Dopo l’impresa del giorno prima, la Nazionale sperimentale di Patrick Fischer torna in pista sul mezzogiorno per sfidare la Repubblica Ceca nel terzo e ultimo impegno ai Beijer Games di Stoccolma. E non appena si comincia, i cechi dimostrano di essere parecchio decisi, così i campioni del mondo in avvio di partita si creano subito due grosse occasioni, la prima sul conto di Prikryl, l’altra del bianconero Zohorna. Così gli elvetici sono costretti soprattutto a difendersi, moltiplicando gli sforzi di fronte alla pressione messa in pista dagli uomini di Rulik. E in una Nazionale piena di debuttanti, sono proprio due di loro a finire in panchina regalando ai cechi le prime due superiorità numeriche della partita: prima l’attaccante del Bienne Sablatnig per una trattenuta, poi quello del Berna Ritzmann per uno sgambetto, e in entrambi i casi Chlapik e compagni non solo fanno girare bene il disco, ma vanno anche vicinissimi al vantaggio nella prima delle due occasioni, con una sberla di Kunc che si stampa sul palo.
Tuttavia, supportati tra i pali dall’ispiratissimo portiere del Davos Sandro Aeschlimann, i ragazzi di Patrick Fischer – che, oltretutto, stavolta devono far senza anche i loro due attaccanti più in vista il giorno prima, siccome il coach permette sia a Thürkauf, sia a Bertschy di tirare il fiato – lavorano con energia e compattezza, ma al diciassettesimo incorrono in una terza penalità, per un crosscheck di Tim Berni, anche se pure in quell’occasione riescono a superare il pericolo. Ed è un risultato davvero ragguardevole, perché con queste tre infrazioni sale a nove il numero di inferiorità numeriche subite dagli elvetici da inizio torneo, tutte superate senza incassare reti.
In avvio di secondo tempo, ovviamente, la Svizzera prova a mettere subito un paio di dischi sulla porta di Korenar, ma come già nel primo periodo sono i cechi a prendere in mano la situazione. E al ventiquattresimo hanno una nuova opportunità in superiorità numerica (fuori c’è Sandro Schmid), che però non riescono nuovamente a concretizzare. Tuttavia, a furia di spingere, al ventottesimo la formazione di Rulik trova infine la rete, con Lubos Horky, che sfrutta il lavoro preparatorio di Matyas Filip ma pure tutto lo spazio lasciato dai difensori, che nell’occasione sono Baragano e Chanton. Sul fronte offensivo, come già contro la Finlandia giovedì, le grosse chance per segnare faticano ad arrivare, e quando capitano, come al ventinovesimo, quando Zohorna si fa buttar fuori per sgambetto, non vengono sfruttate a dovere. Sul finire del secondo tempo, però, la linea di Knak e degli zurighesi Sigrist e Baechler va vicina al gol del pareggio a due riprese, e poi ci provano Fazzini e Jäger, ma Korenar non si scompone.
E lo stesso vale per i suoi compagni di squadra, che pure nel terzo tempo destano un’impressione migliore, in un confronto che comunque resta più che mai aperto, visto che alla Svizzera basterebbe una rete per riequilibrare il punteggio. E l’occasione migliore per farcela capita sul bastone di Sigrist, al 48esimo, ma Korenar esce vincitore dal duello con lo zurighese. Poco dopo, un fallo di Kodytek su Taibel offre ai rossocrociati la seconda superiorità del confronto, e nell’occasione la Svizzera riesce a rendersi finalmente minacciosa in powerplay, senza però trovare la via del gol. Però Fazzini e compagni ci credono, e aumentano gli sforzi per riuscire a crearsi occasioni nel terzo difensivo ceco, ma manca sempre qualcosa per riuscire a mettere un uomo in condizione di concludere da posizione invitante. Una grossa occasione comunque alla fine arriva, con una deviazione velenosissima di Baechler, che il portiere ceco riesce a toccare senza neppure sapere come. A un minuto e quaranta dal termine ‘Fischi’ gioca il tutto per tutto richiamando Aeschlimann in panchina, ma alla prima opportunità i cechi realizzano il secondo gol, con Kunc, al 58’36’’. Nonostante tutto, il coach rossocrociato decide di proseguire comunque a 6 contro 5, ma invece del gol della bandiera elvetico arriva anche il 3-0 ceco, di Zohorna, sempre nella porta sguarnita.
Svizzera – Repubblica Ceca (0-0 0-1 0-2) 0-3
Reti: 27’28’’ Horky (Filip, Fridrich) 0-1. 58’36‘’ Kunc (a porta vuota) 0-2. 59’26‘’ Zohorna (a porta vuota) 0-3.
Svizzera: Aeschlimann; Egli, Berni; Fora, Frick; Aebischer, Jung; Baragano, Chanton; Sablatnig, Ritzmann, Marchon; Fazzini, Jäger, Schmid; Baechler, Sigrist, Knak; Rohrbach, Taibel, Marco Müller.
Repubblica Ceca: Korenar; Hajek, Tichacek; Kucerik, Pyrochta; Zboril, Cibulka; Knot, Galvas; Chlapik, Zohorna, Flynn; Reichel, Kodytek, Lenc; Kanter, Prikryl, Kunc; Horky, Filip, Fridrich.
Arbitri: Holm (Sve), Björk (Sve); Strömberg (Sve), Sörholm (Sve)
Note: 1’437 spettatori. Penalità: 4 x 2’ contro la Svizzera; 2 x 2’ contro la Repubblica Ceca. Tiri in porta: 26-30 (2-14,13-8, 11-8). Svizzera senza Künzle (motivi personali) Senn, Thürkauf e Bertschy (a riposo). Al 7‘ palo colpito da Kunc. Svizzera senza portiere, per fare spazio a un sesto giocatore di movimento, dal 58’26’‘ al 58’40’‘ e dal 58’49’‘ al 59’38’’. Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Sandro Aeschlimann e Matyas Kantner.
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