(Teleborsa) – ASSOBIBE, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese che producono e vendono bevande analcoliche in Italia, attende per domani la decisione del Governo sugli emendamenti presentati da FI e Lega per uno slittamento della c.d. Sugar tax nell’ambito del provvedimento c.d. Proroghe.
La nuova imposta che aumenta del 28% medio la fiscalità su un litro di bibite quali chinotto, cedrata, gassosa, aranciate, cola, aperitivi analcolici, etc – sia nella versione con zucchero che in quelle prive di calorie – è prevista in vigore tra meno di quattro mesi. Per evitare ulteriori incertezze, in un momento caratterizzato da costi energetici alle stelle, aumenti di materie prime, possibili dazi, il Governo si era impegnato ad intervenire ad inizio 2025 su questa nuova imposta, come chiarito in un odg accolto durante la Manovra 2025.
Il Presidente di ASSOBIBE Giangiacomo Pierini evidenzia che “L’intera Filiera agroalimentare, dalle fasi agricole alla produzione, fino alla distribuzione e vendita, unitamente a Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, hanno destinato nei mesi scorsi un appello urgente per evitare una nuova gabella che danneggia le imprese e i lavoratori con evidenti ricadute negative anche sulle comunità locali. La risposta dei rappresentanti del Governo alle imprese, e del MEF in particolare, è stata di attendere febbraio. Ora sembra che lo stesso dicastero abbia sollevato perplessità sui tempi. Le imprese che operano nei diversi territori hanno bisogno di segnali chiari e coerenti, anche per poter programmare attività e non bloccare investimenti nel Paese”. Sempre Pierini “Chiediamo alla Presidente del Consiglio di facilitare una politica industriale che rassicuri le imprese che producono valore economico e sociale nel Paese, anziché penalizzarle”.
Michel Beneventi, Amministratore Delegato del Gruppo Sanpellegrino commenta: “Il Gruppo Sanpellegrino esprime la propria preoccupazione riguardo all’introduzione della Sugar tax e auspica che il governo riconsideri questa misura. Questa tassa infatti colpisce una filiera e un settore fondamentali per l’economia italiana, che contribuiscono significativamente alla valorizzazione del Made in Italy nel mondo”.
Savio Boarini, Amministratore Unico di Tomarchio Bibite, storica azienda di bevande del catanese, segnala: “La Sugar Tax è una condanna per l’eccellenza agroalimentare siciliana: un disastro annunciato che rischia di far crollare l’intera filiera. Non solo sono a rischio produttività, investimenti per lo sviluppo, stabilità dei prezzi al consumo e posti di lavoro, ma anche il patrimonio unico dell’Isola: gli agrumi siciliani. Un devastante effetto domino che colpirà produttori e agricoltori, mettendo a repentaglio un ecosistema produttivo che ha radici millenarie”.
Rosario Caputo, Amministratore Unico di IBG SpA Società Benefit – Chinotto Neri, produttore campano con stabilimento in provincia di Salerno aggiunge: “Si tratta di una gabella ideologica abnorme che l’azienda non potrà assorbire se non ribaltandola al consumatore finale con un ulteriore incremento del costo della spesa pro capite. Tutto ciò comporterà una contrazione delle nostre vendite e purtroppo alcuni inevitabili fermi produttivi e lavorativi”.
Davide Fava Amministratore Delegato di Fava Bibite, produttore lombardo con stabilimento in provincia di Como sottolinea: “La nostra azienda produce da tre generazioni bevande di alta qualità nella provincia di Como. Il nostro impegno ha contribuito a creare posti di lavoro e mantenere viva una tradizione familiare. La tassazione sulle sole bevande analcoliche non solo influenzerà negativamente i costi per i consumatori, ma renderà i nostri prodotti più costosi e meno sostenibili. La nostra dedizione alla produzione di bevande biologiche di alta qualità, con ingredienti d’eccellenza e di filiera nazionale, merita di essere sostenuta, non ostacolata da politiche fiscali inadeguate e discriminanti che rischiano di vanificare gli investimenti fatti sino ad ora”.
Antonio Biella, Amministratore Delegato di Fonti di Posina, azienda dell’area di Vicenza, commenta: “Fonti di Posina spa, radicata da decenni nel tessuto sociale della montagna Vicentina, avrà una ricaduta economica molto pesante, un impatto negativo sull’occupazione e sulla possibilità di promuovere investimenti tecnologici. La volontà dell’azienda di promozione del Made in Italy nel settore beverage subirà un grave rallentamento”.
Pierluigi Paoletti in qualità di Amministratore Delegato e socio di maggioranza di Bibite Paoletti, azienda dell’area di Ascoli Piceno dichiara: “Produciamo bibite da oltre cento anni. Siamo alla quarta generazione. In cento anni ne abbiamo viste di ogni: guerre, grandi crisi economiche, cambiamenti strutturali del settore. Credo però che sia la prima volta che ci troviamo di fronte ad un ostacolo che deriva da una legge insensata, che non porta benefici e/o vantaggi a nessuno e che rischia di danneggiare gravemente sia le piccole che le grandi aziende del nostro settore”.
Infine, Giovanni Passarelli, titolare dell’omonima Bibite Passarelli, azienda storica in provincia di Macerata, conclude: “L’entrata in vigore di questa nuova imposta risulterebbe devastante sia per l’aspetto economico che per quello burocratico, stante le modalità definite opposte alle esigenze delle imprese. La nuova tassa produrrà un notevole calo dei consumi, già in crisi. Pertanto, chiediamo a gran voce la soppressione o quanto meno il rinvio di almeno un anno dell’entrata in vigore”.
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