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La rassegna stampa del 31 gennaio


Economia, lavoro, tecnologia: è il primo piano per la rassegna della settimana

  • Gennaio chiude con il taglio dei tassi di interesse della Bce: 0,25%, ma l’industria Ue è ferma, la “Bussola” da sola non basta. 
  • Zero è il tasso che accompagna – oltre che l’Italia – la dinamica del Pil di fine 2024 dell’Eurozona.
  • L’Eurozona si è fermata (Sole in prima, pagina 3 e tutti): nell’ultimo trimestre del 2024, la crescita congiunturale è stata pari a zero.
  • Antonio Picasso – La Bce taglia i tassi di interesse, – 0,25% -Il Riformista.
  • Oggi su tutti i quotidiani italiani campeggiano le questioni di Giustizia ma c’è anche la stima preliminare diffusa ieri dall’Istat.
  • Primo impatto della frenata dell’economia sul lavoro: il tasso di occupazione è arretrato al 62,3%, quello di disoccupazione salito al 6,2%. 
  • Più lontano il taglio Irpef, evidenzia la Stampa (pagina 2).
  • Giorgetti minimizza: “La manovra regge le nostre stime caute”. 
  • Su Repubblica Carlo Cottarelli “L’Italia s’è fermata”.
  • Sul Foglio “L’economia un guaio per governo e opposizione” Lavoro ai massimi anche grazie al jobs act.
  • Sul Domani “Il capitale senza etica” Troppi soldi a pochi, pochi a tanti.
  • Ieri sull’Avvenire Cinzia Arena – Mercato del lavoro dinamico, ma cresce l’insoddisfazione.
  • Mercato del lavoro dinamico con l’80% degli imprenditori pronti ad assumere ma che denunciano elevate difficoltà a trovare e trattenere i talenti.
  • L’altra faccia della medaglia sarebbe l’insoddisfazione dei lavoratori secondo quanto  emerge dal report annuale Hays Salary Guide.
  • Mercoledì scorso David Carretta – Nella bussola per la flessibilità Ursula punta sulla semplificazione – Il Foglio Ursula von der Leyen presenta la “bussola per la competitività”.
  • Le « business plan » de l’Union européenne pour renouer avec la croissance”. La Commission européenne a présenté, mercredi 29 janvier, sa « boussole pour la compétitivité », qui doit permettre aux Vingt-Sept de ne pas être relégués derrière les Etats-Unis et la Chine.
  • Gianluca Zapponini – La Fed tira il freno, la Bce accelera. Due mosse, aspettando i dazi – Formiche.net
  • Crescono i redditi ma meno dei prezzi – Il Giornale. Nel 2023 il reddito disponibile e la ricchezza delle famiglie italiane sono cresciuti a prezzi correnti, ma meno dell’inflazione, determinando una perdita di potere d’acquisto.
  • Cathy Desquesses – Perché sui salari serve trasparenza – Milano Finanza.

Lunedì 27

  • Marino Longoni – Record occupati, c’è un motivo – Italia Oggi.
    C’è un motivo se a fine 2024 c’erano 700 mila occupati in più̀ rispetto a prima della pandemia e va a quindi ricercato nelle numerose “offerte speciali” messe a disposizione delle imprese per invogliarle a stipulare contratti di assunzione di qualità̀ (cioè̀ a tempo indeterminato). Rosaria Amato – La battaglia dei salari – Affari&Finanza.
  • Il 14 gennaio, l’Avvocato Generale presso la Corte di Giustizia Ue si è pronunciato a favore dell’annullamento della direttiva europea sul salario minimo. Il giorno dopo il governo spagnolo ha annunciato un aumento di 700 euro annui della soglia minima delle retribuzioni nazionali.
  • Come si colloca il salario minimo del tuo paese rispetto a quello di altri paesi europei?”. Da Eurostat pubblica una relazione semestrale sui salari minimi. L’ultima relazione fornisce le cifre per il 2024.

Diffusi questa mattina i dati Istat per l’Italia sul lavoro

  • Contratti
    Alla fine di dicembre 2024, i 47 contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica riguardano il 49,2% dei dipendenti – circa 6,4 milioni – e corrispondono al 47,3% del monte retributivo complessivo.

    La nota Istat aggiunge che nel corso del quarto trimestre 2024 sono stati recepiti due contratti (servizi portuali e tessili); nello stesso periodo nessun contratto è scaduto. I contratti in attesa di rinnovo a fine dicembre 2024 sono 28 e coinvolgono circa 6,6 milioni di dipendenti, il 50,8% dei dipendenti.

    Il tempo medio di attesa di rinnovo, per i lavoratori con contratto scaduto, è diminuito dai 34,1 mesi di gennaio 2024 ai 21,7 mesi di dicembre 2024.

  • Salari
    Nella media del 2024, l’indice delle retribuzioni orarie è cresciuto del
    3,1% rispetto all’anno precedente. Aumenti superiori alla media caratterizzano il comparto industriale (+4,6%) e quello dei servizi privati (+3,4%). Così il comunicato Istat.

    L’indice mensile delle retribuzioni contrattuali orarie a dicembre 2024 registra un aumento dello 0,1% su mese e una diminuzione dello 0,6% su anno; in particolare, si registra un aumento tendenziale del 4,8% per i dipendenti dell’industria e del 3,6% per i servizi privati, mentre si osserva una diminuzione del 14,1% per la Pa.

    Nel dettaglio, gli aumenti tendenziali piu’ elevati riguardano il settore metalmeccanico (+6,4%), legno carta e stampa (+5,3%) e alimentari (+5,1%); nessun incremento per edilizia, farmacie private e telecomunicazioni; variazioni negative, nell’ordine del 20%, per Ccnl del settore statale della Pa.

    (Fonte: Istat)

L’altra guerra

Buon fine settimana!

Rassegna a cura di Tiziana Benini

La Rocca e Associati



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