“Non è stato avvisato, non ha avuto tempo di intervenire”

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Le opposizioni attaccano il governo dopo il rinvio dell’informativa di Piantedosi e Nordio sul caso Almasri, per cui gli stessi ministri insieme alla premier Meloni, sono indagati per peculato e favoreggioamento. Il viceministro Sisto a Fanpage.it: “Accuse surreali”.

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Di Marco Billeci e Annalisa Cangemi

Dopo la notizia dell’avviso di garanzia arrivato alla premier Meloni, ai ministri Piantedosi e Nordio e al sottosegretario Mantovano per il caso Almasri, è stata rinviata l’informativa che proprio i ministri dell’Interno e della Giustizia avevano in programma per oggi in Parlamento, per chiarire perché il generale libico è stato scarcerato dopo l’arresto a Torino, nonostante il mandato di arresto spiccato dalla Corte penale internazionale nei suoi confronti, e rimandato poi a Tripoli a bordo di un volo di Stato, in quanto soggetto “pericoloso”.

La tesi sostenuta dal governo è che la liberazione del detenuto sia avvenuta per decisione della magistratura, la quale invece respinge al mittente le accuse e parla di scelte e responsabilità politiche.

Le opposizioni hanno protestato per il rinvio dell’informativa, conseguenza dell’apertura dell’indagine: la decisione in merito alla calendarizzazione delle informative è stata rimandata a martedì, giorno in cui è prevista una nuova riunione dei capigruppo. “La storia dimostra che ci sono tantissimi ministri che sono venuti in Parlamento nonostante fossero indagati”, ha detto il dem Matteo Orfini, “La vicenda giudiziaria ha il suo corso, a noi interessa la politica. Vogliamo sapere perché hanno liberato un torturatore, un assassino, un organizzatore del traffico di esseri umani”, ha aggiunto il deputato.

La presidente Meloni e i ministri indagati oggi hanno deciso di nominare come unico legale l’avvocato Giulia Bongiorno, senatrice della Lega e presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama, che ha difeso Matteo Salvini nel processo Open Arms a Palermo, ottenendo per il vicepremier ed ex ministro dell’Interno l’assoluzione il 20 dicembre scorso. Intercettata dai microfoni di Fanpage.it all’uscita da Palazzo Chigi, Bongiorno non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

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Secondo il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, le ipotesi di reato, favoreggiamento e peculato “sono surreali, pensare a un favoreggiamento con un provvedimento della Corte di Appello che ha disposto la scarcerazione mi sembra un fuor d’opera. Pensare a un peculato per un aereo di Stato che è a disposizione del ministero degli Interni mi sembra ancora più paradossale”, ha detto a Fanpage.it. Secondo Sisto il ministero della Giustizia, guidato da Nordio “non è stato informato, secondo la legge del 2012, di quello che è accaduto e questo ha comportato il provvedimento della Corte d’Appello”, di scarcerazione.

“Se Nordio avesse avuto anche solo un decimo del tempo che la Corte penale internazionale ha usato per fare questo mandato d’arresto, otto mesi…da Nordio cosa si pretendeva? Che in otto minuti procedesse?”, ha detto il senatore di Fdi Raffaele Speranzon, negando quindi che il Guardasigilli avrebbe dovuto rendere esecutivo il mandato d’arresto della Cpi, visto che il nostro Paese vi aderisce. “Con il rimpatrio immediato di questo soggetto pericoloso abbiamo garantito la sicurezza della Stato. Gli italiano sono con noi”, ha ribadito il senatore Fdi.

Sul caso Almasri “il governo non scappa da nessun confronto con il Parlamento, è sempre stato disponibile a riferire su questa vicenda. Personalmente mi ero preoccupato, aderendo alle richieste delle opposizioni nei giorni scorsi, di trovare lo spazio anche per una informativa del ministro Nordio oltre al ministro Piantedosi perché era la richiesta fatta anche in forma scritta dai capigruppo di opposizione. Quindi oggi eravamo pronti a riferire. Il governo non scappa da nulla e da nessuno, non è abituato a farlo e non lo fa”, ha spiegato il ministro Ciriani a margine della capigruppo di oggi della Camera.

“C’è però una questione nuova – ha aggiunto – quella che è un’informazione di garanzia. Quindi c’è la necessità da parte del governo di riflettere un attimo su cosa e quando riferire al Parlamento. Ho detto alla capigruppo che appena possibile comunicheremo al presidente della Camera chi e quando riferirà su questa vicenda al Parlamento”.

“Mi pare del tutto naturale – ha sottolineato – ci sono dei profili di riservatezza che devono essere tutelati. Ed è anche questo il testo richiamato nella lettera che il ministro Piantedosi e il ministro Nordio hanno inviato ai presidenti di Camera e Senato. Ci attestiamo a questo. Non c’è nessuna fuga, c’è solo la necessità di differire di qualche giorno la comunicazione”.





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