Assegno circolare: cos’è e come funziona

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L’assegno circolare rappresenta uno dei metodi di pagamento classici più diffusi, anche all’interno della compravendita di veicoli usati fra privati. Disponibile ormai da diversi decenni, e per quanto meno comodo e immediato da utilizzare rispetto ai pagamenti digitali, trova ancora larghi favori tra i cittadini. Ma cos’è l’assegno circolare e, fatto non meno importante, come funziona?

Cos’è l’assegno circolare

L’assegno circolare è un metodo di pagamento – o, più precisamente, un titolo di credito – emesso da una banca autorizzata, attraverso il quale l’istituto di credito si impegna a pagare a un soggetto beneficiario la somma di denaro riportata.

A differenza di un comune assegno bancario, l’assegno circolare non viene pagato al portatore, bensì è sempre nominativo: viene quindi corrisposto unicamente al beneficiario riportato sullo stesso assegno. Ancora, la banca ne concede l’emissione esclusivamente se:

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  • il soggetto richiedente dispone sul proprio conto corrente di una somma di denaro pari o superiore alla cifra riportata sullo stesso assegno;
  • effettua un versamento in contanti di pari valore.

In altre parole, l’assegno circolare è sempre coperto, poiché si tratta di un requisito essenziale per la sua emissione.

Come funziona l’assegno circolare

Disciplinato dal Regio Decreto 1736/1933, noto più semplicemente come Legge sugli Assegni, il funzionamento di un assegno circolare si suddivide in diverse fasi.

Innanzitutto, il processo parte con la fase di richiesta alla banca. Prima ancora di poter approfittare di un assegno circolare, il soggetto richiedente deve infatti interpellare il proprio istituto di credito, per verificare di aver a disposizione la somma necessaria sul proprio conto corrente o, ancora, versare la cifra corrispondente. Dopodiché, si aprono due successive fasi: quella dell’emissione e, naturalmente, quella dell’effettivo pagamento.

L’emissione di un assegno circolare

Verificata la disponibilità del denaro necessario, per garantire anticipatamente la copertura dell’assegno circolare, comincia la fase dell’emissione. La banca, dopo aver effettuato tutti i controlli del caso sul deposito del conto corrente, o sulla somma eventualmente versata, procede all’emissione di un assegno intestato a un beneficiario specifico.

Oltre al nome del soggetto che ne beneficerà, l’assegno circolare riporterà anche:

  • l’obbligatoria dicitura “assegno circolare”;
  • l’indicazione della banca emittente;
  • l’importo da pagare in cifre e in lettere;
  • la data e il luogo di emissione;
  • la firma della banca che procedere alla sua emissione;
  • la promessa di pagamento incondizionato a vista.

Dopodiché, dovrà essere generalmente indicata la clausola di non trasferibilità, obbligatoria per i pagamenti sopra ai 1.000 euro. Se la somma è inferiore, è possibile richiedere alla banca il rilascio dell’assegno in forma libera. È bene specificare che, in assenza di uno degli elementi precedentemente elencati, l’assegno circolare non può essere ritenuto valido.

Il pagamento dell’assegno circolare

Una volta emesso dalla banca, l’assegno circolare viene consegnato dal richiedente al beneficiario, che potrà quindi procedere a incassare il pagamento. Per farlo, quest’ultimo dovrà:

  • recarsi presso la propria banca o, ancora, presso qualsiasi filiale dell’istituto di credito emittente;
  • presentare l’assegno circolare e un proprio documento di identità.

Verificata l’autenticità dell’assegno, e delle generalità fornite, l’istituto di credito provvederà quindi al pagamento a vista. Il beneficiario potrà perciò optare di:

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  • ricevere un pagamento in contanti;
  • se cliente della banca, far accreditare la somma sul proprio conto corrente.

È però necessario specificare che, in base all’articolo 86 della già citata Legge sugli Assegni, l’assegno circolare ha validità:

  • di 8 giorni, se pagabile nello stesso comune di emissione;
  • di 15 giorni, se in un comune diverso.

Per la riscossione, invece, è necessario sapere che servono in media quattro giorni lavorativi dall’emissione dell’assegno circolare, affinché la somma sia disponibile al beneficiario per l’incasso.

Date queste tempistiche mediamente dilungate, tali da favorire abusi o l’azione di malintenzionati, l’assegno circolare è stato di recente di interesse dell’Arbitrato Bancario Finanziario. Quest’ultimo ha ribadito che l’utilizzo imprudente dell’assegno bancario, come ad esempio leggerezze che possono portare alla clonazione dello stesso, non dà luogo a un risarcimento completo di somme indebitamente sottratte.

Quanto costa l’assegno circolare

Come facile intuire, l’emissione di un assegno circolare è soggetta ad alcuni costi. Sebbene vi possano essere delle differenze da un istituto di credito e l’altro, in generale è necessario corrispondere:

  • l’imposta di bollo, pari a 1,50 euro, così come previsto dal D.P.R. 642/1972. È però necessario sapere che quest’ultima può essere corrisposta in solido dall’istituto di credito, quindi molte banche offrono spesso il servizio gratuitamente ai clienti;
  • le eventuali commissioni di emissione, a seconda degli accordi sottoscritti con la banca. Alcuni istituti di credito offrono l’emissione gratuita dell’assegno circolare, altri una commissione fissa, altri ancora una commissione proporzionale al valore della somma riportata. In media, quando questo costo è dovuto, è compreso tra 2 a 15 euro per assegno.

Come facile intuire, per conoscere nel dettaglio i costi dell’assegno circolare, è necessario informarsi preventivamente presso la banca di propria preferenza.



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