Addio a Ilvano Ercoli, il segretario. Al funerale tanti ex biancorossi, tifosi e tutta la grande famiglia del Grifo

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La grande famiglia del Grifo ha risposto presente e ha stretto a sé Margherita e Stefano, moglie e figlio di Ilvano Ercoli, storico segretario generale del Perugia Calcio venuto a mancare domenica all’età di 72 anni.
La chiesetta di Santa Maria Assunta, a Ponte Pattoli, ha accolto il feretro – con fiori bianco rossi e maglia del Perugia adagiata sopra – nel pomeriggio e tanti, tantissimi, sono dovuti restare all’esterno.
Ilvano è stato molto più che un semplice segretario” ha sottolineato padre Mauro Angelini nell’omelia della funzione, che è stata concelebrata insieme a don Niccolò Gaggia, parroco di Ponte Pattoli. C’era un po’ tutto il Perugia, quello dei Miracoli e quello di Gaucci, ma anche quello più recente che iniziò la scalata dalla D.
L’attuale Perugia ha partecipato con una delegazione composta dai calciatori Gabriele Angella, Cristian Dell’Orco, Paolo Bartolomei e Francesco Lisi, accompagnati dal team manager Massimiliano Rossi e dall’addetto stampa Francesco Baldoni, con loro anche i capitani delle squadre del settore giovanile.
Lunghissimo l’elenco dei grifoni: Franco Vannini, Walter Alfredo Novellino e Claudio Tinaglia, poi Marco Gori, Graziano Vinti, Luca Grilli e Luca Lacrimini. Ma anche Federico Giunti, Marcello Castellini, Andrea Mazzantini, Marco Di Loreto. Presenti Serse Cosmi, Mario Palazzi e Riccardo Gaucci. Fabrizio Salvatori e Adriano Polenta. L’ex presidente Roberto Damaschi e il diesse Alvaro Arcipreti, Marco Taccucci, Marco Zanchi e Alessio Benedetti.
Ma soprattutto c’erano tutte le persone che negli anni hanno lavorato in biglietteria, allo stadio, negli uffici amministrativi, a stretto contatto con Ilvano. Immancabile, in prima fila in chiesa, l’amico di sempre e altra gloria biancorossa Renzo Luchini oltre a una rappresentativa del Ponte Pattoli. E poi l’intenso abbraccio degli ultrà della Nord (che gli hanno anche dedicato uno striscione fuori dallo stadio Curi). Ilvano Ercoli nella sua ultima trasferta non ha camminato solo.

Ercoli è stato un’autentica istituzione del Grifo: per 23 stagioni, dal 1991 al 2008 e dal 2010 al 2016, ne è stato il segretario, ma anche un punto di riferimento per tutto il calcio umbro e nazionale. In tantissimi – soprattutto per quanto riguardava i tesseramenti – lo interpellavano per avere delucidazioni e dritte utili. Classe 1952 (era nato il 7 settembre), dipendente dell’Università di Perugia, entrò nel Perugia il 7 maggio 1991, “quel giorno in sede arrivò la notizia della morte di Franco D’Attoma” ci raccontò in una intervista recente in cui ripercorse tutta la sua carriera al fianco del Perugia. Un amore viscerale quello per i colori biancorossi iniziato negli anni Sessanta. Del Perugia era preziosa memoria storica (ha fatto parte anche del gruppo di lavoro che ha fatto nascere il Museo del Grifo) oltre che il dirigente più longevo di sempre e capace di attraversare epoche diverse: entrò nel club durante la presidenza di Elvio Temperini, fu pilastro insostituibile dell’era di Luciano Gaucci, poi visse le stagioni di Vincenzo Silvestrini, Roberto Damaschi (che ebbe il merito di riportarlo in società dopo i due anni sabbatici in corrispondenza della gestione di Leonardo Covarelli) e infine Massimiliano Santopadre. Ne ha viste un po’ di tutti i colori, dalla Serie D alla A, discese e risalite passando pure per la Coppa Uefa: ha centrato 6 promozioni (una dalla D, una dalla C2, due in C1 e altrettante in B) e vissuto la magica cavalcata europea del 2003 quando il Grifo trionfò nella Coppa Intertoto, “un’avventura unica. Il momento più bello insieme al successo di San Siro contro il Milan il 23 dicembre del 2000. Una soddisfazione enorme” svelò. Da Federico Giunti, il primo calciatore a cui fece firmare un contratto, a Christian Obodo “per tesserarlo approfittati di un escamotage regolamentare”, numerose le intuizioni avute dietro alla sua scrivania nella stanza dentro la pancia del Curi dove collezionava gagliardetti.
Tutto il popolo del Grifo, appena è trapelata la triste notizia si è stretto attorno alla moglie Margherita e al figlio Stefano, entrambi tifosissimi e sempre presenti in tribuna e in curva a sostenere il Grifo e Ilvano. Immediate le condoglianze del Perugia Calcio e del mondo calcio umbro tra cui il suo Ponte Pattoli (il sodalizio rossoblù ha chiesto e ottenuto il rinvio della sfida casalinga contro l’FC Castello San Secondo), frazione del capoluogo dove abitava e in cui portò la Nazionale italiana ad allenarsi nel 2001, e – a partire dagli anni Ottanta – organizzava il torneo Egidio Pucciarini, appuntamento estivo immancabile per tutti gli appassionati di calcio della regione. Anche il Comune, tramite l’assessore allo Sport ed ex grifone Pierluigi Vossi, ha voluto dedicare un pensiero per Ercoli, “un uomo straordinario, vera colonna del Grifo, che ha dedicato, con passione e professionalità, oltre vent’anni al servizio della nostra squadra. In questo momento di tristezza, ci uniamo al dolore della sua famiglia e in particolare alla moglie Margherita e al figlio Stefano, oltre che a tutti coloro che Io hanno conosciuto e apprezzato per i suoi valori e per il suo amore per il calcio”.

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