Innovazione: trends emergenti e competenze chiave per un futuro sostenibile

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Se fino a qualche anno fa i concetti di “innovazione” e “sostenibilità” erano considerati sostanzialmente contrapposti tra loro, spesso a causa delle relative implicazioni negative sull’ecosistema ambientale e sociale, oggi si assiste sempre di più ad una convergenza tra questi due mondi dettata dalla crescente consapevolezza che il reale progresso economico non può più prescindere da un adeguato bilanciamento tra le cosiddette 3 P: “persone”, “pianeta” e “profitti”.
Si sente parlare sempre più spesso di “innovazione sostenibile” intesa nella sua accezione olistica ovvero come capacità delle imprese di saper generare soluzioni innovative in grado di creare valore condiviso con tutti gli stakeholders ed apportare benefici tangibili all’ambiente e alla società.
Un tema particolarmente rilevante che si è imposto prepotentemente al centro del dibattito pubblico e che condizionerà sempre di più l’evoluzione del mercato del lavoro per i prossimi anni.
Ne abbiamo discusso con Annamaria Capodanno, Co-Founder di Knowledge for Business e Direttrice dell’Innovation Village, il più importante evento nazionale che si propone di valorizzare le esperienze di innovazione in grado di apportare un contributo tangibile al raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda 2030 dell’ONU.

Il mercato del lavoro è molto cambiato nel corso degli anni e presenta elementi di complessità e competitività sempre più spinti. L’innovazione tecnologica e la digital trasformation e fenomeni come lo “skill mismatch” contribuiscono a rendere sempre più complesso l’ingresso nel mondo del lavoro per le nuove generazioni. Può raccontarci brevemente le principali difficoltà che ha incontrato e le principali sfide che ha dovuto affrontare lungo il suo percorso lavorativo?
“L’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale hanno indubbiamente rivoluzionato il mercato del lavoro, creando nuove opportunità ma anche notevoli sfide, a cui ho cercato di rispondere adattandomi al cambiamento non solo con un costante aggiornamento delle competenze, ma anche assumendo una mentalità flessibile che meglio risponde al contesto in continua trasformazione. Certamente ho registrato una difficoltà nel bilanciamento vita-lavoro. La cultura del ‘sempre connesso’ può creare difficoltà nel mantenere un equilibrio sano tra vita personale e lavorativa”.
Sono passati decenni da quando il sistema economico di tipo industriale ha lasciato spazio a quella che è stata definita da Peter Drucker l’economia della conoscenza. La sua società, Knowledge for Business, ha fatto di questo elemento un tema centrale della propria mission e del proprio modello di business. Dalla sua prospettiva, quali sono oggi i principali trends che caratterizzeranno lo sviluppo economico dei prossimi anni e le competenze di cui le nuove generazioni non potranno assolutamente fare a meno?
“I principali trends sono legati senza dubbio alla digitalizzazione e all’Intelligenza Artificiale (AI), alla sostenibilità e transizione ecologica, alle biotecnologie e tecnologie mediche. Oltre alle competenze tecniche, oggi i contesti lavorativi richiedono abilità trasversali fondamentali per collaborare efficacemente, risolvere problemi complessi e guidare innovazioni. Diventano indispensabili abilità il problem solving, la creatività, l’adattabilità ad affrontare i cambiamenti in modo flessibile, l’empatia per gestire le relazioni interpersonali e soprattutto la capacità al lavoro di squadra”.
La sua storia professionale è contraddistinta da diverse sfide ambiziose, tutte portate avanti con passione e determinazione. Una di queste è rappresentata dalla nascita e lo sviluppo dell’Innovation Village. Quali sono state le motivazioni che l’hanno spinta a dare vita a quello che, ad oggi, rappresenta uno degli eventi in tema di innovazione più interessanti nel panorama nazionale e quali sono le novità della prossima edizione?
“Innovation Village è nato a Napoli nel 2016 con l’obiettivo di promuovere lo scambio di fabbisogni, idee e conoscenze tra ricerca e imprese, e di co-progettare soluzioni tecnologiche innovative e funzionali. L’evento si propone di favorire la collaborazione tra gli attori dell’ecosistema dell’innovazione creando circuiti collaborativi che stimolino l’adozione di nuove tecnologie e l’innovazione sostenibile, anche cogliendo le opportunità di bandi e finanziamenti messi a disposizione a livello regionale, nazionale ed europeo.
Il 29 e 30 maggio 2025 si terrà a Villa Doria d’Angri, sede dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope che collabora alla costruzione del programma degli eventi, la X edizione di Innovation Village. Prevediamo l’organizzazione di focus territoriali tematici, in cui convergono competenze, esperienze, best practices di più regioni con l’obiettivo di sviluppare la conoscenza reciproca, rafforzare relazioni, incentivare e supportare la creazione di nuove progettualità fra gli attori dei sistemi innovativi (ricerca, università, imprese, soggetti del trasferimento tecnologico). All’interno del programma, ampio spazio a presentazione di bandi e opportunità con possibilità di incontri one to one per verifiche di fattibilità”.
Durante i suoi primi 10 anni di vita numerose realtà, tra startup innovative, spinoff universitari e PMI innovative, hanno avuto l’opportunità di presentare i propri progetti di innovazione e raccogliere preziosi feedback dai sempre più numerosi stakeholders dell’ecosistema nazionale. Quali sono i progetti che l’hanno maggiormente colpita e per quale motivo?
“Diversi sono i progetti nati in seno a Innovation Village a cui sono particolarmente legata. Il primo è l’Innovation Village Award, un premio dedicato alla valorizzazione di idee, progetti e tecnologie ad alto impatto sociale e ambientale. Nel corso degli anni abbiamo raccolto circa 1.000 progetti provenienti da tutta Italia su 8 ambiti tematici; ogni anno un’ampia giuria tecnica seleziona le idee migliori che poi si sfidano in un torneo che elegge il vincitore e i progetti a cui vanno gli oltre 20 premi messi a disposizione dai partner e sponsor.
Un osservatorio importantissimo che ci ha consentito di far conoscere vere e proprie eccellenze e di attivare connessioni strategiche con grandi player, investitori e acceleratori. L’altra cosa di cui sono personalmente orgogliosa è quella di aver associato tra i partner di Innovation Village, Donne 4.0, di cui sono Ambassador Regionale per la Campania, che promuove sul territorio nazionale l’empowerment femminile e valorizza il ruolo cruciale delle donne nel mondo delle nuove tecnologie, dell’intelligenza artificiale, della robotica, dei big data e delle smart industries, e l’Associazione DinAmiche, cui partecipano quasi 100 imprenditrici, che sul nostro territorio sostiene iniziative di inclusione sociale con particolare attenzione alle donne in situazioni di disagio”.
Dalla sua nascita ad oggi molti sono i giovani che, a vario titolo, sono stati coinvolti nelle diverse iniziative portate avanti da Knowledge for Business. Può indicarci le caratteristiche che normalmente cercate?
“Sin dalla nascita di Knowledge for Business abbiamo sempre privilegiato l’immissione in organico di risorse junior. Oggi abbiamo un team di 11 dipendenti e 4 collaboratori fissi costituito da esperti di sviluppo, accompagnamento e rendicontazione di progetti di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico, organizzazione e gestione di eventi e di attività di comunicazione. Oltre questi, gestiamo BioLogic, un laboratorio di eccellenza dedicato alla ricerca e sviluppo di nuovi materiali generativi, con un focus particolare sulla produzione di Nanocellulosa Batterica al cui interno ci sono 3 dipendenti – un responsabile e due ricercatori – e due collaborazioni qualificate. Periodicamente attiviamo call per la selezione di tirocini formativi extracurriculari sulle attività e sui progetti in corso”.
Luca Genovese
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Ateneapoli – n. 1 – 2025 – Pagina 9

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