Il comune di Villa approva il “Patto educativo” dedicato ai giovani e alla politica

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L’amministrazione comunale di Villa San Giovanni ha approvato all’unanimità dal consiglio comunale la costituzione di una rete permanente tra istituzioni, terzo settore, agenzie educative che includa i ragazzi e le ragazze come parte attiva delle politiche che li riguardano al fine di concretizzare un “Patto educativo”, con gli autorevoli interventi del procuratore Di Palma, dell’arcivescovo Morrone, del garante regionale Marziale e del garante comunale Trecroci, dell’assessore regionale alle politiche sociali e giovanili Capponi, con decine di contributi della Città resi per il tramite di associazioni, club service, movimenti, partiti politici.

L’esigenza di questo ritrovarsi in consiglio comunale in seduta aperta nasce dalle numerose sollecitazioni di quanti con cura ogni giorno vivono la realtà dei ragazzi e per essi si preoccupano con quello spirito che rimarcava don Milani “i care” mi sta a cuore, mi riguarda. Oggi con la nostra presenza siamo testimonianza, che i ragazzi ci stanno a cuore, ci riguardano, e da qui la necessità di rafforzare i legami tra noi persone tra le istituzioni le associazioni e il notevole volontariato educativo attivo nel nostro contesto.

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Sentiamo la difficoltà del momento. La famiglia lo è, lo è la scuola, le associazioni, le istituzioni, una crisi sociale ed economica che genera non una ma svariate forme di povertà educativa che non riusciamo a colmare. Ci allarmano alcune modalità di auto affermazione, modalità’ violente che oggi richiedono nuove e più efficaci forme di ascolto, attenzione e di intervento. È il momento di mettere in gioco la nostra abilità nel sostegno reciproco, essa può svolgere un ruolo cruciale non solo nel dare risposte concrete ma soprattutto per rimarcare la credibilità delle nostre azioni del nostro saper metterci in una giusta connessione senza inutili contrasti che vanificano gli interventi di ciascuno.

Abbiamo sentito la necessità di riprogettare e avviare un percorso di riflessione comune da cui far scaturire una nuova dimensione di azione, questo si evince da ciascuno dei contributi pervenuti oggi agli atti di questo consiglio comunale.

Un punto di partenza per un percorso rinnovato in cui ciascuno operi in sinergia e sussidiarietà orizzontale nella convinzione che solo una comunità ampia e solidale possa farsi pienamente carico dei bisogni dei più giovani: “Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”, ci ricorda un noto proverbio africano, oggi ci più di un villaggio, ma da un “villaggio” unito occorre ripartire.

Nel concreto il “Patto educativo”, di cui oggi inauguriamo la volontà’ di sottoscrizione, può essere una modalità di ricostruzione della “comunità locale” che condivide un percorso e che si assume la responsabilità di essere “educante” fondandosi su un approccio collaborativo e finalizzato a costituire un’alleanza educativa stabile e non saltuaria o precaria o di emergenza.

L’attenzione alla fragilità di ciascuno è indubbia. Ognuno saprà darne testimonianza fruttuosa nel proprio ambito, ma tutti sentiamo la necessità di raggiungere risultati più ambiziosi che discendano da una progettazione comune da una condivisione e attrazione di risorse di ogni genere. Il presidente della Repubblica ha ricordato che i giovani sono la “grande risorsa del nostro Paese. Possiamo contare sul loro entusiasmo, sulla loro forza creativa, sulla generosità che manifestano spesso”.

Dobbiamo metterli tutti nelle condizioni di esprimere tale forza e tale generosità abbiamo il dovere di dare risposte concrete alle loro aspirazioni coinvolgendoli nelle azioni che li riguardano con una sana e adulta autorevolezza che ascolta, decide e accompagna.

Il senso oggi è porsi in ascolto gli uni degli altri, in ascolto dei ragazzi, in ascolto di chi lavora e vive costantemente le loro difficoltà per ripartire con un progetto che ci riporti alla dimensione della corresponsabilità ai ragazzi qui presenti desidero rivolgermi: “Cari ragazzi il nostro amore verso di voi, la nostra attenzione non sarebbe autentica se non fosse esigente, esattamente come voi dovete esserlo con noi, se non vi chiedesse di aspirare a cose alte, fatte di bellezza, gentilezza, amore e dono gratuito, aspirate a tanto e siate ispiratori voi stessi di rispetto.

L’enciclopedia Treccani ha voluto ricordarci per il 2024 la parola rispetto. Il significato si riconduca a un atteggiamento costante di attenzione, di “riguardo verso una persona, un’istituzione, una cultura” che si deve esprimere in parole e comportamenti.

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Tutto deve generarsi nel rispetto che deve permeare le nostre relazioni in famiglia e nel lavoro, nel rapporto con le istituzioni civili e religiose, con la politica e con le opinioni altrui. La mancanza di rispetto e’ responsabile di ogni forma di violenza. Esattamente come i filosofi sostenevano che il male e’ assenza di bene, allontanarsi dal bene genera disvalore.

E allora ci disponiamo a un ascolto fondato sul rispetto reciproco pur in una rigorosa franchezza che richiami ognuno al proprio ruolo, ognuno presente alla sua parte che deve a questa Comunità.

 



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