Rivazzurra, tende abusive al “Bar Donatella”: Consiglio di Stato conferma

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<<Preso atto della sentenza del Consiglio di Stato del 27 Gennaio u.s. che ha visto il Comune di Rimini vittorioso nei confronti di un “concessionario chioschista” di Rivazzurra,  l’ associazione Mare Libero chiede, a questo punto,  all’ amministrazione comunale di effettuare i controlli di competenza in tutti i Chioschi – Bar presenti nell’ ambito dell’ arenile  al fine verificare la presenza di opere considerate illegittime in quanto prive di titolo edilizio (parti esterne, pergolati, gazebo, chiringuito, ecc), e in particolare di attivare i procedimenti di decadenza delle concessioni demaniali marittime ex  art. 47 cod. nav. (intanto per i Chioschi Bar Victory e Donatella) ove si ritenesse, come sembra dalle intenzioni del comune di Rimini, di considerarle ancora in vigore e non scadute>>.

Il Consiglio di Stato, sezione VII,  con sentenza n. 623 del 27.01.2025 (Comune di Rimini / Società Bar Donatella di Semprini Davide & C. S.a.s.) ha respinto il ricorso in appello proposto dai titolari del Chiosco-Bar “Donatella” (altezza zona Bagno 124-125 Rivazzurra) avverso la sentenza Tar Emilia Romagna -Bologna-, sez. II, n 675-2023 confermando incontrovertibilmente l’ avvenuta realizzazione di abusi edilizi perpetrati sul demanio marittimo da parte di un concessionario demaniale.

Tale pronuncia contiene principi chiari ed ineccepibili in ordine alla legittimità o meno delle strutture presenti sull’ arenile riminese che il Comune di Rimini, vincitore in entrambi i gradi di giudizio, ha, a questo punto, l’ obbligo di applicare a tutti i manufatti presenti ad oggi sull’arenile.

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In particolare i “tendaggi esterni ai chioschi-bar” (“gazebo”),  “lungi dal costituire opere meramente accessorie o sostitutive dei tendaggi esistenti in precedenza, si configurano piuttosto come funzionali a estendere l’area destinata alla somministrazione di alimenti e bevande, a costituire, in altri termini, essi stesse volume principale in cui viene esercitata l’attività economica della ricorrente”. Di conseguenza essi possono essere autorizzati solo con “permessi a costruire in quanto non ricadenti nell’ attività di “edilizia libera” solo perché “facilmente rimovibili”.

E’ chiaro che con la solennità di detti principi l’amministrazione comunale è obbligata, per i principi di efficienza, imparzialità e buon andamento della P.A., a verificare la legittimità di tutti i Chioschi-Bar presenti sull’arenile riminese e allo stesso tempo, richiedere il titolo edilizio -permesso a costruire- anche per il “Chiringuitos” visto che anch’ essi, e a maggior ragione rispetto ad una semplice “tenda esterna” ad un Chiosco-Bar, si configurano “come funzionali a estendere l’area destinata alla somministrazione di alimenti e bevande, a costituire, in altri termini, essi stesse volume principale in cui viene esercitata l’attività economica” considerando anche la mole di denaro che entra nelle casse di chi li gestisce.

A questo punto, vista che la situazione sentenziata del “Chiosco Bar Donatella” si configura speculare (abusi edilizi perpetrati sul bene demanio marittimo nel contesto di un rapporto concessorio) a quella del Chiosco – Bar Victory, sul quale pende un ordine di demolizione, le conseguenze devono gioco forza essere le stesse, non solo ai sensi della normativa che reprime gli abusi edilizi e ne ordina la rimozione e l’ inibizione delle attività di somministrazione, ma anche ai sensi delle conseguenze previste dal codice della navigazione.

L’ associazione Mare Libero chiede quindi al Comune di Rimini i controlli di competenza in tutti i Chioschi – Bar presenti nell’ ambito dell’ arenile  al fine verificare la presenza di opere considerate illegittime in quanto prive di titolo edilizio (parti esterne, pergolati, gazebo, chiringuito, ecc), e in particolare di attivare i procedimenti di decadenza delle concessioni demaniali marittime ex  art. 47 cod. nav. (intanto per i Chioschi Bar Victory e Donatella) ove si ritenesse, come sembra dalle intenzioni del comune di Rimini, di considerarle ancora in vigore e non scadute.

Robeto Biagini Presidente Associazione Mare Libero



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