Verso un cloud europeo: alleanze e tecnologie per la sovranità digitale

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Richiedi prestito online

Procedura celere

 


Le statistiche sul mercato cloud mondiale, per quanto probabilmente sottovalutino mercati diversi dall’occidente, vedono da sempre ai primi posti operatori americani e uno cinese. I servizi cloud, “pubblici”, crescono in termini assoluti anche a spese di quelli “privati” di operatori di infrastrutture locali.

Parlando con gli operatori europei del mercato di servizi infrastrutturali, compresi quelli citati nella sezione “le esperienze sul campo” sotto, la preoccupazione di continuare a perdere quote di mercato anche in Europa e trovarsi ridotti a rivenditori degli hyperscaler globali è diffusa, per alcuni un punto di partenza della loro stessa strategia.

Nel settore dei servizi digitali, infrastrutturali in particolare, la Commissione Europea persegue da anni obiettivi di autonomia strategica che le tensioni globali degli ultimi anni e quelle in vista rendono sempre più importanti. Cosa sta facendo, e come sta rispondendo il mercato, all’inizio del mandato della seconda Commissione von der Leyen?

Microcredito

per le aziende

 

La strategia europea per le infrastrutture digitali: aiutare l’ecosistema a federarsi

Il punto di partenza è chiaro: i mercati hanno parlato. Da quello dei servizi per gli individui (social media, streaming, informazione, servizi e molto altro) a quelli per le imprese grandi e piccole (connettività, cybersecurity, hosting di applicazioni, risorse elaborative e dati), gli acquirenti europei hanno scelto e continuano a scegliere sempre di più gli operatori statunitensi e le loro consociate europee.

Da tempo, la strategia dell’Unione Europea per invertire questa tendenza è diversa da quella che nel tardo Novecento fece nascere e crescere Airbus, il “campione europeo” dell’industria aerospaziale divenuto uno dei principali operatori mondiali. Oggi, risorse e iniziative dell’Unione mirano soprattutto a stimolare la federazione di operatori nazionali e locali, in modo che questi possano offrire servizi omogenei su tutto il territorio dell’Unione, integrando in maniera trasparente i servizi che ciascuno di loro offre. Questo permetterà ai clienti, grandi e piccoli, di acquistare con facilità servizi confrontabili per ambito geografico e capacità con quelli di operatori globali, e più affidabili perché pienamente sottoposti al diritto e ai regolamenti europei. Gli operatori, dal canto loro, avranno accesso a un mercato molto più ampio con un impegno relativamente limitato.

Le iniziative chiave in ambito Ue

Oggi la Commissione Europea evidenzia tre iniziative chiave in questo ambito:

  • IPCEI-CIS, e l’iniziativa 8ra che ne è derivata, descritti più oltre in questa pagina.
  • L’Alleanza Europea per i Dati, il Cloud e l’Edge dell’Industria, un consesso dove rappresentanti delle imprese e degli stati membri discutono e promuovono lo sviluppo e la messa in campo nella UE di tecnologie cloud e edge della prossima generazione. È la stessa Commissione Europea a convocare incontri periodici dei gruppi di lavoro dell’alleanza, e ad ospitarne l’Assemblea Generale, che si tiene due volte all’anno.
  • Gli spazi dati europei, ecosistemi che condividono al proprio interno risorse basate sui dati. Qui il sostegno della commissione ha due forme: finanziamenti diretti, e lo sviluppo di un software open source di back-end chiamato Simpl che permette ai partecipanti agli spazi dati di condividere risorse dati e infrastrutturali.

8ra™ e IPCEI-CIS

IPCEI-CIS, ovvero “Important Project of Common European Interest – Cloud Infrastructure Services”, è oggi l’iniziativa principale della Commissione Europea in questo ambito. Lanciata a dicembre 2023, l’iniziativa mira a realizzare un continuum cloud-edge multifornitore che integri in maniera trasparente risorse cloud ed edge di diversi operatori che permett di elaborare e immagazzinare dati su reti distribuite. L’iniziativa è sostenuta da aiuti di stato che la Commissione Europea autorizza e i singoli stati membri partecipanti stanziano, assumendo poi ciascuno la direzione delle iniziative che finanzia. Il finanziamento totale di IPCEI-CIS ammonta a 2,6 miliardi di Euro (1,2 di fondi pubblici e 1,4 di fondi privati delle imprese partecipanti). Inoltre, la commissione sostiene CISERO, un progetto lanciato a settembre 2024 per offrire a IPCEI-CIS servizi di supporto, coordinamento e disseminazione delle informazioni.

L’iniziativa si svolge da marzo 2024 a dicembre 2026, con obiettivi e scadenze specifici per ciascuno stato partecipante. In generale, ciascuno dei programmi di intervento dei singoli stati prevede prima progetti di ricerca e sviluppo, poi la realizzazione di casi d’uso pilota e il loro collaudo e messa in produzione, e infine la prima adozione su larga scala di quanto realizzato.

8ra™ (si legge “Ora”) è una delle iniziative nate da IPCEI-CIS. Si tratta di una iniziativa plurinazionale condotta dagli stati membri e coordinata in particolare da Francia e Germania, con l’obiettivo di realizzare concretamente proprio il continuum cloud-edge multifornitore che è l’obiettivo di IPCEI-CIS, recependo i risultati dei paesi partecipanti durante il progetto IPCEI-CIS e sviluppandoli oltre la scadenza del dicembre 2026.

Quali sono i risultati concreti di questa iniziativa? Come stanno rispondendovi gli operatori del mercato dei servizi digitali infrastrutturali, partecipandovi ed avviandone altre nello stesso solco?

Le esperienze sul campo

Vediamo come alcuni operatori dell’ecosistema, singole imprese e soprattutto coalizioni e associazioni di operatori pubblici e privati, locali e internazionali, stanno lavorando per valorizzare questa opportunità e costruire un mercato di fornitori e clienti di servizi digitali che copra l’intera Unione Europea.

Prestito personale

Delibera veloce

 

Dynamo.cloud

Dynamo.cloud è un’impresa, una S.p.A. di diritto italiano, che sta realizzando e gestendo una piattaforma, riservata ad operatori di diritto europeo, titolari esclusivi di servizi che erogano dal territorio dell’UE, p,per permettere ad ogni Cloud Service Provider (CSP) partecipante di offrire i propri servizi agli altri tramite un marketplace innovativo, e integrare servizi di altri con propri.

La stessa piattaforma permette poi di ripartire il canone che i clienti finali pagano per usare un servizio tra gli erogatori dei servizi elementari che lo costituiscono, con una quota per Dynamo stessa.

Dynamo abilita quindi un’integrazione stretta e profonda tra i servizi dei diversi operatori europei, paragonabile a quella dei servizi, integrati ma del tutto proprietari, che offre ogni hyperscaler globale. Secondo Francesco Bonfiglio, CEO, “Dynamo è l’unica iniziativa in Europa che sta realizzando una vera federazione commerciale di CSP europei, che automatizza tutti i meccanismi di interoperabilità, dalla qualifica dei partecipanti, alla verifica di conformità con la legislazione europea, dai flussi finanziari della rivendita all’erogazione dei servizi basati sulle diverse piattaforme tecnologiche, e tutto questo sotto un unico quadro contrattuale e un unico insieme di livelli di servizio minimi.” A differenza di iniziative dell’EU come DSSC, Simpl, DOME o lo stesso IPCEI-CIS, continua Bonfiglio, “Dynamo trasforma la somma di tutti i servizi offerti da tutti i partecipanti in una specie di unico, grande service provider virtuale cui tutti i partecipanti si appoggiano, in maniera completamente trasparente ai clienti.
In questo modo [ciascuno dei clienti che costituiscono] il mercato potrà continuare a lavorare con i fornitori che preferisce, quelli che conosce e con i quali mantiene relazioni nel tempo, magari ha una vicinanza territoriale e una tradizione di collaborazione, e insieme ridurre il rischio di lock in facilitando l’adozione di altri fornitori. Ciascun fornitore, d’altra parte, assume una rilevanza maggiore grazie alle capacità ulteriori che Dynamo fornisce, e alla possibilità di proporre soluzioni nuove, da solo o in co-creazione con altri attori di una federazione dinamica e attiva dove tutti i partner condividono, oltre al diritto europeo, la disponibilità a far parte di un ecosistema collaborativo dove ognuno può rivendere le soluzioni di tutti”.

In ultima analisi, Dynamo si propone di contribuire a creare l’ecosistema di fornitori europeo che tutti considerano necessario per poter servire i propri clienti e sviluppare il mercato europeo con maggior sovranità e libertà dai condizionamenti degli operatori oligopolisti globali. Secondo Dynamo, questo è l’unico modo per aprire il mercato a una scelta più ampia di servizi, e a servizi migliori, e a una innovazione più libera dalla iperconcentrazione di quelli che Dynamo chiama “i cosiddetti hyperscaler”. Per Dynamo, l’Europa deve ricostruire la propria sovranità infrastrutturale e digitale, e Dynamo stessa è uno degli strumenti essenziali per farlo.

Costituita come impresa proprio per potersi muovere velocemente e in autonomia, Dynamo mira ad avviare una crescita a valanga che attragga l’attenzione dei mercati e delle stesse istituzioni. È partita all’inizio del 2024, già a settembre ha attivato la prima versione della piattaforma e cominciato a raccogliere le prime descrizioni dei servizi, voci del catalogo che permette ai CSP partecipanti di integrarle. Oggi, all’inizio del 2025, sta attivando le prime transazioni commerciali. L’obiettivo è di arrivare alla fine del 2026 con decine di partecipanti, centinaia di servizi pubblicati e centinaia di milioni di fatturato transato totale.

Fondazione Bruno Kessler

Questo istituto di ricerca fondamentale e applicata di Trento è attivo in diversi ambiti legati all’infrastruttura dei servizi digitali in cloud, ad esempio Intacture di Trentino Datamine, descritto in questo articolo precedente, contribuisce anche all’iniziativa 8ra.

Nella moltitudine di progetti che all’interno di 8ra si focalizzano su obiettivi specifici in ambiti come l’interoperabilità, la sostenibilità, la cibersicurezza e la standardizzazione, il contributo di FBK si concentra in particolare su interoperabilità e cibersicurezza, sviluppando tecniche di intelligenza artificiale e soluzioni di sicurezza basate sulla gestione dell’identità digitale. Lo fa tramite i propri centri Cybersecurity, Digital Society ed Augmented Intelligence, con un finanziamento complessivo di circa 13 milioni di Euro, all’interno dei Workstream 2 (Development of new, open methods and technologies for carbon footprint management and energy optimisation) e 3 (Advancing the domain of Artificial Intelligence).

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Silvio Ranise, Direttore del Centro Cybersecurity, ha condiviso una prospettiva concreta e piuttosto approfondita sui progetti FBK per 8ra.

Per l’aspetto di interoperabilità, un fattore abilitante chiave per il “continuum cloud-edge multifornitore” che è l’obiettivo complessivo di IPCEI-CIS – 8ra, il lavoro di FBK vuole sviluppare servizi per l’analisi dei dati per piattaforme di edge computing, ovvero in prossimità geografica dei punti di raccolta dei dati, garantendo scalabilità ed efficienza nell’uso delle risorse tramite lo sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale cooperativi e distribuiti che ottimizzino il consumo di energia e delle altre risorse di elaborazione per adattarsi ad ambienti e capacità di calcolo diversi.

Pe quanto riguarda la cibersicurezza, pure essenziale per la fiducia, la tracciabilità, la resistenza e l’affidabilità dell’ecosistema digitale basato sul continuum cloud-edge multifornitore, FBK intende sviluppare soluzioni per la gestione dell’identità digitale conformi alla nuova versione della normativa europea eIDAS basata sul Wallet Europeo per l’identità digitale, nonché servizi di sicurezza, tecniche per la protezione dei dati e la gestione della fiducia che garantiscano resilienza e conformità alle applicazioni decentralizzate e distribuite, anche integrando tecniche di intelligenza artificiale che tutelino la trasparenza e l’interpretabilità dei risultati prodotti.

Ranise ha potuto condividere anche la propria esperienza pratica sul funzionamento della governance di 8ra. Per le sue attività, infatti, FBK si coordina a tre livelli:

  • Con la struttura di governance europea di 8ra, che tiene incontri di coordinamento per ogni Workstream
  • Con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per gli adempimenti amministrativi e la gestione finanziaria delle attività di progetto
  • Con alcune delle aziende europee beneficiarie del progetto per contribuire in maniera concertata al raggiungimento degli obiettivi.

Fulcrum Project e la Fondazione Intercloud Exchange

Fulcrum Project, iniziativa dell’Ente del Terzo Settore italiano Fondazione Intercloud Exchange Foundation, è una federazione globale di infrastrutture e piattaforme cloud che implementa l’interoperabilità tra le risorse infrastrutturali e permette l’integrazione fra i marketplace per abilitare un canale di distribuzione più ampio.

Fulcrum si articola in due componenti:

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

  • La stessa Fondazione Intercloud Exchange ETS (ICX), che svolge il ruolo di repository open source e consensus room tecnologica oltre che di centro abilitatore di formazione in ambito di soluzioni tecnologiche open source e federate, in modo da permettere il mantenimento sul territorio delle competenze tecnologiche
  • Computing Exchange Market S.r.l. (CEM), che svolge il ruolo di marketplace delle risorse di calcolo, di rete e di applicativi per gli operatori, permettendo ad operatori di diverse dimensioni di estendere la propria capacità computazionale, l’ampiezza del portafoglio servizi e la propria “portata” geografica.

Dalla fondazione, che svolge attività formative e divulgative sul tema della federazione di infrastrutture cloud, Fulcrum Project eredita in particolare l’attenzione agli impatti sociali del cloud federato.

Il progetto è nato da un Proof of Concept che due dei fondatori, TOP-IX e OPIQUAD, membri anche di Gaia-X, avevano presentato a quest’ultima nel 2023, insieme ad altri. Ha l’obiettivo di sostenere e abilitare una federazione universale di operatori di servizi digitali, inclusiva anche nell’estensione geografica e capace di raggiungere anche infrastrutture e servizi di edge con capillarità maggiore rispetto ai grandi poli nazionali e internazionali. Nell’ambito di questo articolo è particolarmente significativo perché nasce da e per operatori che servono anche il mercato delle piccole e medie imprese, vitali per la sicurezza e la prosperità digitale dell’Europa ma più difficili delle organizzazioni da coinvolgere in grandi iniziative internazionali come 8ra o Gaia-X. Tramite Fulcrum, per esempio, una impresa italiana che eroga servizi digitali in cloud e voglia estendere la propria offerta a un altro mercato europeo può attivare in quel paese un’istanza locale dei propri servizi, con latenza e costi di connettività per i clienti locali ridotti rispetto a quelli dell’accesso alle istanze in Italia.

Fulcrum Project si basa quindi sulla medesima filosofia di federazione e aggregazione di servizi locali per un mercato internazionale cui si ispirano IPCEI-CIS – 8ra™ e Gaia-X. Tutti i suoi membri, a partire dai quattro fondatori BBBell, Opiquad, Testudo e TOP-IX, servono anche o soprattutto aziende e pubbliche amministrazioni piccole e medie, aiutandole ad accedere a infrastrutture, servizi e mercati globali.

Gaia-X

Un altro esempio molto efficace della complessità e insieme della ricchezza di iniziative per lo sviluppo della sovranità europea nel digitale è Gaia-X, un’associazione privata senza scopo di lucro (AISBL di diritto belga) che contribuisce in diversi modi alla realizzazione degli obiettivi descritti sopra della Commissione Europea proprio nell’ambito dei data space. Lanciata nel 2021 da 11 imprese francesi e 11 imprese tedesche per realizzare un’infrastruttura dati federata, decentrata, fiduciaria (trusted) e sicura per la condivisione dei dati ha per membri imprese, consorzi e associazioni nazionali ed internazionali, inizialmente di paesi dell’UE e, ora che sono 355, da tutto il mondo.
L’associazione fornisce architetture, direttive e software open source per realizzare data space basati su un’infrastruttura cloud federata, dove qualsiasi organizzazione europea o globale, grande o piccola possa condividere dati, nella certezza che l’accesso ai dati da parte di chiunque li consumi sarà controllato dalle direttive applicabili. Per l’Europa, queste direttive sono basate sul diritto europeo e pubblicate nel “Documento di conformità Gaia-X”. Le organizzazioni extraeuropee possono partecipare, in particolare per influenzare l’evoluzione del software e realizzarne versioni che soddisfino i propri quadri normativi, diversi da quello della EU, anche se la piena partecipazione alla governance dell’associazione è riservata ad operatori dell’Unione. Il primo esempio di queste organizzazioni extraeuropee è Ouranos, del governo giapponese.

L’associazione sta producendo un quadro per lo scambio dati basato sugli standard di mercato, e su nuovi standard che lei stessa sviluppa dove non ne esistono ancora. Fornitori e consumatori di dati, service provider e associazioni possono usare questi componenti per costruire data space interoperabili, con i quali si stanno costruendo casi d’uso concreti in quasi tutti i paesi europei.

Al di là di standard e servizi digitali, per stimolare lo sviluppo degli ecosistemi intorno a questi data space occorre agire su molteplici dimensioni. Gaia-X ha strutturato la propria azione sugli ecosistemi in tre categorie di strumenti principali:

  • I Gaia-X Digital Clearing Houses (GXDCH): i gestori di infrastrutture digitali dei singoli paesi o internazionali che hanno scelto di supportare i data space e realizzare le direttive definite. In Italia, ad esempio, Aruba è un fornitore di GXDCH, mentre NTT Data ha realizzato e sta collaudando e certificando il primo digital clearing house per supportare data space in Giappone.
  • I Lighthouse Projects, singoli casi d’uso, per lo più dedicati a uno specifico mercato verticale come la mobilità o la sanità, l’industria aerospaziale o quella automobilistica, spesso animati e guidati da alcuni grandissimi operatori di quel mercato, che lavorano sia per costituire il data space, sia per aggregarvi gli operatori anche molto più piccoli e numerosi delle proprie catene del valore. Tre di questi progetti faro sono oggi in produzione: Catena-X, Eona-X e Mobility Data Space.
  • Gli hub locali, forum nazionali dove governi, imprese e associazioni dell’ecosistema coordinano la propria adozione dei data space.

Altrettanto interessante, anche proprio dal punto di vista della complessità degli ecosistemi, e delle azioni necessarie per aiutarne lo sviluppo, è l’interazione di Gaia-X e dei suoi tre strumenti organizzativi con le istituzioni europee. Se da una parte la Commissione Europea concentra la propria azione sulle iniziative pubbliche proprie e degli stati membri descritte nella sezione precedente, dall’altra alcuni rappresentanti dei governi dei paesi membri dell’Unione e di DG-Connect partecipano ai lavori di Gaia-X, e i servizi competenti della Commissione Europea sono in contatto frequente con membri di Gaia-X, per condividere informazioni e mantenere un approccio coordinato allo sviluppo dell’ecosistema cloud europeo. Gaia-X naturalmente si coordina anche con specifiche iniziative della Commissione, come 8ra™ o Simpl, un’interazione resa naturale dal fatto che numerose organizzazioni private membri di Gaia-X partecipano anche a queste iniziative.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

OVHcloud

OVHcloud è un fornitore europeo di servizi cloud infrastrutturali basato in Francia, con una presenza importante a Milano dove offre un “local zone” per accedere al cloud pubblico a bassa latenza, e sta investendo per realizzare nel 2025 una delle 5 “Regioni 3-AZ”, ad alta resilienza per applicazioni critiche, che ha in programma in tutto il mondo.

Si differenzia da tanti altri gestori di data centre perché progetta e assembla in proprio i server che usa, e ne cura il riuso, lo smontaggio e il riciclo di componenti e materiali. Questo offre loro una conoscenza profonda della filiera di fornitura e produzione delle proprie infrastrutture, che a sua volta permette ad esempio di gestire la sostenibilità e l’impatto carbonico in ambito 3 con più informazioni della maggior parte degli operatori descritti nei due articoli precedenti sulla sostenibilità dei data centre:in questo e questo.

Per quanto riguarda il mercato europeo dei servizi cloud, OVHcloud ha partecipato e parteciperà a diverse iniziative:

  • È membro fondatore dell’Alleanza Europea per i Dati, il Cloud e l’Edge nell’Industria, descritta sopra.
  • Aderì a IPCEI-CIS, dal quale si ritirò nel novembre 2023 per la lunghezza dei processi: i due progetti che aveva proposto al lancio dell’iniziativa nel dicembre 2021 erano divenuti inadeguati alla situazione profondamente mutata del cloud e dell’intelligenza artificiale, e quindi non rispondevano più alle esigenze del mercato.
  • Sta valutando di partecipare ad 8ra
  • Tra le iniziative private, è partner di Dynamo.cloud

Soprattutto, OVHcloud ha scelto di partecipare a Gaia-X realizzandone una Digital Clearing House (GXDCH), cioè mettendo a disposizione dei propri clienti, sulla propria infrastruttura, i servizi digitali con i quali accedere ai data space conformi agli standard Gaia-X.

Per OVHcloud, essere un fornitore di GXDCH è uno dei tanti modi per offrire ai propri clienti maggior trasparenza sulla gestione dei loro dati, e la certezza che, se lo vogliono, i loro dati siano gestiti in Europa, da personale europeo di aziende di diritto europeo. Allo stesso tempo, l’azienda considera che il valore aggiunto delle certificazioni Gaia-X sia di garantire la conformità agli standard e alle normative europee, e di consentire lo scambio di dati mantenendo il controllo su come questi vengono utilizzati. Per OVHcloud, quindi, erogare un servizio a valore aggiunto e soprattutto fiduciario, come l’accesso ai data space Gaia-X, rafforza la propria immagine di operatore altamente affidabile a tutti i livelli, e di operatore dell’ecosistema che aiuta i propri clienti a collaborare gli uni con gli altri in rapporti di fiducia reciproca crescente.

TIM

Questo grande operatore di servizi digitali per cittadini, aziende e pubbliche amministrazioni, con una rete di 16 data centre core ed edge in tutto il territorio italiano, partecipa a diverse iniziative pubbliche e private per la sovranità e l’autonomia strategica europea nel settore dei servizi digitali.

Per quanto riguarda le iniziative promulgate direttamente dalla Commissione Europea, proprio a fine 2024 TIM, con gli altri membri della partnership italiana: Politecnico di Torino, Fondazione Bruno Kessler, ENEA, Engineering, Fincantieri, Reply e Tiscali, ha annunciato l’ultimo risultato della loro partecipazione a 8ra.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Insieme, queste organizzazioni di ricerca ed imprese allestiranno un ambiente di test condiviso dove valorizzare le componenti e soluzioni che loro stessi realizzeranno per un continuum cloud-edge multifornitore con tecnologie europee, l’obiettivo di 8ra e di IPCEI-CIS. In questo ambiente si potranno sperimentare e integrare, sulle piattaforme Edge realizzate dai partner, soluzioni tecnologiche innovative specifiche dei diversi settori e più in generale dei comparti industriali in cui operano gli 8 partner partecipanti.

Ciascun partner potrà così sfruttare, in maniera integrata, le risorse realizzate da tutti i partecipanti del gruppo ed effettuare sperimentazioni, studi di fattibilità e validazione dei rispettivi progetti, certificando in un contesto già condiviso la validità di progetti complessi. L’approccio collaborativo migliorerà l’efficienza di ciascuno, accelerando lo sviluppo di soluzioni tecnologiche avanzate ed amplificandone l’adozione nelle fasi future di industrializzazione dei prodotti, che verranno poi offerti sul mercato.

Tra le iniziative private coordinate con la strategia della Commissione, TIM partecipa a Gaia-X fin dai suoi primi passi. Al summit 2024 di questa associazione, in novembre, TIM aveva confermato di avere allestito in ambiente di test un Gaia-X Digital Clearing House (GXDGH), e di stare valutando l’interesse del mercato per il servizio, e quindi la sua possibile redditività economica, prima di metterlo in produzione.

Nello stesso ambito, tramite la sua cloud company Noovle, TIM ha fondato già nel 2022, insieme ad Atos, Aruba.it, DE-CIX, Deutsche Telekom, Engineering e TOP-IX, il progetto faro di Gaia-X per realizzare un esempio di infrastruttura federata multifornitore per la condivisione dei dati nel pieno rispetto dei criteri della sovranità europea: Structura-X.

Il futuro della strategia europea per le infrastrutture digitali

Come confermano le esperienze descritte, in Europa il mercato e la domanda di data centre e infrastrutture cloud in generale è in forte crescita, proprio mentre la quota di questo mercato in mano e operatori europei cala e un “campione” europeo sul mercato lontano sembra lontano almeno quanto 10 anni fa. Naturale, quindi, che intorno alla strategia della Commissione Europea di stimolare la federazione tra operatori, fioriscano iniziative dell’Unione e degli stati, pubbliche e private, di imprese, associazioni e pubbliche amministrazioni. Sono iniziative in parte sovrapposte, con meccanismi di governo diversi, così complessi che su siti online diversi si trovano informazioni contrastanti persino sui fondi disponibili per una certa iniziativa, o sulla loro fonte.

Per i grandi operatori è possibile, per quanto dispersivo, partecipare a diverse iniziative contemporaneamente in attesa di capire quali faranno davvero la differenza. Operatori più piccoli scelgono a volte di dedicarsi di più ad una sola, e delegare a consorzi e associazioni il suo coordinamento con le altre.

È una situazione essenzialmente instabile, nella quale il successo chiaro e netto di una delle federazioni, o l’affermazione sul mercato globale di uno specifico operatore in un ambito anche limitato, potrebbe scatenare un’ondata di consolidamenti delle iniziative, e dello stesso ecosistema. Lo stesso potrebbe accadere di fronte a una crisi, magari di cibersicurezza o nell’approvvigionamento di risorse digitali critiche. Il 2025, con il rinnovo della Commissione Europea, le divergenze politiche sull’importanza della sostenibilità energetica e ambientale e rischi geopolitici importantisignificativi, potrà essere un anno decisivo per la sovranità e l’autonomia strategica europea anche nel campo dele infrastrutture digitali.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link