PSA Italy, Ferrari: “I.A., mappare le abitudini dei nostri clienti, può diventare un business”

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RAPALLO – Esperti, istituzioni, accademici e leader del settore marittimo, portuale e logistico si sono incontrati alla terza edizione dello ‘Shipping, Transport & Logistic Forum” svolto a Rapallo dal 31 gennaio al 1 febbraio per confrontarsi sul tema “Intelligenza Artificiale, Transizione Energetica e Digitalizzazione”, quali le sfide del futuro per il trasporto e la logistica, iniziativa organizzatra da Telenord e Propeller Club Port of Genoa.

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Giuseppe Ricci, chief operating officer di ENI, ha aperto la discussione sulla transizione energetica. Ha evidenziato le sfide che il settore dei trasporti si trova ad affrontare a livello globale, con un occhio rivolto all’adozione di carburanti alternativi e le difficoltà di mantenere la competitività nel panorama internazionale.
Nel corso del primo panel, sono stati trattati temi cruciali come l’intelligenza artificiale nella navigazione e la nuova era della portualità.

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Roberto Ferrari ceo PSA Italy ha sottolineato la forte spinta della società, a livello globale e nazionale, verso l’Intelligenza Artificiale e la tecnologia in genere: “Ci sono vari aspetti che stiamo prendendo in considerazione per l’ottimizzazione della nostra infrastruttura” – ha detto Ferrari – “una parte fisica per il miglioramento dell’equipment e il miglioramento dell’utilizzo del suolo, quello che abbiamo senza andare a consumare nuovo suolo, è anche linea con gli obiettivi di sostenibilità” – Sul tema dell’I.A. Ferrari ha sottolineato: “Stiamo prendendo in considerazione tutte le nuove tecnologie e ovviamente le due disruption: l’Intelligente Artificiale e i supercomputer” – “Utilizziamo da qualche tempo l’Iintelligenza Artificiale, abbiamo iniziato con gli aspetti predittivi. Come PSA gestiamo 100 milioni di teu a livello mondiale, abbiamo data base significativi e abbiamo iniziato a mappare a livello predittivo: per esempio l’arrivo dei contenitori, le abitudini dei nostri clienti, quanto tempo impiegano a ritirare i contenitori, dove fanno dogana, si trasportano via treno, se hanno una stagionalità”.

“Non escludo che in futuro si possa anche cambiare il nostro modello di business, come é successo nelle società telefoni che: ci fanno telefonare gratis, ma il vero business siamo noi, le nostre abitudini, cosa facciamo, i nostri gusti, dove siamo.
La stessa cosa la stiamo cercando di fare con i contenitori, stiamo cercando di mappare le abitudini dei nostri clienti e questo potrebbe diventare una parte del nostro business che attualmente è prevalentemente fisico” – “ma ora la parte tecnologica delle informazioni, sta entrando prepotentemente nel nostro business”.

Fulvio Carlini presidente Fonasba, associazione degli agenti e broker marittimi di tutto il mondo, ha illustrato li cambiamenti della professione dell’agente marittimo alla luce dell’I.A.: “Lo shipbroker così come lo abbiamo conosciuto non servirà più a niente” – ha detto Carlini – “però nel mondo dell’I.A. serve l’intelligenza umana, la figura dell’agente maritimo quindi cambia radicalmente, ma rimane una figura centrale come agente portuale occupandosi dei problemi veri: per esempio del marittimo malato, della nave che ha un problema” – “Siamo abituati a parlare di navi container, ma l’80% del trasporto marittimo non è fatto da portacontainer ma da navi con stive e carico. In tutti questi casi l’agente serviva e continuerà a servire proprio per questa funzione di trasmissione dati che sempre più avverrà automaticamente.”

Federica Montaresi, commissario AdSP Mar Ligure Orientale, intervenuta al Forum in qualità di rappresentante Assoporti, associazione dei porti italiani: “Ci sono diverse realtà portuali” – ha commentato Montaresi- “che hanno già da tempo maturato una coscienza nel tema dell’innovazione” – Montaresi cita Genova, La Spezia, Trieste, Livorno e Ravenna come esempio – “e quindi hanno sicuramente un terreno fertile anche per poter raccogliere quella che è una sfida ma è anche un’opportunità rappresentata dal tema dell’Intelligenza Artificiale che deve essere comunque sempre gestita in una maniera intelligente, che è la sfida che ha ognuno di noi” – “Le applicazioni sono molteplici, quelle che in alcuni porti sono già in via di sperimentazione sicuramente è la parte più interessante, la parte di analisi predittiva, cioè tutto quello che l’I.A. grazie proprio all’analisi di questa mole di flussi di dati che abbiamo all’interno dei porti, Ricordiamoci che i porti si sono hub energetici, ma anche hub di dati”.

Paolo Cornetto, CEO di FHP, ha condiviso la sua esperienza sul tema della cybersecurity e dell’intelligenza artificiale, facendo riferimento al sistema iper-frammentato del mercato portuale e sottolineando come l’innovazione tecnologica debba essere implementata per migliorare l’efficienza operativa.

“Sostenibilità e digitalizzazione sono due sfide strategiche che le imprese sono chiamate ad affrontare oggi e su queste due direttrici – ha spiegato il presidente di Fedespedi Alessandro Pitto – la nostra federazione ha messo in campo due importanti progetti a supporto dei nostri associati. Da un lato stiamo lavorando con l’Università LIUC a un piano di KPI di sostenibilità ambientale che agevola la messa a punto dei bilanci di sostenibilità del nostro settore, dall’altro stiamo assistendo le nostre imprese per arrivare pronte all’imminente bando sulla digitalizzazione previsto del PNNR”.

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