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Presentati i dati dell’indagine realizzata dalla Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte sullo stato di salute delle cooperative nelle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli. La ricerca è stata realizzata dall’Ente camerale in collaborazione con Confcooperative Piemonte Nord, Legacoop Piemonte e Agci Piemonte.

“Lo studio fa emergere i tratti salienti del mondo cooperativo dell’Alto Piemonte, mettendo in luce alcune delle sfide più significative che si trova ad affrontare, in primis le difficoltà legate alla ricerca di manodopera” commenta Fabio Ravanelli, presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Piemonte. “Altri punti significativi toccati dall’indagine riguardano gli interventi realizzati o programmati per favorire l’occupazione giovanile e femminile, nonché le azioni intraprese in ambito ESG, già adottate da oltre il 70% degli intervistati e fondamentali per uno sviluppo imprenditoriale sostenibile”.    

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Al 30 giugno 2024 si contano 505 cooperative attive con sede nelle province dell’Alto Piemonte: esse rappresentano lo 0,8% delle imprese attive sul territorio, il 20,3% del sistema cooperativo piemontese e lo 0,8% di quello italiano.

A conferma della forte vocazione del sistema cooperativo verso il terziario, le cooperative si concentrano prevalentemente nei servizi orientati alle imprese, settore che raccoglie il 36,2% del totale, e nei servizi rivolti alle persone, con il 24,2%. Analizzando le componenti imprenditoriali il sistema cooperativo risulta caratterizzato, rispetto all’insieme delle restanti forme giuridiche, da una maggiore incidenza di imprese femminili (pari al 27,3% a fronte del 22,8%) mentre appare decisamente più bassa la quota di imprese straniere (5% contro l’11%) e giovanili (2,4% rispetto al 7,9%).

Fatturato e occupazione

Nel primo semestre 2024 è prevalsa una situazione di stazionarietà rispetto all’anno 2023 sia in termini di fatturato, dichiarato stabile dal 45,8% del campione, sia dal punto di vista dell’occupazione, che non ha visto oscillazioni per il 72% dei rispondenti. Dalle previsioni relative all’intero anno 2024 è emerso, nel complesso, un leggero calo della percentuale di imprenditori ottimisti: 76,2% rispetto al 81,2% del 2023, mentre a livello settoriale i comparti più ottimisti sono stati “Cultura media sport e turismo” (91,7% in crescita rispetto al 71,4% del 2023) e “Salute e sociale” (90,9% in crescita rispetto al 82,6% del 2023), mentre hanno espresso un dato di minore rilievo “Produzione e Lavoro” (57,1%) e “Agricoltura e Pesca” (66,7%).

Risorse umane e competenze

Il 70,3% delle cooperative rispondenti ha cercato nuove risorse umane tra il 2023 e il primo semestre 2024 (in aumento rispetto al 65,7% del periodo 2022 – primo semestre 2023): ben il 61,4%, tuttavia, ha riscontrato difficoltà nell’individuare profili professionali idonei. La mancanza di candidati e l’inadeguatezza di formazione/competenze rappresentano le principali cause di questa criticità. Il 33,1% delle cooperative ha previsto nuove assunzioni per i prossimi mesi, principalmente per sostituire personale in uscita (61,5%), ma con una percentuale comunque significativa di imprese (30,8%) intenzionate ad assumere a fronte di un ampliamento dell’attività imprenditoriale.

Nelle cooperative intervistate, il 17,2% degli occupati è un giovane Under 35, mentre il 77,4% delle risorse umane è rappresentato da donne. Meno della metà delle imprese ha adottato azioni specifiche per attrarre i giovani, attraverso interventi quali “Crescita professionale/formazione” (realizzata dal 44% del campione), seguita da “Orari di lavoro flessibili” (42%) ed “Equilibrio vita privata/lavoro” (41%).  Lo stesso dicasi per le azioni volte a favorire la parità di genere che, a parte alcuni interventi più diffusi (“Orari di lavoro flessibili”, “Donne in posizioni apicali” ed “Equilibrio vita privata/lavoro”), registra uno scarso ricorso ad altri strumenti (“Smart working” 21%, “Benefit ad hoc” 15% e Politiche di welfare 13%).

Esg

Il 71,2% delle cooperative intervistate ha adottato o pianificato almeno un’azione nei temi ESG: Environment (57,6%), Social (65,3%), Governance (39,8%).

Tra le azioni in ambito Environment emergono “Acquisto/produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili” (55,9%) e “Policy ambientale” (39,7%), mentre in tema Social spiccano “Presenza di donne in posizioni apicali” (49%), “Politiche su salute e sicurezza dei lavoratori” (48%) e “Politiche di inclusione e pari opportunità” (47%). Rispetto alla Governance si registra una maggiore attenzione all’adozione di un “Piano di sviluppo coerente con la transizione energetica” (49%), nonché l’interesse, condiviso da poco meno di un terzo delle rispondenti, su “Policy anticorruzione”, “Report di sostenibilità” e “Politiche di gestione dei diritti umani”.



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