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In un matrimonio cubano che si rispetti, mai e poi mai, può mancare la Baile del Billete, la caratteristica danza del denaro che prevede che lo sposo appunti delle banconote sul vestito della sposa durante il ballo. In Scozia, invece, i neo coniugi sono chiamati a partecipare al rito del Quaich: un brindisi particolare con quella che è conosciuta come la coppa dell’amore. In Iran gli sposi devono sedersi davanti al Sofreh, un banchetto nuziale che contiene tutti oggetti rappresentativi della loro vita insieme, mentre in Messico c’è il romantico rituale del Lazo: le mani dei due coniugi vengo legate dall’officiate in una corda.
Queste sono solo alcune delle tradizioni più belle, suggestive e romantiche che appartengono alla cerimonie nuziali del mondo, perché è proprio vero che “Paese che vai matrimonio che trovi”. Questi giorni così speciali e importanti, infatti, raccontano storie, evocano emozioni e interpretano il senso di appartenenza, non solo dei diretti interessati ma delle intere comunità che vivono nel territorio.
Il matrimonio è forse una delle più alte interpretazioni della cultura, del folclore e delle tradizioni di un popolo e questo lo hanno capito, forse più degli altri, Davide Genovesi e Luca Manelli che hanno fondato una start up, dal nome Wedding Privé, che permette ai turisti e ai viaggiatori stranieri di partecipare ai banchetti nuziali in Italia, e agli sposi di risparmiare sulla festa.
Così il matrimonio diventa un’esperienza autentica e globale
Impossibile non restare affascinati da questo progetto. Wedding Privè è una start up giovanissima lanciata alcuni mesi fa da Davide Genoversi e Luca Manelli, due 34enni che condividono l’amicizia, la passione per i viaggi e anche quella nei confronti del mondo delle start up. Sono stati proprio loro a dare vita a quello che possiamo definire un progetto sicuramente rivoluzionario nel mondo dei matrimoni.
Da una parte, infatti, un’esperienza esclusiva senza eguali: turisti e viaggiatori stranieri possono assistere a un matrimonio italiano, conoscere le sue tradizioni e partecipare, in prima persona, a riti e promesse. Dall’altra, invece, il sogno degli sposi che diventa più economico grazie alla presenza di ospiti speciali e paganti, provenienti da culture diverse, e interessati a vivere un’esperienza autentica in Italia. Ma come funziona nello specifico Wedding Privè? E come è nata questa idea che rivoluziona il mondo dei matrimoni e quello dei viaggi? Ce lo racconta direttamente Davide, socio fondatore insieme a Luca di Wedding Privè.
Come è nata l’idea di creare Wedding Privè?
L’idea è nata più da una necessità personale. Tempo fa un mio carissimo amico ha partecipato a un matrimonio in Finlandia e il suo racconto, fatto con tanto entusiasmo, mi ha fatto desiderare di vivere un’esperienza simile. Poi mi è capitato, invece, di partecipare all’addio al celibato di un mio amico dove c’erano moltissime persone, anche di diversa nazionalità . In questa occasione ho conosciuto un ragazzo iraniano appena convolato a nozze che mi ha fatto vedere le foto del suo matrimonio: era tutto così diverso e affascinante. In quel momento ho pensato che mi sarebbe piaciuto tantissimo partecipare a un matrimonio iraniano o di un’altra nazionalità per conoscere le sue tradizioni, per viverle in prima persona.
E così hai deciso di dare vita a questo progetto…
Da amante dei viaggi e da appassionato di start up mi sono fatto una domanda: abbiamo tutto, abbiamo accesso a ogni cosa e a ogni strumento di facilitazione in ogni settore, perché non possiamo partecipare a un matrimonio in un altro Paese? Forse nessuno si è fatto questa domanda, prima di adesso, ma io sì, e la risposta è stata: “Ok lo faccio io”. Ne ho parlato poi con Luca, un amico con il quale condivido la passione dei viaggi e delle start up, e abbiamo deciso di lanciarci in questo progetto.
C’è una piattaforma, ci sono i fornitori e i partner e, naturalmente, i turisti e gli sposi. Ma come funziona nel dettaglio?
Sì, lavoriamo con dei partner sia lato sposi, come location, fotografi e wedding planner, che con delle agenzie e tour operator per arrivare ai viaggiatori e turisti. Quando una coppia di sposi è interessata può registrarsi alla piattaforma ed entrare in contatto con noi per discutere del matrimonio, del suo valore, delle tradizioni da condividere e, naturalmente, della possibilità di aggiungere un tavolo per degli ospiti paganti di culture differenti. Possono
I turisti, solitamente altospendenti, vengono a conoscenza del progetto, e di questa opportunitĂ , attraverso le agenzie di viaggio che propongo questa esperienza esclusiva che dura tutta la giornata. Non solo contribuiscono in qualche modo alle spese sostenute dagli sposi per la celebrazione ma partecipano a tutti gli effetti alla festa come invitati.
Cosa ne pensano gli sposi di Wedding Privè?
Sicuramente c’è tantissima curiosità intorno a questo progetto che è stato accolto molto bene, soprattutto dagli sposi che possono abbattere una parte dei costi sostenuti per l’organizzazione. Ci sono anche delle riserve, questo è normale, perché si tratta di qualcosa di inedito. Per questo ci teniamo sempre a sentirli in prima persona e a spiegargli il funzionamento del progetto. Loro non vengono mai lasciati soli: gli ospiti internazionali, infatti, sono accompagnati da una figura, una sorta di cicerone che traduce e che spiega in tempo reale quello che succede, ma che al contempo garantisce anche una sicurezza agli sposi per tutelare e preservare il loro giorno speciale da qualsiasi inconveniente.
E i turisti?
Anche loro sono molto entusiasti, così come lo sono le agenzie partner che possono proporre un’esperienza inedita e immersiva. Si tratta di qualcosa che ti immerge nei costumi locali completamente, ed è quello che poi cerco anche io quando viaggio: conoscere persone vere, entrare in contatto con le loro storie e con le loro tradizioni. I primi matrimoni, che vedranno la loro partecipazione attiva, sono previsti a maggio e continueranno per tutta l’estate. La figura del “cicerone”, di cui parlavo prima, è focale anche per gli ospiti internazionali perché sarà proprio lui a spiegare in tempo reale quello che succede e a svelare cosa si nasconde dietro a determinate tradizioni locali, come il taglio della torta o il lancio del boquet.
Come immaginate l’evoluzione di questo progetto in un futuro non troppo lontano?
In futuro ci piacerebbe ampliare il progetto e coinvolgere più persone. Immaginiamo che avere uno, due o addirittura tre tavoli riservati a ospiti di nazionalità differente possa diventare trendy. Se oggi gli sposi si avvicinano per curiosità , ma anche e soprattutto per l’aspetto economico e la possibilità di risparmiare, tra qualche anno auspichiamo che l’esperienza diventi il driver principale. Del resto partecipare a un matrimonio in un Paese differente e avere la possibilità di condividere il giorno più importante con persone che hanno usanze così diverse dalle nostre apporta una ricchezza infinita: l’incontro e la fusione di culture diverse.
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