Campagna Romana

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Franco Leggeri Fotoreportage- L’alba nella Campagna Romana è un’immersione nel silenzio che suscita emozioni  , evoca suggestioni che poi si perdono nell’infinità del cielo romano. Fotografare è come toccare  a mani nude la purezza della rugiada ancora addormentata sull’erba e godere , a beneficio della fotocamera, dei chiarori dell’alba, di questa luce e di questo immenso silenzio per avere delle immagini irripetibili .  Farsi accarezzare dai raggi del sole che si è “appena svegliato”  e accende i colori di questa Campagna ,significa gioire dell’intimità di questo luogo d’incontro che è  un vero e grandioso dono di Dio.

Sono le 5:30 di un mattino estivo  e mi resta ancora poco tempo per vivere in compagnia di questa  bellezza ammantata di pace. Ora sta iniziando il traffico e le auto infrangono e distruggono il silenzio. Tra poco inizia il caos della “civiltà “, ma restano ancora momenti per essere con me stesso e fotografare ancora una volta l’Alba e il suo disperdersi nel giorno . Questi sono attimi che, se li sai centellinare,  possono diventare  infiniti e dare  un piacevole senso  di assenza di gravità e anche l’illusione che sia possibile fluttuare nell’armonia  della bellezza. Sono tantissimi anni che godo la magia della Campagna Romana così carica di storia  che gli alberi, i cespugli e le pietre sanno raccontare a chi sa ascoltare i loro sussurri. Ormai mi rimane difficile immaginare come sarebbero  le mie mattine senza la bellezza di questa visione dove i colori che la dipingono nascono da una tavolozza infinita che ogni giorno la trasforma in un affresco di stupefacente potenza che incide la mia anima, oltre il limite oscuro

La Campagna Romana o Agro Romano, in senso storico o tradizionale, non coincide con nessuna delle odierne suddivisioni amministrative e neppure con l’area che potrebbe definirsi come banlieue di Roma. Essa comprende il comune di Roma (1507,6 km2) eccetto l’area occupata dalla città coi quartieri e suburbî (222 km2) cioè 1285,6 km2 cui sono peraltro da aggiungere il comune di Aprilia (177,6 km2) costituito nel 1937, e parte dei comuni di Anzio, Nettuno, Pomezia e Marino; in quest’ultimo comune si trova l’aeroporto di Ciampino coi nuclei abitati dipendenti, compresa la così detta Città giardino Appia (v. ciampino, in questa App.). Il fatto più notevole che caratterizza l’ultimo ventennio è il progressivo rapido ripopolamento della Campagna. Limitandoci al territorio pertinente al Comune di Roma, i 62.500 ab. (residenti) del 1936, sono divenuti 120.781 nel 1981 e 161.886 nel 1956. L’incremento è dovuto non tanto al moltiplicarsi delle case sparse, quanto al costituirsi di nuclei che sono spesso antichi casali trasformati, dotati di chiesa, scuola, stazione sanitaria, ovvero di nuove unità rurali, o infine di veri e proprî centri. Di questi il più recente censimento ne annovera 42, dei quali uno, il Lido di Ostia è ormai una cittadina di circa 20.000 ab., altri due o tre hanno popolazione superiore a 5000 ab. (oltre a Ciampino) e sette o otto popolazione superiore a 1000 ab. Il richiamo della popolazione verso il mare è evidente. Dopo il Lido, il centro più popoloso è Fiumicino, che acquisterà nuovo incremento con l’apertura al traffico (1961) del grande aeroporto intercontinentale; a nord di Fiumicino è Fregene; a sud del Tevere Tor Vaianica, a prescindere dalle altre recenti “marine” che si succedono fino ad Anzio. Altra ben visibile trasformazione della Campagna, del resto connessa con la precedente, è la riduzione delle aree pascolive a vantaggio delle coltivazioni. Tra queste predomina ancora il grano, ma nelle zone periferiche compare la vite (anche per frutto), altri alberi fruttiferi, prati da foraggio e, in plaghe più ricche di acqua, colture orticole. La Campagna comprende due grandi bonifiche effettuate secondo piani predisposti, la bonifica di Maccarese e quella di Porto-Isola Sacra, oltre ad altre minori; comprende anche taluni grossi centri di allevamento, come Torrimpietra. L’allevamento bovino si sviluppa, quello ovino declina a causa della accennata riduzione del pascolo naturale. Manifesta è anche la trasformazione o integrazione della rete stradale. Le antiche vie consolari irraggianti dalla città che ancora costituiscono lo schema fondamentale, sono collegate da vie trasversali (a cominciare dal “grande raccordo anulare” corrente a 11-15 km dal centro di Roma), da collegamenti secondarî, da strade vicinali e di bonifica. La parte della Campagna più vicina alle aree suburbane viene a poco a poco assorbita dalla espansione del Suburbio stesso sia verso il mare (dove i quartieri dell’EUR sono, secondo il reparto del 1951, ancora fuori del Suburbio), sia verso est (via Tiburtina), sia verso sud-est (vie Prenestina e Casilina), sia anche verso nord (via Cassia).e (via Aurelia) Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani

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