Unicredit si appresta a rispondere agli utili record di Intesa Sanpaolo con però tutti i riflettori del mercato rivolti ai possibili riferimenti ai prossimi sviluppi delle due partite M&A aperte da Andrea Orcel (Banco Bpm e Commerzbank) a cui si è aggiunto anche l’investimento “finanziario” in Generali che molti hanno letto anche come pedina strategica legata alla partita su Piazza Meda.
Preview conti 2024 di Unicredit
Il cda di Unicredit chiamato a approvare i conti 20224 è in agenda oggi ma pubblicazione dei conti il giorno seguente prima dell’apertura di Piazza Affari. Il mercato attende al varco Andrea Orcel che domani mattina terrà la consueta conference call con gli analisti. Un tema centrale sarà sicuramente Banco Bpm, con le attuali quotazioni in Borsa che incorporano un possibile rilancio rispetto ai 10,1 miliardi dell’Ops lanciata a fine novembre. Non mancheranno domande sulla quota in Generali, che secondo alcuni rumor sarebbe già superiore rispetto al 4,1% comunicato.
La seconda maggiore banca italiana è attesa continuare a macinare utili. Le stime di consensus pubblicate sul sito della banca indicano un utile netto sull’intero anno di circa 9,2 miliardi di euro. L’ultimo trimestre del 2024 dovrebbe evidenziare un utile netto di 1,44 miliardi, inferiore rispetto agli 1,92 miliardi nello stesso periodo dell’esercizio precedente. I ricavi medi 2024 sono attesi attestarsi a 24,73 miliardi, con margine di interesse a 14,16 miliardi e commissioni nette per 8,15 miliardi; i costi operativi dello scorso esercizio sono attesi attestarsi a 9,42 miliardi. Mentre a livello patrimoniale il coefficiente Cet1 è visto attestarsi al 15,7%.
Gli analisti vedono il dividendo attestarsi a 2,41 euro per azione relativamente ai conti 2024, per poi salire di ben il 30% a 3,14 euro l’anno dopo e 3,48 euro il relazione ai conti 2026.
Bloomberg sottolinea come il margine d’interesse netto (NNI) potrebbe scendere del 4-5% nel 4° trimestre (leggermente meglio rispetto al -6% del consensus), estendendosi nel 2025 con un ritmo simile. I costi operativi del 4° trimestre potrebbero essere leggermente al di sotto delle stime di crescita del 2% e il Cet1 in area 15,7%. Gli accantonamenti per perdite su prestiti del 2024 potrebbero essere inferiori a 630 milioni di euro del consensus; Attesa una conferma della guidance 2025 con la crescita delle commissioni, guidata da investimenti e consulenza, che potrebbe contribuire ad aumentare le stime di crescita del 2025 del 4%. “Ciò potrebbe accelerare il suo piano triennale per aggiungere 1,4 miliardi di euro di commissioni entro il 2026”, argomenta Uzair Kundi, analista Bloomberg responsabile del settore bancario.
Orcel guarda al futuro, 2025 sfidante con tassi più bassi
Il ceo di Unicredit, Andrea Orcel, ha recentemente sottolineato che nei prossimi 3-4 anni l’intento è continuare a sorprendere con la banca di piazza Gae Aulenti chiamata a dimostrare di essere in grado di mantenere alta l’asticella degli utili anche in un contesto in evoluzione con la Bce che ha già tagliato il livello dei tassi di 125 punti base da giugno 2024 in avanti ed è attesa fare ulteriori sfobiciate nel corso dell’anno.
Quest’anno per mantenere gli utili agli stessi livelli Unicredit come le altre maggiori banche dovranno fare leva su altre voci, come commissioni o taglio dei costi, che compensino il calo del margine d’interesse. Gli analisti si mostrano fiduciosi e indicano un utile 2025 a 9,15 miliardi. La banca lo scorso autunno ha aggiornato il target di utili per l’intero 2025 indicando profitti superiori ai 9 miliardi, migliorando di 500 milioni l’indicazione contenuta nella precedente guidance della banca.
Sul fronte remunerazione dei soci Orcel ha indicato una crescita del payout dal 40% al 50% a partire dal 2025.
Titolo Unicredit da medaglia a inizio 2025
Negli ultimi 12 mesi Unicredit segna in Borsa un balzo del 64% che ha permesso al titolo a spingersi sui massimi degli ultimi 14 anni e mezzo. Con l’ulteriore balzo del 21,6% da inizio anno (meglio hanno fatto solo Buzzi e Tim), la market cap di Unicredit è arrivata in area 72,5 miliardi, avvicinando Intesa Sanpaolo (77 mld) che è il primo gruppo bancario italiano ed europeo per valore.
Quotazioni sopra target analisti
Tra gli analisti prevalgono ancora i buy sul titolo Unicredit. Il 68,2% dice buy, il 22,7% è hold, mentre affiorano due sell (9,1%) mentre fino al mese scorso non c’era nessun giudizio negativo sul titolo. Il prezzo obiettivo medio indicato è di 46,45 euro, questo significa che non è previsto upside rispetto ai livelli attuali che sono superiori (47 euro la chiusura di venerdì).
Bisognerà vedere a questo punto come andranno i conti 2024 e se a seguito di questi si materializzeranno delle revisioni al rialzo dei target sui titolo.
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