Procedono nel segno dell’unità i saloni milanesi dell’accessorio, dallo scorso gennaio riuniti sotto il nuovo cappello di Confindustria accessori moda. In vista del prossimo round di manifestazioni (22-27 febbraio 2025), Milano Fashion&Jewels, Micam, Mipel, The One, Lineapelle porteranno nei padiglioni di Rho Fiera oltre 2.858 marchi, di cui il 41% da 51 Paesi.
“A Milano siamo abituati a guardare la moda sulle passerelle. Ma non c’è un capo che non abbia il lavoro di piccoli e medi imprenditori che producono quegli accessori che rendono quell’abito un capo iconico”, spiega Barbara Mazzali, assessore turismo e moda di Regione Lombardia. “Moda e design fanno la parte del leone in regione con il 16% del Pil e 28 mile imprese. Un tessuto imprenditoriale che tutto il mondo ci invidia. Il sistema fieristico lombardo è diventato un punto strategico internazionale per grandi eventi. Un ecosistema che avvantaggia le nostre imprese. La regione produce il 30% del design italiano e il 45% del fashion e il 66% della cosmesi italiana”, conclude Mazzali.
La fiere dell’accessorio moda rappresentano un comparto da 30 mld di fatturato, con una propensione all’export dell’83,3% pari a 25 mld. Sono attive 9.868 aziende per un totale di 140 mila addetti, con un saldo commerciale in attivo per 13,5 mld.
Con oltre 800 brand, Micam (23-25 febbraio) festeggerà la sua 99esima edizione (e i 60 anni di Assocalzaturifici) con la nuova campagna ‘Micam for game changers’. “Dobbiamo assicurare ai nostri imprenditori che vengano addetti interessati al prodotto. Profileremo sempre meglio i visitatori della fiera. Gli imprenditori devono affrontare ogni giorno nuovi problemi, dalle sfide geopolitiche al costo dell’energia. Sono loro i game changer e noi dobbiamo aiutarli. Inoltre, dobbiamo trasmettere la nostra artigianalità ai giovani. In italia abbiamo laborazionoi che nel resto del mondo neanche conoscono”, dice Giovanna Ceoloni, presidente della fiere e di assocalzaturifici.
In veste di presidente di Confindustria accessori moda, Ceolini sottolinea l’importanza del nuovo accordo con Maeci per promuovere il made in italy nel mondo. “E’ la strada per avvicinare nuovi buyer e portarli in italia. Resistiamo a mille sfide ma abbiamo bisogno del supporto dello stato. In Francia non c’è più la manifattura e loro portano qui le produzioni”, osserva l’imprenditrice.
Edizione numero 127 per Mipel, che in tandem con Micam porta nel suo spazio di 4.000mq circa 200 brand italiane e internazionali, festeggiando il rientro di nomi come Gabs, Caterina Lucchi e Bonfanti. “dopo un periodo difficile, prosegue il trend positivo iniziato lo scorso settembre. Nella scorsa edizione le fiere unite hanno attirato 41 mila visitatori da oltre 60 Paesi”, commenta Claudia Sequi, presidente di Assopellettieri e Mipel.
Tre le novità annunciate dalla fiera, la Mipel Factory “con l’allestimento di autentico laboratorio di pelletteria nei padiglioni che mostrerò come sono le nostre fabbriche. Ci saranno i macchinari con sistema di AI che riconoscono il prodotto per lavorare in autonomia. Celebriamo il connubio tra tecnologia e intelligenza artigianale. Creeremo dei piccoli gadget per mostrare le due facce del nostro mondo: innovazione e tradizione”, conclude Sequi.
Lineapelle (oltre 1.000 espositori dal 25 al 27 febbraio) scommette sul segmento dell’interior design con la sezione Lineapelle Interiors. “Il design va sempre più a braccetto con la moda”, spiega Fulvia Bacchi, direttore generale di Unic. La prossima edizione della fiera accenderà come di consueto i riflettori sull’impegno sostenibile delle aziende del comparto, sulla loro ricerca di prodotti chimici meno impattanti e sulle tecnologia adottate che ci aiuta ad innovare”, aggiunge Bacci.
Per Emanuele Guido, direttore di Milano Fashion & Jewels (22-25 febbraio), la parola chiave è ‘eterogeneità’. “Guardando alla distribuzione e ai negozi, oggi c’è bisogno di ripensarsi e di essere aperti per costruire la proposta attorno al cliente finale. Eterogeneità è un valore con cui ragionare verso il cliente. La fiera ospita 645 aziende. Avremo tanto fermento con tante piccole realtà ricche di creatività”, assicura Guido.
A chiudere la tavola di interventi è il vice presidente di The One Milano, Cesare Gavazzi. “Sarà un ritorno alle origini per il mondo della pellicceria. Tutta la filiera investe in sostenibilità e riciclo. Non per tendenza, ma lo fa da centinaia di anni con l’obiettivo di preservare la naturalezza del prodotto. La guerra tra Russia e Ucraina ha colpito il nostro comparto. Esportavamo in questi paesi oltre l’50% dei fatturato. Trovare nuovi mercati non è facile perché ci vogliono condizioni climatiche adatte al nostro prodotto. La corea del sud molto simile all’Italia. Inverni freddi, estati calde e gusto simile a quello occidentale. Spingiamo la ricerca di materiali e innovazioni che possano ampliare la geografia economica del comparto. In Italia abbiamo le migliori concerie al mondo oggi prodotti sono sempre più leggeri e resistenti”, conclude Gavazzi.
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