Il12 febbraio al Giovanni da Udine in scena ll Ministero della Solitudine – Il Pais

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Nuova tappa del percorso multidisciplinare promosso da CSS Teatro Stabile di Innovazione del FVG e Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine

Continua Itinerari nel Teatro contemporaneo, un viaggio multidisciplinare nel panorama artistico dei nostri giorni ideato da Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine e CSS Teatro stabile di innovazione del FVG in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Udine, che prevede quattro tappe a teatro – due al Giovanni da Udine e due al Palamostre – e di cui fa parte anche il progetto Immaginario Emma Dante. L’opera della regista siciliana tra teatro, cinema, lirica e letteratura.

Il prossimo appuntamento è in programma mercoledì 12 febbraio alle 20.30 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, dove sarà di scena IL MINISTERO DELLA SOLITUDINE, uno spettacolo de lascasadargilla. Il lavoro nasce da una notizia di cronaca politica internazionale: nel gennaio 2018, la Gran Bretagna nomina ufficialmente un ministro della Solitudine, il primo al mondo, per far fronte ai disagi che questa può provocare a livello emotivo, fisico e sociale.  L’anno successivo inaugura il relativo Ministero, «istituzione dalla natura politicamente ambigua e dalle finalità incerte». A partire da questa vicenda, lacasadargilla e i registi Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni – cui è andato il Premio Ubu nel 2023 – inaugurano una riflessione su un luogo reale e immaginifico. Come si classifica una persona sola? C’è un sussidio di solitudine? In cosa consiste e chi ne ha diritto?

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Il Ministero della Solitudine, una scrittura interamente originale di, con e per cinque attori, si avvale della collaborazione di Fabrizio Sinisi, che cura la drammaturgia del testo, e di Marta Ciappina che cura invece la drammaturgia del movimento, e indaga la solitudine innanzitutto come incapacità, come difficoltà del desiderio – oggetto non controllabile per definizione – a trovare una corrispondenza, avendo in sé una speranza troppo alta, spericolata o eccessiva, per potersi mai realizzare. O ancora quella solitudine in cui si sprofonda perché ciò che è successo è irrecuperabile, e non interessa a nessuno.

Scrive lacasadargilla: «Mantenendone ferma la natura “leggera” e incidentale – come nell’improvviso rendersi conto che la propria vita è racchiusa in un acquario – abbiamo immaginato una struttura articolata attorno a cinque vicende, cinque storie di solitudine. Dell’Istituzione Ministero ne viene definita la natura politica sostanzialmente ambigua e tragicamente comica. È un luogo dove la liberazione del desiderio può attutire l’isolamento? Con cosa bisogna coincidere per essere definiti soli e dunque appartenere a una categoria riconosciuta? È lo scandalo della solitudine. È l’affollamento degli assenti nelle nostre vite, siano essi vivi, deceduti, spettri o tutta la moltitudine degli incontri mancati. Solitudine tutta contemporanea, di un’allegrezza insidiosa e irragionevolmente lieve. Solitudine come atlante di ricordi, catalogo di gesti, per percorrere il mondo e trattenere qualcosa di un noi; solitudine incarnata in alcuni oggetti, quasi dei kit di sopravvivenza: uno scatolone con tutta la vita dentro, un barattolo di miele fatto in casa, una pianta di plastica verde acceso, un set da pic-nic pronto all’uso, come se fossero ‘sacche di storie’, utensili eccessivi e numinosi per un’esistenza fuori dal normale».

Ensemble allargato che lavora assieme su spettacoli, installazioni, progetti speciali e curatele, lacasadargilla innesta i propri lavori su scritture originali, riscritture letterarie e testi di drammaturgia contemporanea. I progetti si costruiscono riflettendo intorno al tempo, alle mitografie e alle eredità linguistiche, psichiche e familiari che ci legano al passato e a un futuro che possiamo già intravedere. Alla base della ricerca più recente c’è il tema ampio dell’estinzione di tutti quei sistemi delicati e complessi che reggono relazioni, immaginazioni, antropologie ed ecosistemi. lacasadargilla asseconda un principio musicale, tematico e associativo che permette al percorso dello spettatore l’elaborazione di un testo come movimento immaginifico e riflessivo. Le produzioni teatrali della compagnia hanno un approccio fondamentalmente “architettonico”, legato a dispositivi linguistici e cinematografici, e alle partiture dei corpi. Anche i lavori visivi hanno una matrice narrativa; sia che si tratti del loro innesto “plastico” in uno spettacolo, sia che si declinino in installazioni fatte di più elementi espressivi.

Lisa Ferlazzo Natoli è autrice, attrice e regista. Fra le numerose regie e scritture originali: La casa d’argillaIl libro delle domandeFoto di gruppo in un interno, l’opera lirica La bella dormente nel boscoAscesa e rovina della città di Mahagonny da Bertolt Brecht, Jakob von Gunten da Robert Walser, L’amore del cuore di Caryl Churchill. Cura la direzione artistica di diversi progetti speciali fra cui Wake up! Bagliori della primavera araba e IF/Invasioni (dal) Futuro. Dirige il radiodramma The Testament of This Day di Edward Bond e sempre di Bond, Lear. È co-autrice e interprete di Les Adieux! Parole salvate dalle fiamme. Nel 2019 vince il premio Ubu alla regia per When the Rain Stops Falling di Andrew Bovell, prodotto da Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale.

Alessandro Ferroni è documentarista, regista e disegnatore del suono. Realizza i documentari Hijos del Sol e In Zona Mia. È co-autore con Lisa Ferlazzo Natoli, Maddalena Parise e Alice Palazzi di Ascesa e rovina della città di Mahagonny. È co-ideatore di IF/Invasioni (dal) Futuro. Cura la regia delle immagini di Katzelmacher da Rainer Werner Fassbinder; il disegno del suono di Jakob von Gunten da Robert Walser e di Lear di Edward Bond, progetto di cui è anche co-ideatore. È co-autore con Maddalena Parise della regia immagini di Les Adieux! Parole salvate dalle fiamme e autore del documentario La nonna è andata a votare. È co-ideatore dello spettacolo When the Rain Stops Falling di Andrew Bovell, del radiodramma Distant Lights from Dark Places, sempre di Bovell e de L’amore del cuore di Caryl Churchill.

Itinerari nel Teatro Contemporaneo proseguirà con altri due spettacoli in programma al Teatro Palamostre a Udine: Les jours de mon abandon – I giorni dell’abbandono, ispirato all’omonimo romanzo di Elena Ferrante ideato, adattato e diretto da Gaia Saitta (6, 7 e 8 marzo) e Extra Moenia di Emma Dante (15 aprile).

Foto anteprima: Claudia Pajewski 2022 Il ministero della solitudine III WEB ┬®






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