Il mercato AI in Italia cresce (+58%) ma resta fragile, poche startup e PMI in ritardo. La PA investe (+100%) ma pesa solo il 6% sul mercato

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I settori piĆ¹ attivi sono Telco&Media, Insurance, Energy, Banking&Finance, con una forte accelerazione nel comparto GDO&Retail. La Pubblica Amministrazione pesa ancora poco (6% del mercato), ma sta crescendo a un ritmo superiore al 100%.

Il mercato AI in Italia cresce rapidamente (+58%), ma resta fragile: poche startup, PMI in ritardo e dipendenza da soluzioni estere. La PA investe (+100%) ma pesa solo il 6% sul mercato. Servono piĆ¹ competenze, strategie nazionali chiare e investimenti per un ecosistema AI autonomo.

Lo rivelano i nuovi dati dellā€™Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, che evidenziano un quadro complesso fatto di crescita accelerata, disparitĆ  nellā€™adozione tra imprese e unā€™ampia diffusione della conoscenza teorica dellā€™AI tra i cittadini.

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Crescita e struttura del mercato

Con un valore di 1,2 miliardi di euro e una crescita del +58% rispetto al 2023, lā€™AI in Italia mostra un trend espansivo notevole, trainato soprattutto dalla Generative AI (43% del mercato) e dalle soluzioni di AI tradizionale (57%). I settori piĆ¹ attivi sono Telco&Media, Insurance, Energy, Banking&Finance, con una forte accelerazione nel comparto GDO&Retail. La Pubblica Amministrazione pesa ancora poco (6% del mercato), ma sta crescendo a un ritmo superiore al 100%.

Il divario tra grandi imprese e PMI

Se da un lato le grandi imprese si stanno muovendo verso unā€™integrazione dellā€™AI nei processi aziendali (59% ha un progetto attivo, il 65% sperimenta la Generative AI), dallā€™altro il settore delle PMI ĆØ in forte ritardo: solo il 7% delle piccole e il 15% delle medie imprese ha avviato progetti di AI. La scarsa adozione ĆØ legata principalmente alla difficoltĆ  nella gestione dei dati, che rappresenta una barriera tecnologica ed economica. Tuttavia, il 58% delle PMI mostra interesse per il tema, spesso limitandosi allā€™utilizzo di strumenti pronti allā€™uso e low-cost.

Lā€™Italia in ritardo rispetto allā€™Europa, ma tra i primi per lā€™uso di tool preconfezionati

Il confronto con altri otto Paesi europei (tra cui Francia, Germania, Spagna e Regno Unito) mostra che lā€™adozione dellā€™AI in Italia ĆØ piĆ¹ lenta:

  • 81% delle grandi imprese ha almeno valutato un progetto, contro una media europea dellā€™89%.
  • 59% ha un progetto attivo, contro il 69% della media UE.
  • Solo il 28% delle aziende attive nellā€™AI ha adottato misure concrete per la compliance normativa (AI Act), evidenziando un percorso ancora lungo.

Nonostante ciĆ², lā€™Italia ĆØ tra i primi Paesi per acquisto di soluzioni GenAI preconfezionate: 53% delle grandi imprese ha licenze per strumenti come ChatGPT o Copilot, piĆ¹ di Francia, Germania e Regno Unito.

Il 39% delle aziende che utilizza strumenti di AI generativa ha riscontrato un effettivo aumento della produttivitĆ , mentre un ulteriore 48% non ha ancora effettuato una valutazione quantitativa. Tuttavia, il 17% delle aziende ha vietato lā€™uso di tool non approvati per prevenire problemi legati alla Shadow AI.

La percezione dei cittadini: alta consapevolezza, ma diffidenza sul lavoro

Il 99% degli italiani ha sentito parlare di AI, lā€™89% conosce la Generative AI (con un aumento di +32 punti rispetto al 2023). Tuttavia, lā€™atteggiamento nei confronti dellā€™AI sta diventando meno positivo:

  • Il 59% degli italiani ha unā€™opinione positiva, ma in calo di 8 punti rispetto al 2023.
  • Solo il 17% dei lavoratori valuta molto positivamente lā€™adozione dellā€™AI sul lavoro.
  • Le principali preoccupazioni riguardano la manipolazione delle informazioni (Deepfake) e lā€™impatto sullā€™occupazione.

Il ruolo della ricerca e della formazione

Lā€™Italia ĆØ ben posizionata nella produzione scientifica e ha beneficiato di finanziamenti per la ricerca, come i 28,7 milioni di euro erogati attraverso la fondazione FAIR. Tuttavia, resta il problema della fuga di talenti, con un saldo negativo nella capacitĆ  di trattenere esperti del settore.

Nella formazione, aumentano i corsi universitari e gli ITS dedicati allā€™AI, ma la conoscenza dellā€™AI tra i cittadini rimane superficiale.

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Quali sfide per il futuro?

Secondo la ricerca il mercato italiano dellā€™AI ĆØ in forte crescita, ma le sfide principali sono:

  1. Ridurre il divario tra grandi imprese e PMI, supportando queste ultime nella gestione dei dati e nellā€™adozione di soluzioni accessibili.
  2. Migliorare la regolamentazione e la compliance allā€™AI Act, attualmente poco chiara per molte aziende.
  3. Favorire lo sviluppo di startup AI italiane, ancora poco attrattive per gli investitori.
  4. Potenziare la formazione e la ricerca, con un focus sulla fidelizzazione dei talenti per evitare la fuga allā€™estero.
  5. Gestire i timori dei lavoratori, dimostrando i benefici dellā€™AI senza trascurare le preoccupazioni legate allā€™occupazione.

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