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Catania, il neoconsigliere e «l’amico Niko Pandetta»: il caso di Santo Arena (che non prende le distanze)


Di anni ne sono passati un po’. Sicuramente quelli dall’inizio della detenzione per la condanna, diventata definitiva, a quattro anni di carcere per traffico di droga. Ma, prima che la cronaca avesse il sopravvento, l’amicizia tra il neo-consigliere comunale Santo Arena (Lega) e il cantante neomelodico Niko Pandetta, nipote del capomafia Turi Cappello, era celebrata sui social. «Tanti auguri di buon compleanno al mio amico», scriveva Arena, a corredo di una foto che lo ritraeva con il cantante, già popolarissimo.

Una popolarità dovuta anche a quella canzone, “Dedicato a te”, col pensiero rivolto allo zio boss del clan a cui dà il nome ed ergastolano al 41bis. «Se dobbiamo parlare di questo, facciamo un articolo su Niko Pandetta», risponde Santo Arena a chi, ora che siede nell’aula consiliare, di quell’amicizia gli chiede conto.

Dell’impegno di Arena per il quartiere di Cibali sono tutti a conoscenza. E il risultato elettorale, consolidatissimo nel rione, lo conferma. Da consigliere di circoscrizione, tra rifiuti e manutenzioni, Arena ricorda: «Ho organizzato tante cose, anche serate danzanti, saggi di scuole di ballo». E concerti neomelodici, per quanto di artisti meno di grido. «Niko Pandetta chi non lo conosce? Non solo in quartiere, ma proprio a Catania, proprio in Italia…». «In tutto il mondo», addirittura. «Un artista così…», aggiunge.

«Così» come? Perché, dal 2022, il curriculum di Pandetta conta una condanna definitiva per droga. «Io su questo non entro». Nemmeno adesso che ha un ruolo pubblico prende le distanze dal vecchio amico? «Non ha senso che io prenda le distanze, è un artista… Ma perché dobbiamo parlare di questo? Sono giorni di grande soddisfazione», replica Arena.

Il giuramento a Palazzo degli Elefanti come nuovo consigliere comunale – in sostituzione di Giuseppe Musumeci, neoassessore al Commercio, che si è dimesso dal Consiglio con l’urgenza di una lettera scritta a penna – per Santo Arena è stato «la realizzazione di un sogno, di cui ringrazio gli onorevoli Luca Sammartino e Valeria Sudano». E, «a buon rendere», anche l’assessore Musumeci. «Giuseppe è stato una persona che ha fatto gioco di squadra e ha rispettato i patti. Io sono a disposizione del gruppo per qualunque cosa di cui abbiano bisogno, questo intendo con “a buon rendere”».

Nei soliti corridoi di Palazzo, dove tutto si sa prima che accada, si mormora già di un nuovo avvicendamento tra le frange leghiste. Dell’ipotesi di dimissioni, in un futuro non ancora imminente, dell’altro assessore sammartiniano Andrea Guzzardi. Che dovrebbe essere sostituito dal Consigliere Andrea Cardello, che poi dovrebbe dimettersi per fare spazio al secondo dei non eletti: Nico Sofia, presidente designato di Multiservizi, rimasto a bocca asciutta per una questione di compatibilità con un ruolo di rilievo nella pubblica amministrazione di una laurea da odontoiatra.

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«Io di questo non so niente – afferma Santo Arena – se ne occupano Luca e Valeria. Però sono sicuro che loro vogliano fare partecipi tutti. In una lista ci sono 36 persone. Se le elezioni si vincono è perché tutte le 36 persone hanno fatto la loro parte. È giusto che abbiano spazio». Com’è successo a lui, un anno e mezzo dopo le amministrative 2023. Adesso che il sogno è realizzato, quali sono i temi che porterà in aula? «Il problema del traffico – risponde Santo Arena – e poi quello degli immobili comunali». Cioè gli immobili di proprietà del Comune in stato di degrado? «C’è via Susanna, a Cibali, che è stata totalmente abbandonata, un’intera via di palazzi comunali, comincerò da lì».





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