Case in costruzione a Milano, il Comune aumenta gli oneri di monetizzazione: più 100% nelle zone semicentrali. Fimaa: una stangata #finsubito prestito immediato

Il costo di una casa in zona Solari? «Potrebbe aumentare del 7 per cento», spiega Vincenzo Albanese, presidente di Fimaa Milano, la federazione dei mediatori d’affari aderenti a Confcommercio. Dopo la determina del Comune che ha aumentato una parte degli oneri di monetizzazione, uno dei contributi di costruzione dovuti per gli interventi edilizi, «con certezza possiamo dire che il prezzo degli immobili non diminuirà».

Il provvedimento di Palazzo Marino prevede un aumento degli oneri di monetizzazione per la zona centrale, come Duomo, che passa dagli attuali 1.293 euro/mq a 2.093 euro/mq e un incremento del 50 per cento dei costi nella zona periferica. L’aumento maggiore, di circa il 100 per cento, si verifica nella zona semicentrale, quella che insiste sul limitare della cerchia della circonvallazione della 90/91. In zona Solari, ad esempio, si passa dagli attuali 476 euro/mq a 965. «Sono circa 500 euro in più che poi confluiranno nella formazione del prezzo di vendita dell’immobile, determinando un aumento del 7 per cento, nel caso in cui la monetizzazione dovesse essere totale». «In un momento così delicato per il settore questa è una stangata», dichiara Albanese.

Palazzo Marino ha spiegato di aver adeguato i valori minimi di monetizzazione alla luce dell’aumento del costo delle aree del territorio e delle materie prime, oltre all’esigenza di omologarli agli oneri di urbanizzazione modificati nel 2023.

A dare un’accelerata sull’adozione della determina, però, ci sarebbero anche le inchieste sull’urbanistica condotte dalla Procura. I costi di monetizzazione sono alcuni degli aspetti contestati dai pm al Comune in quanto ritenuti inadeguati. Nell’ultima inchiesta della Procura, che ha portato al sequestro pochi giorni fa di uno studentato, tra via Valtellina e Lepontina, i valori delle monetizzazioni erano pari a 428,28 euro al metro quadrato, «di gran lunga inferiori a quelli di mercato, pari a un valore di 1.167 euro al metro quadrato delle aree per zone residenziali».

Secondo l’accusa, gli oneri bassi, la mancanza di piani attuativi e i permessi veloci per costruire sono il comune denominatore che lega le inchieste. A tal punto che nell’ultimo caso, sullo studentato sequestrato, il gip definisce quello del Comune un «sistema di illegalità manipolatoria e di falsificazione ideologica dei titoli edilizi».
Se la determina incide nei casi in cui viene cambiata destinazione d’uso di un edificio, è in arrivo una delibera che porterà modifiche su tutte le pratiche, dai piani attuativi ai permessi di costruire.

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