Letizia Moratti punta a tornare a Palazzo Marino dopo la debacle alle Comunali di Milano del 2011? L’interessata non lo esclude. E neppure Forza Italia. “C’è un pressing da parte del partito. Comunque è prematuro parlarne oggi, mancano due anni”, ha detto la presidente della consulta nazionale di Forza Italia a margine di un incontro. E a chi l’ha incalzata ha risposto: “È una cosa che decidono tutti i partiti. Non fatemi dire cose, mancano due anni”.
Sulla stessa scia Antonio Tajani che nella stessa occasione ha preso le distanze dalle parole di Roberto Calderoli della vigilia (“il linguaggio di Calderoli non mi appartiene, non è il mio linguaggio; sull’autonomia abbiamo detto tutti che cosa pensiamo; dobbiamo essere sempre prudenti”). Quanto alle candidature per la guida i Milano, “ci sono ancora parecchi mesi prima di eleggere il nuovo sindaco di Milano, Letizia Moratti certamente lo ha fatto bene, è una donna di grande prestigio e ha le carte in regola per essere candidata e per vincere, ma il discorso è ancora prematuro. Vedremo quali saranno le proposte dei nostri alleati e discuteremo tutti quanti assieme su chi sarà il candidato migliore”.
Il ministro degli Esteri e vicepremier ha spiegato che “stiamo pensando anche a candidati civici che possano esserci, così come c’è stato Bucci a Genova. Siamo in una fase di riflessione e Letizia Moratti certamente è una delle persone che avrebbe le carte in regola per essere scelta da tutta la coalizione e per vincere. Non vogliamo mettere una bandierina, ma che il centrodestra rifletta oltre che sui nomi, anche su che modello di città si vuole avere”. Perché “a Milano ci sono molte cose da cambiare, è una città che guarda al futuro e la capitale economica del Paese non può avere un sindaco che dice no al nucleare. Il nucleare rappresenta il futuro ed è una fonte energetica pulita, lo dice anche il documento sulla Tassonomia della commissione europea”. Quindi “credo si debba guardare al futuro e non al passato. La stagione dei no è finita. La scelta nucleare mi sembra una scelta irreversibile, soprattutto il nucleare di ultima generazione che non è inquinante e non è neanche rischioso. Una città come Milano deve essere una città all’avanguardia non di retroguardia”.
In sostanza, avverte Tajani, “dobbiamo lavorare su un modello di città diverso da quello attuale, perché sono stati commessi secondo me molti errori e si può fare di più sulla sicurezza”. E poi, “sono state fatte secondo me delle scelte che hanno penalizzato anche l’economia di questa città, soprattutto il mondo del commercio, certe scelte sulle piste ciclabili forse potevano essere fatte in maniera diversa. Forse, prima di prendere una decisione, bisognerebbe evitare che ci siano anche danni all’economia della città”. Dunque “dovremo discutere anche sui contenuti sulla Milano che vogliamo”.
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