Anche nel 2025 possono andare in pensione i lavoratori che hanno accumulato nel corso della propria carriera solo 5 anni di contribuzione.
Ma attenzione. Con il nuovo anno sono stati aggiornati i requisiti di accesso per ritirarsi con 5 anni di contributi.
Vediamo bene come fare per andare in pensione quest’anno, e quali sono i requisiti previsti nel 2025.
Per saperne di più in merito all’argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Mondo Pensioni.
Pensione, anche nel 2025 puoi ritirarti con soli 5 anni di contributi: ecco come
Andare in pensione con soli 5 anni di contribuzione è possibile anche nel 2025, ma solo per i lavoratori che hanno maturato questi anni a partire dal 1996.
Infatti questo trattamento previdenziale viene chiamato non a caso “pensione di vecchiaia contributiva”: è quindi disponibile solo per i lavoratori contributivi puri, ovvero quelli che hanno versato i contributi dal 1 gennaio 1996.
E se questi 5 anni rientrano anche di pochi mesi nella parte “retributiva”? Purtroppo scatta il blocco per quest’uscita, con tanto di perdita di diritto alla pensione.
Lo stesso vale se questi 5 anni non sono tutti basati su contribuzione “effettiva”, ovvero su contributi effettivamente versati (ad esempio quelli obbligatori, volontari, o da riscatto).
Pertanto, sono esclusi dal computo i contributi accreditati figurativamente, come quelli da malattia o da disoccupazione.
Tra l’altro, se si maturano 5 anni di contribuzione, l’età di uscita si sposta dai 67 anni della Vecchiaia a 71 anni.
Pensione, quali alternative ci sono per chi ha 5 anni di contributi
Se non si rientra nei sopraccitati requisiti, per andare in pensione prima si può fare provare con le deroghe Amato, o con il Computo della Gestione Separata.
Nel primo caso, bisogna rientrare nei requisiti previsti dalle tre deroghe della Legge Amato del 1992, che sono in breve:
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l’autorizzazione al versamento dei contributi volontari in data anteriore al 31 dicembre 1992,
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la maturazione di 25 anni di anzianità assicurativa prima della data di maturazione dei requisiti per la pensione, con 15 anni di contribuzione di cui almeno?10 anni?lavorati per periodi?inferiori alle 52 settimane.
Mentre per quanto riguarda il Computo della Gestione Separata, il lavoratore dovrà farsi calcolare gli anni retributivi con lo stesso calcolo previsto per quelli successivi al 1995, ovvero tramite sistema contributivo.
Per entrambi i casi, però il requisito contributivo passa da 5 a ben 15 anni, il che potrebbe risultare un bel problema per chi ha solo 5 anni di contribuzione.
In alternativa a queste due soluzioni, si può richiedere l’assegno sociale, che permette a chi è in una condizione economica disagiata di ricevere ogni mese un assegno di circa 538,68 euro al mese, ovvero 7.002,84 euro l?anno.
Pensione, a quanto ammonta l’assegno con 5 anni di contributi
Supponiamo invece di avere maturato i 5 anni di contribuzione richiesti per andare in pensione a 71 anni: a quanto ammonterebbe l’assegno finale?
Dipende (come sempre) dal montante contributivo che si è accumulato in questi anni.
Se si ambisce a un importo il più vicino possibile all’assegno sociale, ovvero 538,68 euro, bisognerebbe maturare un montante contributivo pari a 124 mila euro circa, secondo le stime di Money.it.
Una cifra raggiungibile per un lavoratore che in 20 anni di carriera ha versato contributi partendo da uno stipendio medio di 18.900 euro l?anno.
A conti fatti, per raggiungere un montante del genere con soli 5 anni di contributi, bisognerebbe versare almeno 4 volte tanto, e quindi avere uno stipendio annuo superiore ai 74mila euro.
In pratica, uscendo con uno stipendio finale di oltre 5mila euro al mese, si riceverebbe a 71 anni un assegno mensile di circa 534 euro, praticamente un decimo dell’ultima busta paga. Non il massimo della convenienza.
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