Sciopero in Sagemcom, presidio silenzioso nel ricordo di Coccolini: «Ci avrebbe voluti qui»

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di Chiara Fabrizi

Un presidio silenzioso davanti all’azienda, senza bandiere né fischietti, ma con tanto, troppo dolore per la morte improvvisa del sindacalista Riccardo Coccolini, 55 anni, avvenuta ieri 29 gennaio sulla E45 all’altezza di Pierantonio (Umbertide). Hanno comunque scioperato otto ore e giovedì mattina diversi di loro erano davanti alla Sagemcom di Città di Castello, la multinazionale francese che a inizio 2025 ha aperto una procedura di licenziamento collettivo per 40 operai, ovvero per tutti gli addetti dell’area produzione contatori del gas. «Riccardo ci avrebbe voluti qui», hanno fatto sapere diversi lavoratori, che come l’intera comunità sindacale della Fiom e della Cgil è sprofondata nel dolore per la morte sulla strada di Coccolini.

Lui, infatti, da ormai due settimane abbondanti stava seguendo in solitaria la vertenza Sagemcom e non più tardi di martedì 28 gennaio aveva partecipato al secondo tavolo con l’azienda, riscontrando la totale indisponibilità al ritiro della procedura di licenziamento collettivo e pure all’attivazione degli ammortizzatori sociali. Da qui la decisione di Coccolini e dei lavoratori di proclamare lo sciopero odierno e di organizzare un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento di Città di Castello. Nel mezzo, però, la tragedia avvenuta sulla E45, che ha strappato il sindacalista 55enne ai suoi affetti più cari e all’impegno per i lavoratori, che stamattina hanno organizzato il picchetto anche per ricordarlo, oltreché naturalmente per chiedere all’azienda di arretrare dalla decisione improvvisa presa a inizio 2025.

Ora la trattativa, che prevede un altro tavolo a inizio febbraio, passa nelle mani di Marco Bizzarri della Fiom-Cgil, collega di Coccolini: «Chiederò alla multinazionale, come già aveva fatto Riccardo, di ritirare i licenziamenti e se non lo faranno solleciterò l’attivazione degli ammortizzatori sociali per la quale secondo noi ci sono i presupposti, perché l’azienda non sta chiudendo, anzi ha una commessa, che probabilmente non satura il personale». In questa stessa direzione aveva già lavorato Coccolini per tutto il mese di gennaio, «ma – dice Bizzarri – è doveroso riprovarci, anche perché gli ammortizzatori sociali ci darebbero il tempo necessario anche per individuare altre soluzioni», come l’eventuale ricollocamento dei 40 lavoratori o la definizione di un incentivo all’esodo. In questo senso, una proposta economica per gli operai i vertici Sagemcom l’avevano già portata al tavolo martedì 28 gennaio, ma Coccolini l’aveva respinta, bollandola come irricevibile. E ora sarà da capire che piega che prenderà la trattativa con l’azienda.

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Stamattina davanti alla Sagemcom c’erano anche alcuni rappresentati istituzionali, dal sindaco Luca Secondi ai consiglieri regionali Fabrizio Ricci e Letizia Michelini, mentre l’assessore regionale Francesco De Rebotti non ha potuto partecipare e ha espresso «profondo dolore e sincero cordoglio per la tragica scomparsa di Riccardo Coccolini, un uomo che ha dedicato la sua vita alla tutela dei diritti dei lavoratori, con passione e determinazione», ha detto De Rebotti, aggiungendo: «il suo stimabile impegno sindacale come rappresentante della Fiom-Cgil è stato un esempio di dedizione e responsabilità, sempre rivolto alla difesa della dignità del lavoro. In questo momento di grande tristezza mi unisco al dolore della sua famiglia, degli amici e di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e apprezzarne l’umanità e l’instancabile operato».

In una nota congiunta, poi, i vertici umbri di Cgil e Fiom, ricordano Coccolini come «un grande dirigente sindacale, oltreché amico e compagno leale». Secondo Maria Rita Paggio, Simone Pampanelli e lo stesso Bizzarri «carismatico è l’aggettivo che più gli si addice» e per questo Coccolini a loro dire «se n’è andato dando un segno indelebile della sua smisurata passione e dedizione alla causa dei lavoratori».

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