l’Italia tra i principali Paesi europei per invenzioni e startup

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Il cancro rimane una delle principali minacce per la salute in Europa, dove si concentrano quasi il 25% dei casi globali e oltre il 20% dei decessi, nonostante la regione rappresenti meno del 10% della popolazione mondiale [1]. I progressi tecnologici hanno un impatto positivo: i tassi di sopravvivenza e i sistemi sanitari europei dimostrano l’eccellenza nella prevenzione del cancro e nell’assistenza ai pazienti. In vista della Giornata mondiale contro il cancro, l’Ufficio Europeo dei brevetti (EPO) ha pubblicato il suo secondo studio sulle tecnologie oncologiche, che fornisce un’analisi approfondita dei settori tecnologici che in più rapida crescita, tra cui l’immunoterapia cellulare (dove il numero di domande di brevetto è cresciuto a un tasso medio annuo del 37,5% tra il 2015 e il 2021), la terapia genica (+31%) e l’analisi delle immagini (+20%).

Lo studio, Nuove frontiere in oncologia, mostra come in Europa le domande di brevetto in questo settore stiano rallentando rispetto a quelle provenienti da Stati Uniti e Cina. Tuttavia, evidenzia anche che l’Europa ospita il maggior numero di startup legate all’oncologia.

Alla luce della relazione di Mario Draghi sul futuro della competitività europea, i risultati di questo studio devono servire da campanello d’allarme per il sistema europeo di innovazione oncologica” ha dichiarato il Presidente dell’EPO António Campinos. “Mentre le tecnologie per la lotta contro il cancro evolvono rapidamente e si sviluppano in direzioni inaspettate, l’Europa deve reagire per mantenere il suo vantaggio competitivo nell’innovazione sanitaria e salvare vite umane. Le vivaci startup europee nel settore dell’oncologia sono un faro di speranza per la lotta contro il cancro, ma hanno bisogno di investimenti e di sostegno per far crescere le loro invenzioni.”

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L’Italia supera la media UE per numero di startup legate alla lotta contro il cancro

In particolare, l’Italia è al sesto posto in Europa per numero di startup impegnate nella lotta contro il cancro, dopo il Regno Unito (290 startup), la Francia (246), la Germania (208), la Svizzera (151) e la Svezia (112). L’Italia si distingue con un totale di 80 startup legate all’oncologia, una cifra significativamente superiore alla media UE, che è di 48,9 startup per nazione. Inoltre, l’Italia presenta la quota più alta di startup in fase iniziale (oltre il 46%), un chiaro indicatore del potenziale di innovazione e delle prospettive future del Paese in questo campo.

L’Italia è inoltre sesta in Europa, con oltre 1.100 IPF (famiglie di brevetti) registrati nel periodo 2010-2021, pari ad una quota superiore all’1%. Più in particolare, l’Italia rappresenta una quota del 4,6% di tutte le tecnologie oncologiche brevettate in totale in Europa nel periodo 2017-2021.

Nel complesso, lo studio rivela un netto contrasto nelle fasi di crescita: mentre l’Europa ha un maggior numero di startup nelle fasi di avvio e di crescita iniziale, gli Stati Uniti superano significativamente l’Europa per numero di startup in fase di crescita avanzata. Quasi il 40% delle startup statunitensi legate alle tecnologie anti-cancro ha raggiunto questa fase avanzata, rispetto ad appena il 24% nell’UE e a meno del 27% in altri Stati dell’EPO, evidenziando le sfide che le startup europee devono affrontare per raggiungere il successo.

I centri di ricerca e le università svolgono un ruolo fondamentale nell’innovazione oncologica

Gli enti di ricerca pubblici in Italia hanno contribuito in modo significativo ai progressi in campo oncologico, con un impegno diretto nella ricerca che rappresenta il 38,4% dei progressi dal 2016 al 2021, superando la media UE, che è del 34,9%. Se si includono anche i contributi indiretti alla ricerca, il contributo totale sale a un impressionante 59,5% in Italia, evidenziando il ruolo cruciale di queste istituzioni nella lotta contro il cancro.

Quasi la metà di tutti i brevetti provenienti dagli Stati membri dell’Unione Europea tra il 2010 e il 2021 proviene da università, enti di ricerca pubblici o ospedali. Al di là dell’attività brevettuale diretta, oltre il 12% delle domande di brevetto relative alla lotta al cancro nell’UE ha avuto origine presso gli istituti di ricerca ma è stato depositato dalle aziende. In altri Stati membri dell’EPO, gli istituti di ricerca hanno contribuito a quasi il 30% di tutti i brevetti, mentre il 6,4% è stato depositato da aziende.

[1] Ferlay et al., 2019



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