tifosi di Roma e Napoli sanzionati per i saluti romani. Asse fra le curve e l’estrema destra

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La saldatura tra ultras di estrema destra corre anche oltre la fede calcistica. Così tra i 16 daspati “fuori contesto” ieri dalla Digos di Roma per i saluti romani durante la commemorazione della strage di Acca Larenzia figurano anche capi storici della Sud giallorossa all’Olimpico e leve emergenti delle curve A e B del Maradona a Napoli. Acerrimi nemici sugli spalti dopo un fugace gemellaggio degli anni ‘80 naufragato a colpi di lame e striscioni, eppure pronti a ritrovarsi insieme a celebrare i camerati caduti. È solo uno degli aspetti su cui si sta concentrando l’attività degli investigatori capitolini per tenere lontani violenti e criminali da stadi e manifestazioni sportive, applicando il daspo a chi, negli ultimi 5 anni, si sia reso responsabile di alcune tipologie di reato anche se commessi al di fuori degli impianti sportivi. Un segnale forte alle tifoserie dopo l’assalto degli ultras della Lazio ai supporter spagnoli della Real Sociedad aggrediti con mazze e petardi per i vicoli del rione Monti due settimane fa.

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Le 16 misure firmate dal questore Roberto Massucci colpiscono tutte persone denunciate per apologia di fascismo in base alla legge Mancino negli ultimi due anni in occasione delle celebrazioni per Acca Larenzia e vietano loro di partecipare e assistere a qualsiasi evento o manifestazione sportiva dove potrebbero creare problemi e rischi per l’ordine e la sicurezza pubblica.

BASKET A RISCHIO

Non solo nell’ambito del calcio, ma anche del basket, per esempio, sui cui campi si stanno trasferendo molte delle logiche ultras. Non è un caso che a febbraio del 2023 la “pezza” (lo striscione d’appartenenza) fu rubata ai “rossi” Fedayn della Roma da un gruppo di serbi, mercenari della Wagner, passati in Italia per vedere giocare i cestisti della Stella Rossa Belgrado. Striscione poi ricomparso rovesciato e dato alle fiamme sugli spalti dello stadio di calcio di Belgrado. L’input a commettere il clamoroso furto – un’onta nel “codice” ultrà – partì proprio da Napoli.

I sedici dovranno rimanere alla larga da tutti i palazzi dello sport per un periodo minimo di un anno; per tre di loro il divieto si protrarrà per sei anni aggravato dall’obbligo di firma. Non potranno andare a creare caos nemmeno in occasione delle Olimpiadi Milano-Cortina del 2026. Si tratta di dodici romani nella sfera di Casapound Italia (tra cui compaiono i leader Gianluca Iannone – ex habitué della Sud – e Luca Marsella) e quattro campani delle province di Napoli, Avellino, Caserta e Salerno. Tra gli esponenti del tifo giallorosso, figurano Nicola Follo, in passato a capo dei disciolti “Padroni di casa” (e tra i protagonisti di una clamorosa irruzione nella sede Rai di via Teulada nel 2008) e Simone Tacchia, “Er Tempia”, già coinvolto in un sanguinoso raid ai danni di un gruppo di svedesi che indossavano la maglia della Lazio in un pub di via Palestro. Di fatto, il daspo fuori contesto, più in generale, permette di agire sugli equilibri nell’egemonia delle Curve che rischiano di andare fuori controllo. Intanto, per la cronaca, ai tifosi della Roma amici dei friulani dell’Udinese è vietata la trasferta di domani a Venezia.

RAPINATORI E PICCHIATORI

Nella lente degli agenti della Digos diretti da Antonio Bocelli ci sono, inoltre, le posizioni di altre 200 persone con precedenti per droga, risse, scontri di piazza e reati contro il patrimonio e la persona, ovvero batterie di picchiatori e rapinatori. Non personaggi esclusivamente legati agli ambienti di estrema destra. Come nel caso di alcuni manifestanti autori dei disordini di gennaio a San Lorenzo durante il corteo per Ramy, il giovane morto a Milano mentre fuggiva dai carabinieri. Si stanno vagliando i profili di giovani che gravitano negli ambienti dei collettivi studenteschi e antagonisti. Anche in questo caso, qualora ne emergessero i presupposti, scatterà il daspo per impedire che possano riprodurre le condotte illecite e violente negli stadi. L’obiettivo, come spiegato dalla Questura, è di «allontanare dalle curve persone chiaramente inclini alla commissione di reati e quindi pericolose». Finora, sono 186 in totale i daspo dall’inizio di questo campionato nella Capitale; 20 i mancati gradimenti emessi dalla società sportiva della Roma.

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