Procura di Roma sotto accusa

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Un esposto alla procura di Perugia getta benzina sul fuoco nella battaglia tra intelligence e magistratura. Il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) punta il dito contro la procura di Roma per la diffusione di documenti segreti, finiti sulle pagine del quotidiano Il Domani.

Secondo l’accusa, la gestione di questi atti sarebbe stata tutt’altro che prudente, con il rischio di scoperchiare dettagli delicati delle operazioni dei servizi segreti. Una situazione che sta facendo saltare più di una sedia nei palazzi del potere.

Il dossier Aisi su Gaetano Caputi

Nel cuore della storia, c’è un’informativa dell’Aisi su Gaetano Caputi, il braccio destro della premier Giorgia Meloni. Un nome che è finito sulle colonne de Il Domani, scatenando una reazione immediata: Caputi ha sporto denuncia.

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Gli investigatori si sono messi al lavoro e hanno scoperto che gli 007 dell’Aisi avevano infilato il naso nei suoi dati fiscali, tre volte, attraverso la banca dati Punto Fisco.

Lo Voi e la richiesta di chiarimenti al Dis

Il procuratore Lo Voi, nel tentativo di sbrogliare la matassa, ha bussato alla porta del Dis chiedendo lumi sulla vicenda. La risposta è arrivata sotto forma di un documento bollato come “riservato”, con la firma del direttore dell’Aisi, Bruno Valensise.

Dentro, nero su bianco, le giustificazioni degli accessi alla banca dati Punto Fisco. Ma anziché restare in cassaforte, quel fascicolo è finito direttamente nelle mani degli avvocati dei giornalisti indagati, trasformandosi in un nuovo detonatore in questa esplosiva partita tra istituzioni.

Il nodo della pubblicazione integrale

Le norme stabiliscono senza ambiguità: i documenti classificati che finiscono nelle mani della magistratura devono rimanere sotto chiave, accessibili solo per consultazione, senza che ne venga fatta copia. “Prendere visione, senza estrarne una copia”.

Semplice, almeno sulla carta. Peccato che quel dossier sia finito stampato nero su bianco su Il Domani, con tanto di dettagli che avrebbero dovuto restare nei cassetti di chi di dovere. A questo punto, il Dis ha preso carta e penna e ha bussato alla porta della procura di Perugia, chiedendo se qualcuno abbia fatto il passo più lungo della gamba nella gestione di documenti bollenti.

Cantone valuta le azioni della procura di Roma

Il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, dovrà ora passare ai raggi X l’operato del suo collega romano, Francesco Lo Voi, per verificare se con la diffusione del documento riservato dell’Aisi sia stato oltrepassato il limite della legge. L’esposto del Dis è finito dritto sulla sua scrivania, incandescente come un ferro rovente, mentre il braccio di ferro tra governo e toghe si fa sempre più aspro. Nello stesso giorno, il consigliere indipendente del Csm, Andrea Mirenda, ha avanzato una richiesta di tutela per Lo Voi, puntando il dito contro le critiche arrivate dalla premier Giorgia Meloni, ritenute un attacco fuori misura.

Lo Voi nuovamente sotto pressione

Dopo che la premier e alcuni ministri sono finiti nel registro degli indagati per la vicenda Almasri, Lo Voi è di nuovo al centro della bufera. L’inchiesta su Caputi ha svelato che nel 2023 gli agenti dell’Aisi hanno effettuato tre incursioni nei suoi dati fiscali. Non proprio una visita di cortesia.

A giugno, Lo Voi ha scritto all’ex numero uno del Dis, Elisabetta Belloni, per sapere chi avesse messo il naso nei conti di Caputi e con quale giustificazione. La risposta è arrivata un mese dopo, dentro un faldone di dieci pagine firmato dal direttore dell’Aisi, Bruno Valensise, che ricostruisce nei minimi dettagli i movimenti degli 007. Un documento che, a questo punto, pesa più di un macigno.

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Mantovano accusa Lo Voi davanti al Copasir

Il procuratore Lo Voi, bersaglio fisso del centrodestra dopo aver acceso i riflettori sulla premier e alcuni ministri, si è ritrovato nel mirino del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, che davanti al Copasir ha sferrato un attacco senza mezzi termini. Secondo Mantovano, il magistrato avrebbe passato il segno rendendo pubblica un’informativa riservata dell’Aisi, inserendola negli atti processuali e scatenando un putiferio istituzionale.

L’attrito tra intelligence e procura di Roma

Il documento riservato è finito negli atti della procura, passato agli avvocati dei giornalisti indagati e poi, come per magia, stampato nero su bianco su Il Domani. Il Dis ha storto il naso e ha deciso di bussare alla porta della procura di Perugia, mettendo nero su bianco che la legge 124 del 2007 non è stata rispettata. L’episodio ha scatenato un terremoto nei rapporti tra intelligence e magistratura, con l’ombra di fughe di notizie che rischiano di mettere a rischio l’operatività dei servizi segreti. Il sottosegretario Alfredo Mantovano ne ha parlato davanti al Copasir, mentre al Csm si studia se prendere provvedimenti nei confronti di Lo Voi. Un clima che somiglia sempre più a una polveriera pronta a esplodere.



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