È un perfetto intreccio di forza, coraggio e fragilità Petra Delicado, la detective nata dalla penna di Alicia Giménez-Bartlett che ci ha fatto innamorare del giallo mediterraneo. Torna fra i libri più venduti in Italia con un’intrigante raccolta di racconti, che si intitola “Una poco di buono. Sei indagini di Petra Delicado”.
“Una poco di buono. Sei indagini di Pedra Delicado” di Alicia Giménez-Bartlett
La sinossi del libro
Dalla scrittrice che ha creato il personaggio dell’ispettrice Petra Delicado, sei racconti di intensa dose di mistero e intreccio. Il primo racconto si apre sul cadavere di un’anziana prostituta che sembra una mascherata, «buttato lì come una vecchia bambola rotta; era perfino difficile provare pietà; tutto era così grottesco».
È così che inizia anche negli altri racconti: un cadavere indefinibile, che adombra l’enigma di una realtà irreale, inverosimile, su cui si focalizza subito la procedura dell’indagine; decifrato il cadavere, poi a poco a poco si aprono squarci su ambienti al contrario apparentemente normali, famiglie ben messe, individui irreprensibili, vite tranquille. Racconta in prima persona Petra Delicado della polizia di Barcellona.
E il modo in cui Petra parla e riferisce il suo procedere di poliziotta disegna, senza esplicite descrizioni, il personaggio: dall’antipatia che non nasconde per ogni cliché formale e beneducato, affiora il suo passato femminista e la gioventù radicale; dagli scambi fuori dai convenevoli con il suo vice Fermín Garzón, che punteggiano il loro ménage professionale, emerge il suo graffiante umorismo; dai silenzi al cospetto delle vittime, o di fronte ai motivi umani e disumani dei colpevoli fino a un minuto prima insospettabili, s’intuisce che è una donna sinceramente compassionevole, anche se l’instancabile tenacia nel tirare dritto la arruola da investigatrice donna nella scuola dei duri.
La sua spalla Fermín, un alter ego, un Sancho Panza, un Watson, rappresenta l’immagine contraria di lei: il suo bofonchiare e obiettare, questa mano di commedia latina distesa su un poliziesco da giungla d’asfalto, nasce anche dal sospetto segreto, che certe volte sembra nutrire Fermín, che il proprio capo sia forse appena appena una poco di buono.
La forza di Petra Delicado
I racconti presenti in questa raccolta non sono inediti: sono usciti, nel corso degli ultimi anni, all’interno delle antologie che Sellerio ha curato inserendo vari autori, per raccontare il mondo del giallo a trecentosessanta gradi. È la seconda antologia che la casa editrice dedica interamente al personaggio di Petra Delicado: un modo per farla scoprire in tutte le sue sfaccettature ai lettori che l’hanno apprezzata sin dalla prima apparizione.
Petra, che ultimamente era stata in vetta alle classifiche con “La donna che fugge”, è un’ispettrice di Barcellona che ha costruito la sua carriera lottando con forza e sensibilità, facendosi strada in un mondo prettamente maschile.
Nei racconti racchiusi in “Una poco di buono” emerge la natura ossimorica di questo grande personaggio, che ha da insegnare a ciascuno di noi, ma soprattutto a chi non crede più nei propri sogni perché li crede distanti anni luce dalla realtà.
Ci insegna, a colpi di efferati omicidi, di misteri e di intriganti risoluzioni, che il mondo che vogliamo si plasma anche a partire dai nostri sforzi. E per questo vale la pena continuare a lottare.
Alicia Giménez-Bartlett
Nata nella regione castigliana nel 1951, l’autrice di “Una poco di buono. Sei indagini di Petra Delicado” è molto riservata in merito alla sua vita privata, sebbene sia ormai noto che utilizzi spesso elementi autobiografici all’interno delle sue opere.
Laureata in Letteratura spagnola, Giménez-Bartlett esordisce nel mondo delle lettere nel 1984. Il suo primo poliziesco risale però al 1966, anno in cui l’autrice dà vita proprio al suo personaggio più iconico, riuscito e amato: Petra Delicado.
Nei suoi scritti, che spaziano nel contenuto e nella forma ma ritornano spesso alle origini con la narrativa gialla, Giménez-Bartlett tratta temi importanti, che denotano una grande sensibilità all’attualità e alle questioni esistenziali.
Basta ricordare il bel saggio “Una stanza tutta per gli altri“, pubblicato nel 1997, in cui rivede la figura di Virginia Woolf destrutturandola, o ancora “Exit“, in cui l’autrice si sofferma molto sui temi di suicidio e libertà.
Alicia Giménez-Bartlett ha anche un primato assoluto: è sua l’idea di dedicare un’autobiografia fittizia alla sua protagonista più amata. Si tratta di “Autobiografia di Petra Delicado“, uscito nel 2020 per Sellerio.
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