occupanti i quali, se mai dovessero partire i lavori, dovrebbero, condizionale d’obbligo, lasciare lo stabile. Per ora, però, questo pericolo non sembra esserci.
Dal Comune di Roma, la consigliera capitolina del Movimento 5 stelle, Linda Meleo, ha chiesto “la convocazione di una commissione Trasparenza per affrontare al più presto una situazione che rischia di andare fuori controllo – ha detto alla Dire – se i lavori non verranno fatti in tempo, oltre a profili di danno erariale, si creerebbe un danno enorme al quartiere, che di fatto si vedrebbe privato di un servizio pubblico. I progetti del Pnrr devono essere portati a termine, specialmente quelli sull’edilizia scolastica”.
Un problema, quello della scuola di via Palenco, legato a doppio filo a quello dell’emergenza abitativa: “E quello di Rebibbia è solo uno dei tanti quartieri abbandonati nell’anno del Giubileo – riprende Meleo – dove il centro di Roma è stato messo a nuovo mentre le periferie soffrono ancora di più. Accanto alle scuole, ancora una volta emerge il problema abitativo, alla cui radice c’è una graduatoria Erp che scorre a rilento, che ha assegnato solo 152 alloggi da gennaio a ottobre 2024, contro gli oltre 500 della nostra amministrazione. E tra tutte le periferie spicca quella del municipio IV, un territorio ormai lasciato a sé stesso”.
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