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Il Papa ha saluto con grande calore Angelo Scelzo al Giubileo della Comunicazione che si รจ svolto in Vaticano. Sulle nuove sfide dellโinformazione, In Terris ha intervistato lโex vicedirettore della Sala Stampa vaticana, unico laico a ricoprire il ruolo di sottosegretario al Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. In precedenza รจ stato cronista al Mattino di Napoli, caporedattore di Avvenire, segretario di redazione dellโOsservatore Romano, vicedirettore del quotidiano LโInformazione, responsabile della comunicazione del Giubileo del 2000 e direttore dellโagenzia vaticana Fides. Eโ anche autore di numerosi libri, tra i quali โLa penna di Pietroโ, sulla comunicazione vaticana dal Concilio a Papa Francesco e โIl Giubileo. La Misericordia. Francescoโ, entrambi editi dalla Libreria Editrice Vaticana.
Lโintelligenza artificiale, come ha ribadito la nota della Congregazione per la Dottrina della Fede, รจ sia unโopportunitร sia un rischio per lโumanitร . In che modo puรฒ incidere sullโinformazione?
โNon possiamo ritenere uno strumento, in sรฉ, come un bene o come un male. Lo strumento รจ ontologicamente neutro. ร perรฒ evidente che le nuove tecnologie, legate allโintelligenza artificiale, incidano in modo radicale su tutti gli ambiti nei quali opera lโuomo e, inevitabilmente, anche sullโinformazione. In buona sostanza, con un algoritmo, una formula matematica, si puรฒ creare un testo, si possono avere informazioni complesse in pochi secondi, creare grafiche innovative, scrivere un libro o addirittura comporre una canzone. La domanda che ci poniamo รจ semplice: e lโuomo? Il rischio รจ che anche la comunicazione possa essere โpresa in manoโ dalle macchine che, per loro specificitร , non hanno un cuore nรฉ eticaโ.
A cosa si riferisce?
โNel 2024 sorprese la scelta di papa Francesco nel dedicare il messaggio per la Giornata mondiale della pace proprio allโintelligenza artificiale. Il Santo Padre mise in guardia da un progresso tecnico-scientifico senza controllo che puรฒ rappresentare โun rischio per la sopravvivenza e un pericolo per la casa comuneโ. Andando nello specifico, ogni volta in cui scriviamo un articolo, pensiamo e ripensiamo al termine giusto da usare, alle ferite che una frase sbagliata puรฒ causare, alle conseguenze di quanto affermiamo. La macchina, che certamente facilita il nostro lavoro, non ha tutte queste accortezze. Le manca il cuore. E, invece, sempre papa Francesco, a ottobre scorso, ha pubblicato lโenciclica โDilexit nosโ spiegandoci che โoggi abbiamo bisogno di recuperare lโimportanza del cuoreโ. Tra i pericoli โ sono ahinoi numerosi โ aggiungo le problematiche relative alla professione giornalistica, giร peraltro difficile. Il rischio รจ che le macchine prendano il posto dei giornalisti. E, invece, io credo che sia fondamentale consumare le suole delle scarpe, cercare le notizie, scrivere con la meticolositร degli artigiani di una volta. Le macchine non hanno cuore, i giornalisti hanno cuore e intelligenza. Inoltre lโIntelligenza artificiale utilizza materiali realizzati da esseri umani, analizzando in poco tempo miliardi di dati e parole. Il โtruccoโ รจ questo, ma le fondamenta sono gettate da uomini e donne che hanno dato il proprio tempo, e talora la propria vita, per avere informazioni e scrivere. Potremmo accusare le macchine di plagio o, nel migliore dei casi, di sapiente assemblaggio di materiale altruiโ.
Quali sono le implicazioni etiche delle nuove tecnologie sulla comunicazione?
โIl Dicastero per la Dottrina della fede, pur rimarcando lโimportanza delle innovazioni, avverte sul pericolo di un aggravamento del divario sociale, della marginalizzazione, della povertร , del divario digitale. Il potere sulle principali applicazioni dellโIntelligenza artificiale รจ nelle mani di poche e potenti aziende. Il pericolo vero รจ che anche la comunicazione, guidata dallโintelligenza artificiale, possa essere piegata al guadagno personale, a orientare lโopinione pubblica verso lโinteresse di qualcuno. E, invece, credo che la comunicazione debba essere un baluardo di democrazia e di uguaglianza, fondata sulla veritร e al servizio della collettivitร , soprattutto dei piรน fragili. La comunicazione nelle mani di pochi inoltre รจ un pericolo vero per la pace. In tempi recenti si parla con insistenza della โguerra ibridaโ. Cioรจ di una guerra combattuta anche con le armi delle fake news e dellโinfluenza sui processi elettorali. La questione รจ sempre relativa allโuso che si fa delle nuove tecnologie. Un drone puรฒ essere utilizzato per portare farmaci in zone difficili da raggiungere, ma anche per bombardare una cittร considerata nemica. La comunicazione puรฒ essere strumento di pace, ma anche di guerra. โNessuna macchina dovrebbre mai scegliere se togliere la vita ad un essere umanoโ, ha detto il Papa al G7 di Borgo Egnazia, in Puglia, il 14 giugno 2024. Anche le nuove tecnologie, applicate alla comunicazione, possono essere parte di una strategia finalizzata a colpire civili innocenti, senza risparmiare nemmeno i bambiniโ.
Alla luce della sua lunga esperienza, quali sono le sfide piรน insidiose nel percorso odierno dei comunicatori?
โI comunicatori devono saper vincere alcune sfide e alcune tentazioni. La prima sfida รจ dominare il progresso, utilizzando le nuove tecnologie, in modo particolare gli strumenti messi a disposizione dallโIntelligenza artificiale, al servizio della veritร . Facilitare il proprio lavoro non significa metterlo nelle mani di una macchina: al timone deve sempre rimanere il giornalista. La tentazione รจ il demandare agli algoritmi, alle tecnologie, cedere alla velocitร che cโimpone il nostro tempo. Unโinchiesta giornalistica richiede tempo e fatica, non si possono accettare scorciatoie che metterebbero a repentaglio la veritร . Altra sfida รจ lโassunzione di responsabilitร e consapevolezza sul proprio ruolo. Nel discorso consegnato ai giornalisti durante il Giubileo della comunicazione, papa Francesco ci ha chiesto di riaccendere la speranza, di creare ponti, di aprire porte. Mai cedere alla tentazione di dividere per dividere, di polarizzare, di semplificare la realtร . Inoltre, se la modernitร ci costringe alla velocitร , noi dovremmo avere il coraggio dello studio e della riflessione, la capacitร di vedere e di ascoltare, di metterci dalla parte dei piรน deboli e di chi vive ai margini della comunitร umana. In ultimo la sfida รจ portare speranzaโ.
Puรฒ farci un esempio?
โIl Santo Padre, sempre nel corso del Giubileo della comunicazione, ha parlato di โhopetellingโ e cioรจ del raccontare la speranza, tema dellโAnno Santo. Non che un giornalista debba celare una storia negativa: farebbe un torto alla veritร . Francesco ci chiede perรฒ di lasciare โspazio alla possibilitร di ricucire ciรฒ che รจ strappatoโ. Di โriparare ciรฒ che รจ rottoโ. Di โpermettere di sperare contro ogni speranzaโ. Di โaccorgersi dei germogli che spuntano quando la terra รจ ancora coperta dalle ceneriโ. Lo sguardo della speranza trasforma le cose in ciรฒ che potrebbero e dovrebbero essereโ.
Quanto incide la forza comunicativa di papa Francesco nellโinformazione religiosa?
โLa comunicazione vaticana รจ, da sempre, istituzionale, rigorosa nelle scelte sui contenuti, sulle forme, finanche sul lessico utilizzato. Papa Francesco, invece, sin dallโinizio del suo pontificato, da quel โfratelli e sorelle, buonaseraโ del 13 marzo 2013, ci ha abituato a un linguaggio immediato, chiaro, efficace, popolare. Vuole arrivare al cuore delle persone e lo fa, per esempio, parlando di โcristiani dalla faccia di peperoncinoโ, che gli piacciono poco per via del loro atteggiamento triste e accigliato. Ci ha anche detto che non esiste un cristianesimo โlow costโ e che non รจ possibile essere โcristiani part timeโ. Le rassicuranti consuetudini sono state sbaragliate da una luna serie di โprime volteโ. Ecco perchรฉ si puรฒ parlare di una duplice riforma nella comunicazione vaticana: il Santo Padre ha messo mano al cambiamento delle strutture, che ha reso piรน razionali nel loro funzionamento, ma ha anche impresso un cambiamento profondo nel linguaggio. In qualche modo lo stile comunicativo fa parte del magistero di un Papa e Francesco, con le sue espressioni, dalla โChiesa in uscitaโ allo stile sinodale, dalla Chiesa โospedale da campoโ al โtodos, todos, todosโ di chi non vuole chiudere le porte a nessuno, ha impresso un segno sulla pastorale di ogni diocesi, di ogni parrocchia, di ogni associazione cattolica nel mondo. Non si tratta solo di forma, ma di sostanza. โMisericordiaโ e โperdonoโ sono parole comuni nei discorsi del Pontefice, ma sono anche la sostanza di una Chiesa pronta ad accogliereโ.
In che modo?
โPapa Francesco fa comunicazione non solo con le parole, ma anche con i gesti. Ed รจ anche questo uno stile diventato abituale anche in ogni Chiesa particolare. Ricordo la โStatio orbisโ di venerdรฌ 27 marzo 2020, nel deserto di piazza San Pietro e lโAtto di Consacrazione di Russia e Ucraina al Cuore Immacolato di Maria nella stessa piazza il 25 marzo 2022. La pandemia e, piรน ancora, la guerra, entrano di diritto, come elementi imprescindibili, nella valutazione del cammino compiuto dalla comunicazione vaticana al tempo della riforma. Si puรฒ dire anzi che il tempo sospeso del virus e quello tragico del conflitto abbiano indicato in forma estrema, la natura, se non la vocazione, della sua dimensione di servizioโ.
Basta un telefonino oggi per avere in mano uno strumento per diffondere notizie e video sui social. Serve ancora la competenza professionale nel giornalismo?
โNon si puรฒ certo fermare un processo inarrestabile. Chi ha uno smartphone puรฒ pubblicare notizie, video, fotografie ritagliandosi, magari, il suo quarto dโora di celebritร . Secondo lโOxford English Dictionary, la parola simbolo del 2024 รจ stata โbrain rotโ. E, cioรจ, โil deterioramento dello stato mentale o intellettuale di una personaโ conseguente a un uso eccessivo di materiale e contenuti on line, banali o poco impegnativi. ร a questo che Papa Francesco ha fatto riferimento nellโincontro con i giornalisti durante il Giubileo della comunicazione. โLe scelte di ognuno di noi contano ad esempio per espellere quella putrefazione cerebrale causata dalla dipendenza dal continuo scrolling, scorrimento, sui social mediaโ. Il Papa ha chiesto a giornalisti e operatori della comunicazione di lavorare โtutti insieme, alla formazione, soprattutto dei giovaniโ. La comunicazione, quella professionale, รจ altra cosa dallโuso superficiale e vuoto del web e dei social network. Spesso possibilitร enormi sono letteralmente dilapidate da un utilizzo del tutto effimero. La comunicazione professionale, invece, deve indicare la strada. ร una comunicazione che si basa sulla responsabilitร di quello che si dice e di come lo si dice, sempre finalizzata al bene della comunitร umana. ร una comunicazione professionale, seria, responsabile, che fa crescere la societร . E a cui tocca, oggi come oggi, andare controcorrente. E le forze contrarie sono spesso impetuoseโ.
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