Il settore della mobilità elettrica è in continua evoluzione e il 2025 si prospetta come un anno di svolta per le misure contributive statali. Con la nuova Legge di Bilancio, entrata in vigore il 30 dicembre 2024, gli incentivi statali precedentemente destinati al fondo automotive sono stati direzionati verso altri ambiti di investimenti, ma l’Italia continua a puntare sulla transizione elettrica del settore automobilistico. Lo dimostrano i dati di crescita del parco auto elettrico del 3,9% nel 2024 secondo il rapporto “Il futuro della mobilità elettrica in Italia” di Motus-E che prevede, nel suo scenario accelerato, più di 11 milioni di veicoli elettrici immatricolati entro il 2035.
Ma in un panorama in rapido sviluppo, come influiscono i cambiamenti sugli incentivi 2025 per il settore automotive? Cambia la destinazione dei bonus statali, con supporto mirato alle imprese automobilistiche che si impegnano nello sviluppo sostenibile e nella competitività del sistema industriale. Cambiano i fornitori di incentivi, con un importante contributo dato dalle regioni che scelgono di applicare personalmente incentivi a sostegno dell’elettrico. Cambia il punto di vista, con un approccio orientato allo sviluppo tecnologico e alla promozione di progetti di ricerca per una crescita più consapevole del settore. Scopriamo come
Stato attuale della mobilità elettrica in Italia
Il nuovo anno è cominciato con importanti numeri sull’elettrico lasciati in eredità dal precedente. A dettarne il successo ha contribuito l’Ecobonus 2024, il fondo stanziato dal Governo per l’acquisto di veicoli a basse emissioni, di cui 200 milioni di euro sono stati destinati ai veicoli elettrici. Il 3 giugno, giorno di apertura delle iscrizioni, gli incentivi destinati si sono esauriti nell’arco di 9 ore, con più di 25.000 prenotazioni tra privati e imprese, di cui 15.000 per i veicoli full electric. Il settore elettrico ha quindi registrato il maggiore successo di accoglimento, con ecoincentivi più consistenti in caso di rottamazione dei vecchi veicoli inquinanti per promuovere il riciclo responsabile delle auto fuori uso.
Un ulteriore impulso è arrivato dal Bonus Colonnine 2024, con un contributo pari all’80% per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica sul territorio. Ha rafforzato poi il piano di incentivi anche l’investimento 4.3 del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per l’installazione di 21.000 infrastrutture di ricarica, soprattutto nei centri urbani, entro il 2026. Questa spinta ha contribuito a favorire lo scenario ottimistico tratteggiato dal report di Motus-E, consolidando un terreno fertile per lo sviluppo della mobilità sostenibile, ma anche uno spazio di riflessione e gestione più consapevole degli investimenti futuri.
Incentivi per la mobilità elettrica: cosa cambia dal 2025
La spinta accelerata ha incontrato un momento di pausa alla fine del 2024 e la nuova legge di Bilancio, o Manovra 2025, ha cambiato le carte in tavola, a partire dalla tassazione sui fringe benefits delle auto aziendali. In linea con gli obiettivi di decarbonizzazione dell’Unione Europea, l’articolo 7 prevede una tassazione sulle auto aziendali in relazione alle emissioni di CO₂, a svantaggio delle auto a benzina e diesel. Questa scelta spinge le flotte aziendali a puntare sull’elettrico per le auto aziendali di nuova immatricolazione. Già a febbraio 2024, il rapporto Vehicles On European Roads di ACEA aveva fatto luce sulla responsabilità climalterante delle auto aziendali a benzina e diesel, che costituiscono ancora il 60% delle flotte.
Per quanto riguarda invece gli incentivi statali, il Governo ridimensiona la direzione degli investimenti, rivolgendosi direttamente alle imprese dell’automotive. Le nuove misure della Legge di Bilancio prevedono infatti 400 milioni di euro, stanziati tra il 2026 e il 2027, per promuovere lo sviluppo tecnologico del comparto tecnico. Parallelamente, alcune regioni italiane hanno scelto di mantenere, o addirittura rafforzare, i propri incentivi all’acquisto di veicoli elettrici, mirati ai singoli residenti o alle imprese locali. Approfondiamo le singole linee di intervento.
Incentivi 2025 in Lombardia
La regione Lombardia dettato una linea di finanziamento per il 2025 che, coerentemente con quella prevista per l’anno precedente, supporta micro, piccole e medie imprese con sede in Lombardia nel percorso di transizione elettrica. Il fondo prevede 2.970.000 euro per il 2025 destinati alle imprese lombarde per la rottamazione di veicoli a benzina fino a Euro 2 e veicoli diesel fino a Euro 5 con conseguente acquisto di veicoli a basse emissioni. Le domande di iscrizione sono aperte fino alle ore 16 del 30 settembre 2025 tramite il portale dedicato: https://webtelemaco.infocamere.it/newt/public.htm
Incentivi 2025 in Valle D’Aosta
Per chi risiede in Valle D’Aosta da almeno due anni, invece, la regione ha previsto un fondo di 4 milioni di euro per i privati e 600 milioni di euro per gli enti pubblici e le imprese. Gli incentivi sono rivolti a:
- Acquisto di auto elettriche nuove: fino al 50% della spesa, con massimali variabili a seconda del tipo di acquirente (privato, impresa o ente pubblico).
- Acquisto di auto elettriche usate: fino al 30% della spesa, con massimali differenziati per tipologia di acquirente.
- Veicoli di micromobilità a zero emissioni (biciclette a pedalata assistita, monopattini elettrici): fino al 50% dell’importo massimo.
- Installazione di wallbox e colonnine di ricarica: fino al 50% dell’importo massimo.
Maggiori informazioni per approfondimento degli incentivi regionali sono disponibili sul sito ufficiale della Regione Autonoma della Valle D’Aosta, mentre per la presentazione delle domande si rimanda al portale: https://mobsost.regione.vda.it/mobsost/Login.jsp
Incentivi 2025 in Alto Adige
Per chi risiede in Valle D’Aosta da almeno due anni, invece, la regione ha previsto un fondo di 4 milioni di euro per i privati e 600 milioni di euro per gli enti pubblici e le imprese. Gli incentivi sono rivolti a:
- Veicoli elettrici: con un contributo provinciale di 2.000 euro per l’acquisto, il leasing o il noleggio a lungo termine.
- Veicoli plug-in-hybrid: con un contributo provinciale di 1.000 euro (con pari sconto da parte della concessionaria) per autoveicoli ibridi plug-in dal costo massimo di 50.000 euro (IVA esclusa, spese e imposte di immatricolazione escluse).
- Esenzione dalla tassa automobilistica per i primi 5 anni al massimo.
- Motoveicoli o ciclomotori elettrici (scooter): con un contributo provinciale del 30% fino a 1.000 euro.
- Bici cargo elettriche: con un contributo provinciale del 30% fino a 1.500 euro, per mezzi con portata minima di 150 kg.
- Colonnine di ricarica: con un contributo dedicato all’installazione dell’80% fino a 1000 euro.
Per ulteriori dettagli si rimanda al sito ufficiale della regione.
Il futuro della mobilità elettrica in Italia
La mobilità elettrica in Italia si appresta quindi a vivere un 2025 di transizione, in cui la spinta statale diretta all’acquisto di veicoli si ridimensiona a favore di investimenti tecnologici e industriali. Le regioni si confermano attori chiave nello scenario degli incentivi, con misure differenziate per rispondere alle esigenze locali e mantenere il trend positivo registrato negli ultimi anni.
Questa nuova fase punta a rafforzare la competitività del settore, creando al contempo una filiera elettrica più matura: dalla produzione di veicoli e componenti, fino alle infrastrutture di ricarica e ai servizi di mobilità sostenibile. L’obiettivo è quello di accompagnare la crescita del parco circolante elettrico con strategie di lungo periodo, favorendo sia la decarbonizzazione sia l’innovazione tecnologica su scala nazionale.
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