Un fatto che fa accapponare la pelle: un ragazzo di quindici anni di Bolzano è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale per i minorenni, su richiesta della Procura. È accusato di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo, fabbricazione e utilizzo di ordigni esplosivi, porto abusivo d’armi, danneggiamento aggravato, detenzione e diffusione di materiale pedopornografico.
Come riporta Il Corriere della Sera, il ragazzino apparteneva a un gruppo, “764”, con il quale era in contatto attraverso vari canali Telegram, a cui aveva già dimostrato la propria lealtà riproducendo scritte e simboli nei pressi di alcuni impianti sportivi dell’Alto Adige.
Non aveva ancora individuato con precisione quale, ma uno di essi sarebbe dovuto diventare lo sfondo per un atto terroristico: l’omicidio di una persona (da scegliere all’interno di un gruppo vulnerabile, con ogni probabilità un senzatetto), da riprendere in un video da pubblicare poi su un sito russo del dark web.
Gli agenti della Digos lo tenevano d’occhio da mesi. Il minorenne è un “militante”, attivo su vari canali Telegram satanisti e neonazisti suprematisti, i cui membri stavano pianificando una serie di azioni terroristiche. Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, il quindicenne altoatesino avrebbe “contribuito attivamente alla realizzazione del piano” che prevedeva l’uccisione di una persona fragile, da riprendere in un video.
Dopo aver acquisito conoscenze specifiche in materia di esplosivi attraverso ricerche online, ed essersi auto-ripreso con il cellulare mentre sperimentava un ordigno rudimentale, si era dichiarato pronto a passare all’azione. Ma è stato bloccato dagli agenti.
Il materiale contenuto dei dispositivi del ragazzo
Da una prima analisi dei dati salvati sullo smartphone del quindicenne altoatesino, è emerso materiale analogo. Immagini e video di aggressioni, omicidi e sparatorie scolastiche, inclusi contenuti pedopornografici, oltre che filmati delle frange più radicali dell’Islam, quali video sullo Stato Islamico, attentati, decapitazioni, sparatorie nelle scuole e sostanze esplosive auto-prodotte.
Materiale frutto di ricerche che faceva tramite motori di ricerca con l’intelligenza artificiale, che interrogava anche per avere informazioni sullo stato emotivo dei terroristi durante l’esecuzione di atti cruenti, oltre che sulla percezione del doloro da parte degli attentatori suicidi durante il “martirio”.
Sul web si muoveva agilmente, e ha dimostrato di possedere anche conoscenze nel campo delle criptovalute, dal momento che è risultato essere possessore di un portafoglio di bitcoin. Oltre al cellulare, al ragazzino sono stati sequestrati due computer e un’ascia.
Il questore di Bolzano, Paolo Sartori, parla di una “situazione assai delicata e complessa. Inquietante da qualunque punto di vista la si voglia analizzare, sia per la giovanissima età dell’arrestato, sia per i contesti eversivi e terroristici internazionali nei quali si è fatto coinvolgere, sia, soprattutto, per i concreti progetti di attentati terroristici e omicidi che si era proposto concretamente di attuare”. Restano ancora da chiarire diversi elementi, sui quali proseguono le indagini della Digos.
“Insospettabile? Questo ragazzo manifesta tratti di chiara matrice narcisistica: dei segnali che qualcosa stava evolvendo in maniera profondamente malevola deve averli dati per forza. Com’è possibile che un genitore non si renda conto che sta coltivando un mostro dentro casa?”, queste le parole della criminologa Roberta Bruzzone.
“Parliamo di un ragazzo gravemente disturbato a livello psichiatrico: la famiglia e la scuola dovevano sapere”, ha aggiunto. “Faccio molta fatica a pensare che un ragazzo così compromesso non abbia dato chiari segnali di disagio. Le letture che faceva, i valori che promuoveva, i discorsi e l’atteggiamento sprezzante verso i più fragili: con una personalità narcisistica tendo a escludere che abbia tenuto tutto nascosto”.
Ecco quali potrebbero essere sintomi da riconoscere: “Se i bambini hanno grosse problematiche nella gestione della rabbia, della frustrazione, delle regole, non sanno relazionarsi con gli altri bambini, non sanno giocare, non riescono a instaurare relazioni significative, sono controllanti, ossessivi verso tutto quello che fa parte del loro mondo, molto gelosi ed estremamente competitivi. Un genitore attento si rende conto che qualcosa non va. Ma tutti questi ragazzi, di solito, hanno famiglie che non li hanno visti”.
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