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Il regime forfettario si conferma una delle opzioni fiscali più apprezzate dai titolari di partita IVA, grazie alla sua semplicità e alle agevolazioni che offre. Con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni della Legge di Bilancio 2025, sono state introdotte importanti modifiche che puntano ad ampliare i benefici per i contribuenti, pur mantenendo le regole chiare e trasparenti per la gestione fiscale.

In questo articolo, analizzeremo nel dettaglio tutte le novità del regime forfettario 2025, dai nuovi requisiti di accesso alle agevolazioni fiscali, senza trascurare le cause di esclusione e gli obblighi contabili. Scoprirai come queste modifiche possono rappresentare un’opportunità per migliorare la tua gestione fiscale e ottimizzare i costi legati alla tua attività professionale.

 

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Cos’è il regime forfettario e come funziona

Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato dedicato ai titolari di partita IVA, in particolare a professionisti, freelance e piccoli imprenditori. Esso si caratterizza per un’imposta sostitutiva unica (pari al 15% o al 5% per le nuove attività) e per semplificazioni contabili significative, come l’esonero dall’obbligo di tenuta dei registri IVA e dalla presentazione delle dichiarazioni IVA.

Nel 2025, il regime forfettario continuerà a rappresentare una valida alternativa al regime ordinario, grazie alle sue peculiarità, tra cui:

  • tassazione semplificata basata sul coefficiente di redditività;
  • esonero dal pagamento dell’IRPEF, delle addizionali regionali e comunali, e dell’IRAP;
  • minor carico burocratico.

 

I requisiti di accesso al regime forfettario 2025

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto alcune novità significative riguardo ai requisiti di accesso al regime forfettario. Vediamo quali sono le principali condizioni da rispettare per poter usufruire di questa agevolazione fiscale:

  1. Limite di ricavi o compensi: il tetto massimo per poter aderire al regime forfettario rimane fissato a 85.000 euro annui. Tale limite rappresenta un’importante soglia da rispettare per accedere o mantenere il regime agevolato.
  2. Redditi da lavoro dipendente o assimilati: a partire dal 2025, il limite massimo di reddito percepito da lavoro dipendente o assimilato compatibile con il regime forfettario aumenta da 30.000 a 35.000 euro. Questo cambiamento amplia la platea dei contribuenti che possono accedere a questa opzione fiscale.
  3. Attività nuove o cessate: i contribuenti che iniziano una nuova attività possono usufruire di un’aliquota ridotta al 5% per i primi 5 anni, a condizione che non abbiano esercitato attività simili nei tre anni precedenti.

 

Cosa succede in caso di superamento delle soglie

È importante ricordare che il superamento della soglia di 85.000 euro di ricavi o compensi comporta l’uscita dal regime forfettario. Tuttavia, il momento dell’uscita varia a seconda della cifra superata:

  • se i ricavi o i compensi non superano i 100.000 euro, l’uscita avviene a partire dall’anno successivo;
  • se i ricavi o i compensi superano i 100.000 euro, l’uscita dal regime è immediata, con applicazione del regime ordinario per l’anno in corso.

 

Le cause di esclusione dal regime forfettario

Nonostante le agevolazioni offerte, il regime forfettario non è accessibile a tutti. Esistono specifiche cause di esclusione che, anche nel 2025, rimangono invariate. Tra queste, le principali sono:

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  • partecipazione in società: non possono accedere al regime forfettario coloro che partecipano a società di persone, associazioni professionali o imprese familiari.
  • controllo di società a responsabilità limitata (SRL): chi detiene partecipazioni di controllo in SRL che svolgono attività economiche riconducibili a quelle esercitate individualmente è escluso dal regime.
  • attività svolta prevalentemente verso ex datori di lavoro: non possono accedere al regime i contribuenti che offrono servizi prevalentemente a ex datori di lavoro con cui hanno avuto rapporti nei due anni precedenti.

 

Fatturazione elettronica e semplificazioni contabili

Una delle novità più rilevanti introdotte per il 2025 riguarda la fatturazione elettronica. Sebbene l’obbligo fosse già in vigore per alcune categorie di contribuenti, le nuove disposizioni semplificano ulteriormente l’uso di questo strumento. A partire dal 1° gennaio 2025, sarà consentito emettere fatture semplificate anche per operazioni di importo superiore ai 400 euro.

Questa novità mira a ridurre ulteriormente il carico burocratico, rendendo più agevole la gestione della contabilità per i piccoli imprenditori e i professionisti. Inoltre, il rispetto delle scadenze fiscali e degli obblighi connessi sarà fondamentale per evitare sanzioni e mantenere i benefici del regime.

 

Vantaggi del regime forfettario nel 2025

Il regime forfettario 2025 rappresenta una soluzione vantaggiosa per molte partite IVA, grazie a una serie di benefici concreti:

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  • tassazione agevolata: Un’unica imposta sostitutiva che consente di risparmiare rispetto al regime ordinario.
  • gestione semplificata: Esonero da IVA, IRAP e adempimenti contabili complessi.
  • incentivi per le nuove attività: Aliquota ridotta al 5% per i primi cinque anni per i nuovi imprenditori.

Questi vantaggi, uniti alle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, rendono il regime forfettario una scelta ideale per chi desidera ottimizzare i propri costi fiscali senza rinunciare alla semplicità.

Il regime forfettario 2025 si presenta come un’opportunità unica per i titolari di partita IVA che desiderano beneficiare di una fiscalità agevolata e di una gestione contabile semplificata. Tuttavia, è fondamentale conoscere i requisiti, le soglie di reddito e le cause di esclusione per poter valutare al meglio l’adesione a questo regime.

Per una consulenza personalizzata o per approfondire ulteriormente l’argomento, ti consigliamo di rivolgerti a un commercialista di fiducia o di consultare fonti autorevoli come il sito dell’Agenzia delle Entrate. Restare aggiornati sulle normative fiscali è essenziale per sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla legge e per garantire la sostenibilità della propria attività nel lungo termine.

Se vuoi approfondire ulteriormente il tema, visita il sito dell’Agenzia delle Entrate.

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