Arezzo, la protesta dei cittadini blocca (per ora) il taglio degli alberi in via Campanacci

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“Difendere questi alberi è come difendere un bel dipinto”. Le ruspe si sono fermate, gli operai se ne sono andati. I cittadini sono riusciti ieri mattina a bloccare, se pur momentaneamente, il taglio degli oltre 60 pioppi lungo via Campanacci, ad Arezzo.
L’intervento, previsto dalla Regione Toscana, rientra nell’ambito di un progetto di manutenzione idraulica per la messa in sicurezza del torrente Castro. Approvato da tutti gli enti competenti. I cittadini, però, non ci stanno e lamentano un mancato coinvolgimento. Così ieri mattina, di concerto con Regione Toscana e Genio Civile, i lavori sono stati stoppati. “Gli alberi fanno parte della bellezza di questa zona e ne va della qualità della vita di questo quartiere – afferma un residente – qui passano migliaia di persone. Un conto è godere dell’ombra e del fresco, un altro è vedere un muro di travertino”. E in effetti la difesa al momento ha funzionato. I lavori si sono fermati, in attesa di un confronto proprio con i cittadini. “Sì, dopo il nostro intervento e dopo una discreta discussione – afferma Franco Dringoli ex assessore ai lavori pubblici del comune di Arezzo, qui in veste di semplice cittadino – è stata data una disponibilità ad interrompere i lavori in attesa di un incontro. Credo che sicuramente poi il progetto andrà avanti, però bisognerà appunto ragionare anche di tutti quegli aspetti di mitigazione e miglioramento”.
Nessuno dei residenti, ovviamente, di fronte alla sicurezza idraulica si oppone, ma c’è una richiesta di capire meglio il progetto e soprattutto se e come altri alberi verranno piantatati nella zona. “E’ chiaro che i motivi di questo intervento stanno essenzialmente nella sistemazione idraulica – prosegue Dringoli – alla quale tutti siamo favorevoli. Però quello che disturba è vedere da un giorno all’altro, senza informazioni alla cittadinanza, che si abbattono alberi che hanno ormai costituito una certa caratterizzazione del paesaggio urbano. Al di là dell’importanza che hanno gli alberi in città, tema che viene sottovalutato da tutti. La richiesta di fermare i lavori è finalizzata proprio a capire. Nessuno discute i motivi di sicurezza e funzionalità idraulica. Si discute il fatto che non si parla con la cittadinanza”. Sulle piante che potranno essere piantumate in futuro in questa zona, gli assessori comunali Marco Sacchetti e Alessandro Casi, con delega rispettivamente a grandi opere, opere pubbliche e manutenzione, hanno inviato ieri una lettera alla Regione per chiedere delucidazioni in merito. Arriva anche dai consiglieri regionali del Pd Vincenzo Ceccarelli e Lucia De Robertis una nota. “Accogliamo con favore la decisione dell’Ufficio del Genio Civile regionale di sospendere temporaneamente i lavori per la messa in sicurezza dell’alveo dei torrenti Castro e Biccheriaia ad Arezzo – scrivono i due consiglierei – intervento che prevede anche il taglio di alcune piante, per aprire un confronto con i cittadini. Un gesto di attenzione e dialogo che dimostra la volontà della Regione Toscana di coniugare la necessità di interventi fondamentali per la sicurezza con l’ascolto delle comunità locali. Questo approccio consente di illustrare nel dettaglio le opere previste, recepire le istanze dei cittadini e proseguire speditamente con i lavori, garantendo il massimo della trasparenza e della condivisione. Ringraziamo gli uffici regionali e l’assessorato per l’attenzione e la disponibilità dimostrate – proseguono Ceccarelli e De Robertis – la sicurezza del territorio è una priorità assoluta e questi interventi sono indispensabili per la tutela di tutti. Al tempo stesso, riteniamo fondamentale che i cittadini possano essere informati in maniera chiara e puntuale, comprendendo a fondo l’importanza e le modalità dei lavori. Per questo, la scelta di fermarsi per un confronto è un segnale di sensibilità istituzionale che apprezziamo e che conferma la bontà del metodo adottato dalla Regione”.
In tutto otto gli alberi che sarebbero già stati abbattuti, per il momento quindi le ruspe si sono fermate e l’area del cantiere è delimitata. A questo punto non resta che attendere. A dare supporto a questa protesta dei residenti anche il “Comitato alberi Saione”, che era nato proprio per salvare gli alberi al centro della piazza del quartiere durante il cantiere di rifacimento di quest’area della città. “Il filare è bellissimo, vorremmo capire se il mantenimento degli alberi, anche se non tutti, è compatibile con il progetto – afferma Simona Coradeschi del comitato di Saione – vogliamo capire se altre piante saranno piantate in questa zona, anche se ci metteranno 40 anni prima di dare lo stesso beneficio”.



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