Come si muoverà Cassa depositi e prestiti guidata da Dario Scannapieco sugli Esg?
Da un lato negli Stati Uniti monta anche nel mondo della finanza, oltre che della politica con la nuova amministrazione Trump, un movimento di critica sugli Esg. Dall’altro lato in Europa, nota oggi il Sole 24 ore, lo scenario è diverso e l’Unione mantiene dritta la barra dell’impegno verso uno sviluppo più sostenibile, “anche se non mancano, nemmeno sul nostro versante dell’Oceano, voci critiche rispetto a politiche talora troppo rigide, che rischiano di frenare la competitività dell’industria europea”.
In questo quadro si colloca l’approccio «pragmatico ed equilibrato» di Cassa depositi e prestiti, come ha detto il presidente del gruppo, Giovanni Gorno Tempini, intervenendo ieri a Milano al Terzo Forum Multistakeholder, dedicato a giovani, sostenibilità e innovazione, al termine del quale Cdp ha presentato il proprio Piano Esg.
UNA CASSA DI SOSTENIBILITA’
Cassa Depositi e Prestiti (controllata dal ministero dell’Economia e partecipata dalle fondazioni bancarie) conferma il proprio impegno sulla sostenibilità, ma ribadisce la necessità di una transizione «giusta, che tenga conto di tutti gli aspetti ambientali e sociali», ha precisato l’amministratore delegato Dario Scannapieco. Pur nella consapevolezza che «il vento intorno a noi sembra dare segnali di cambiamento», i principi Esg continuano a guidare l’operato di Cdp. «Sul fronte del funding, nel corso del triennio 2022-2024 abbiamo raccolto 2 miliardi di euro tramite bond Esg – ha aggiunto Scannapieco –. Il risparmio postale, la nostra fonte primaria di funding, rappresenta una delle forme di risparmio più sostenibili. Per quanto riguarda i prestiti, decidiamo i nostri interventi non solo attraverso la lente di rischio e rendimento, ma integrando la dimensione dell’impatto economico, sociale e ambientale». Sugli investimenti, Cdp guarda anche all’evoluzione della struttura sociale del Paese e a promuovere interventi caratterizzati da un elevato impatto sociale sul territorio.
IL NUOVO PIANO DELLA CASSA
Il nuovo Piano strategico rispecchia questo approccio pragmatico, con un’azione su quattro macro-ambiti che puntano a coniugare crescita economica e sostenibilità: promuovere la competitività dell’ecosistema di imprese, infrastrutture e amministrazioni pubbliche; stimolare la sicurezza economica e l’autonomia strategica per ridurre le dipendenze dall’estero; rafforzare l’inclusione e la coesione sociale e territoriale; sostenere una transizione verde e giusta, «finanziando iniziative di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico, all’interno di un percorso che non lasci indietro nessuno», ha detto l’amministratore delegato.
I NUMERI DI CDP
Nei prossimi tre anni Cdp prevede di impegnare 81 miliardi di euro di risorse (+24% rispetto al 2022-2024), in grado di attivare investimenti per circa 170 miliardi (+ 32% vs 2022-2024) anche grazie all’attrazione di capitali di terzi.
I PARTECIPANTI AL FORUM MULTISTAKEHOLDER DI CDP
Alla presenza del presidente di Cdp, Giovanni Gorno Tempini, e dell’amministratore Delegato, Dario Scannapieco, si sono confrontati ieri sui temi del Forum, “Giovani, Innovazione e sostenibilità”, Dante Roscini, Professore di Management Practice of Business Administration della Harvard Business School, Giovanni Azzone, Presidente di ACRI e Fondazione Cariplo, Francesca Dominici, Professoressa di Biostatistica e Direttrice Harvard Data Science Initiative, Costanza Carmignani, studentessa universitaria, Donatella Sciuto, Rettrice Politecnico di Milano e Fabrizio Testa, ceo di Borsa Italiana e Barbara Gallavotti, divulgatrice scientifica.
LE PAROLE DI GORNO TEMPINI
“Il dibattito – ha dichiarato Gorno Tempini – mette in luce la complessità della transizione ecologica e la difficoltà di bilanciare le esigenze degli investitori, i nuovi equilibri globali e le responsabilità sociali. La sostenibilità è a un crocevia a livello mondiale: la domanda a cui rispondere ora è quale approccio dobbiamo seguire per proteggerne gli aspetti positivi per coniugarla con competitività e crescita, in particolare in Europa. La terza edizione del Forum Multistakeholder si inserisce in un dibattito cruciale di questa fase storica in cui Cdp ha scelto di darsi obiettivi credibili e concreti che caratterizzano anche il nuovo Piano Esg 2025-27. Il Forum guarda al futuro con gli occhi delle nuove generazioni, più consapevoli anche di fronte alle sfide poste dall’intelligenza artificiale. Sono loro che ci ricordano come la sostenibilità sia un obiettivo comune, che non deve lasciare indietro nessuno”.
COSA HA DETTO SCANNAPIECO
“Questo Forum – ha sottolineato Scannapieco – nasce dalla volontà di stimolare un confronto per realizzare una transizione ‘giusta’, che tenga conto di tutti gli aspetti ambientali e sociali. La trasformazione realizzata da Cdp negli ultimi anni ha portato al centro sostenibilità e impatto ed è stato un segnale forte che, quale banca promozionale, abbiamo voluto dare al mercato. Abbiamo scelto di mantenere impegni e obiettivi per continuare a fare la nostra parte e accrescere il nostro ruolo al servizio del Paese, consci delle grandi sfide che ci attendono. Vogliamo guardare alla sostanza e alla concretezza dei progetti da finanziare e riconoscere i migliori. In questo percorso Cdp sarà tanto più credibile quanto più riuscirà a fare squadra in Italia e in Europa e adattarsi a uno scenario in continua evoluzione. La strada verso una transizione giusta sarà probabilmente più faticosa. Forse ogni tanto dovremo correggere la rotta, ma la destinazione è quella”.
COSA EMERGE DALL’INDAGINE BVA DOXA
I risultati dell’indagine BVA Doxa su “Gli italiani tra sostenibilità e intelligenza artificiale: generazioni a confronto”, illustrati durante l’evento da Elena Shneiwer, Responsabile Esg Engagement di Cdp, fotografano il rapporto dei cittadini tra i 14 e i 74 anni nel 2024 rispetto alle tematiche ambientali e sociali in relazione con la finanza, e ai nuovi scenari aperti dall’intelligenza artificiale.
Ne emerge un quadro articolato caratterizzato da una forte conoscenza trasversale da parte degli intervistati delle tematiche Esg senza significative differenze tra le diverse generazioni: il 90% degli intervistati (18-74 anni) ha sentito parlare di tematiche ESGEsgcon una percentuale che sale al 92% tra i rappresentanti della fascia 18-34 anni per raggiungere il 95% nella fascia 14-17.
QUANTO CONTA IL RISPETTO DEI FATTORI ESG PER GLI UNDER 35
L’80% circa degli intervistati dell’intero panel considera inoltre il rispetto dei fattori Esg non una moda ma una necessità, con una crescita di 13 punti percentuali rispetto al 2023. Ma tra gli Under 35 emergono elementi che segnalano un cambiamento nell’approccio, improntato a una maggiore concretezza e pragmaticità, segnali di una presa di coscienza delle difficoltà del percorso. La sostenibilità per loro conta, ma costa. Se da una parte, ad esempio il panel dei giovani è unito sull’importanza che negli acquisti si scelgano prodotti sostenibili, la disponibilità a pagarli di più scende dal 59% degli Under 25 al 53% degli Under 35.
Per questi ultimi lo sviluppo sostenibile non passa solo dalle politiche governative: l’85% dichiara di impegnarsi in pratiche green concrete. Inoltre, le nuove generazioni appaiono più motivate a fare la propria parte nella transizione ecologica se le iniziative a cui prendere parte prevedono un guadagno anche per sé stessi (come accade ad esempio utilizzando alcune App che favoriscono l’economia circolare).
Guardando alla creazione di nuovi posti di lavoro, la maggior parte dei 18-34enni ritiene ancora che la sostenibilità abbia un impatto positivo sull’occupazione ma sale al 18% rispetto al 2023 la quota di coloro che crede che invece abbia effetti negativi. Il cambiamento climatico rimane la prima preoccupazione alla quale i giovanissimi associano i timori legati alle guerre e ai conflitti (al primo posto tra le paure dei 14-17enni).
I DUBBI SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE NELLA VITA QUOTIDIANA
Inoltre, forti dubbi accompagnano l’ingresso dell’intelligenza artificiale nella vita quotidiana, a cui ormai, stando all’indagine, si fa ricorso in media circa tre volte a settimana. Il rischio che l’IA possa “sopraffare” le persone è condiviso dal 72% degli intervistati senza differenze sostanziali tra le fasce d’età e con allarmi che riguardano campi come quello della privacy, del lavoro e dell’informazione.
Oltre il 75% dei ragazzi ritiene che le Istituzioni e nello specifico anche Cassa Depositi e Prestiti possano giocare un ruolo importante nella crescita sostenibile del Paese e oltre l’80% del campione crede che CDP possa consolidare e rafforzare le attività in questo settore.
IL RUOLO DELL’ISTRUZIONE PER GLI UNDER 18
Una funzione fondamentale e crescente viene riconosciuta dai giovani anche all’istruzione. Per il 70% degli Under 18 la scuola risulta la principale fonte educativa anche se l’assenza di adeguate competenze finanziarie e del concetto di finanza sostenibile è un altro elemento che lega le generazioni intervistate. In controtendenza è la conoscenza di strumenti finanziari tra i giovanissimi (14-17): il 76% conosce infatti almeno un prodotto di risparmio. Al primo posto ci sono i buoni e libretti postali (64%), in cui investirebbe più della metà degli adolescenti (58%).
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