Maxi-sequestro di sigarette di contrabbando a Torino: una tonnellata di “bionde” intercettate alla barriera di Trofarello

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Un colpo messo a segno contro il traffico di tabacco illegale: gli agenti della Polizia Stradale di Torino e i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza hanno sequestrato una tonnellata di sigarette di contrabbando. L’operazione si è conclusa con l’arresto di un trentenne di nazionalità moldava, fermato mentre transitava con un furgone carico di “bionde” prive del contrassegno di Stato.

L’attività investigativa ha preso forma nel corso di un servizio definito “alto impatto” presso la barriera autostradale di Trofarello (To). Una pattuglia della Polizia Stradale ha deciso di fermare per un controllo un furgone con targa straniera: un’operazione di routine che, tuttavia, si è rivelata cruciale. Alla richiesta dei documenti, il conducente – un cittadino moldavo sulla trentina – ha esibito un passaporto e una patente di guida che, a un esame successivo, sono risultati falsi.

A quel punto, gli agenti hanno ispezionato attentamente il carico, scoprendo diversi scatoloni contenenti sigarette prive del contrassegno di Stato. L’intervento di una pattuglia di “Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego di Torino ha quindi permesso di quantificare la merce in una tonnellata di tabacchi lavorati esteri, in parte con marchio “Marlboro” verosimilmente contraffatto.

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Il conducente del veicolo è stato arrestato e ora dovrà rispondere di due reati:

  1. Contrabbando di tabacchi lavorati esteri, poiché trasportava sigarette prive del contrassegno fiscale italiano.
  2. Possesso di documenti di identificazione falsi, un’ulteriore aggravante che prevede pene detentive severe.

Entrambe le fattispecie sono punite con la reclusione da 2 a 5 anni; tuttavia, l’intera vicenda si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e, fino a una sentenza definitiva, permane la presunzione di innocenza nei confronti dell’indagato.

La detenzione e il trasporto di tabacchi di contrabbando hanno pesanti ripercussioni sia dal punto di vista erariale – in termini di mancato gettito fiscale – sia per la sicurezza dei consumatori. Oltre a evadere le imposte dovute, le sigarette illegali possono presentare standard qualitativi incerti e potenziali rischi per la salute.

L’operazione si colloca, inoltre, in un più ampio contesto di controllo e tutela della circolazione stradale, poiché i servizi di “alto impatto” mirano non solo a contrastare il contrabbando, ma anche a ridurre il fenomeno di veicoli irregolari o guidatori in possesso di documenti contraffatti.

La sinergia tra Polizia Stradale e Guardia di Finanza

Le autorità coinvolte hanno sottolineato come l’esito positivo dell’operazione derivi dalla “sinergica collaborazione” tra Polizia Stradale e Guardia di Finanza. Un rapporto di stretta cooperazione, nel rispetto delle reciproche competenze, che consente di unire competenze specifiche in materia di sicurezza stradale, contrasto all’evasione fiscale e alla contraffazione.

Secondo fonti vicine alle forze dell’ordine, una tale sinergia rappresenta un punto di forza fondamentale per colpire i canali di importazione illecita e i circuiti criminali che gestiscono i flussi di merce contraffatta, spesso reimpiegando i profitti in altre attività illegali.

Negli ultimi anni, il contrabbando di tabacco si è andato evolvendo, sfruttando nuove rotte di transito e mezzi di trasporto che facilitano lo spostamento di grandi quantità di merce in un’unica operazione. L’impiego di documenti falsi, come emerso nel caso di Trofarello, è una strategia sempre più diffusa per eludere i controlli e rendere difficile l’identificazione dei responsabili.

Questo maxi-sequestro conferma la centralità dell’asse Torino-est Europa, spesso utilizzato per immettere sul mercato italiano e, successivamente, su quello europeo prodotti di contrabbando che sfuggono alle accise statali.

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Con il sequestro di un’ingente quantità di sigarette, la Polizia Stradale e la Guardia di Finanza hanno inferto un duro colpo al traffico illecito di tabacco. Restano ora da chiarire le dinamiche e la destinazione finale di questa grande partita di “bionde” contraffatte.

Come sottolineato dai responsabili dell’indagine, l’arrestato è ancora in attesa di giudizio, e le indagini preliminari potranno far luce su eventuali complici o network criminali di supporto. Nel frattempo, l’operazione rappresenta un’ulteriore dimostrazione di come la vigilanza sulle principali direttrici autostradali e la collaborazione interforze costituiscano strumenti efficaci nel contrasto a un crimine che colpisce sia la salute pubblica sia le casse dello Stato.

Contrabbando di sigarette

Un fenomeno storico: il contrabbando di sigarette in Italia tra gli anni ’80 e ’90

Il contrabbando di sigarette ha radici profonde in Italia, con un picco tra gli anni ’80 e ’90, quando il paese era tra i principali mercati di destinazione del tabacco illegale proveniente dall’Est Europa e dal Nord Africa. Il fenomeno si concentrava soprattutto nel Mezzogiorno, con epicentri a Napoli, Bari e Brindisi, dove il tabacco di contrabbando arrivava via mare a bordo di motoscafi ad alta velocità.

Durante quel periodo, l’Italia divenne uno dei principali hub del contrabbando di sigarette in Europa, con organizzazioni criminali – tra cui la Camorra e la Sacra Corona Unita – che gestivano il traffico con profitti milionari. I tabacchi lavorati esteri, privi del contrassegno fiscale italiano, venivano venduti nelle piazze di spaccio note come le bancarelle del contrabbando, a prezzi ben inferiori rispetto a quelli delle sigarette legali.

Per contrastare il fenomeno, lo Stato italiano ha adottato misure drastiche:

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Saldo e stralcio

 

  • Operazioni repressive mirate, con sequestri di sigarette in porti e zone di sbarco.
  • Aumento delle pene per i contrabbandieri e introduzione di strumenti investigativi avanzati.
  • Cooperazione internazionale con le forze dell’ordine di altri paesi per bloccare le rotte del traffico illecito.
  • Intensificazione dei controlli su strade, autostrade e dogane, con particolare attenzione ai mezzi provenienti dall’Europa dell’Est.
  • Campagne di sensibilizzazione per scoraggiare i consumatori dall’acquisto di prodotti di contrabbando, evidenziandone la scarsa qualità e i rischi per la salute.

Negli ultimi due decenni, queste misure hanno portato a una significativa riduzione del fenomeno, ma non ne hanno decretato la scomparsa. Ancora oggi, il traffico di tabacco illegale rappresenta una delle principali fonti di finanziamento per la criminalità organizzata, con rotte e modalità operative che si sono evolute per eludere i controlli.

Il maxi-sequestro di Trofarello dimostra come il mercato del contrabbando sia ancora attivo e in continua trasformazione. Oggi le organizzazioni criminali utilizzano nuovi canali di distribuzione, sfruttando la rete di trasporti internazionali per aggirare i controlli. Le sigarette sequestrate a Torino, provenienti probabilmente dall’Europa orientale, erano destinate a essere immesse nel circuito nero italiano, con un mancato introito fiscale per lo Stato di centinaia di migliaia di euro.

L’operazione della Polizia Stradale e della Guardia di Finanza conferma l’importanza di un monitoraggio costante sulle rotte del contrabbando e il ruolo cruciale dei controlli su strada per intercettare traffici illeciti prima che raggiungano le grandi città.

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