Un viaggio attraverso le fonti documentarie per riscoprire il ruolo della Sardegna nel XVIII secolo
Dal 6 novembre all’11 dicembre 2024, Cagliari ospita un ciclo di conferenze organizzato dall’Università del Territorio – Sardegna APS. L’evento, patrocinato dall’Università degli Studi di Cagliari, dalla Regione Autonoma della Sardegna e dal Comune di Cagliari, approfondisce le dinamiche storiche del Settecento. Attraverso l’analisi delle fonti documentarie, gli appuntamenti puntano a valorizzare il patrimonio storico dell’isola, coinvolgendo studiosi, appassionati di storia e curiosi.
Ogni incontro esplora un tema cardine, come le trasformazioni sociali ed economiche della Sardegna o gli eventi legati al dominio sabaudo. L’obiettivo del progetto è stimolare una riflessione critica sugli avvenimenti che segnarono il XVIII secolo, collegando la dimensione locale al più ampio panorama storico europeo. Per il pubblico, rappresenta un’occasione per comprendere meglio la storia isolana e il suo impatto sul presente.
La sarda rivoluzione: l’incontro con Luciano Marrocu
Mercoledì 20 novembre, alle 17:00, la Fondazione di Sardegna, in via San Salvatore da Horta 2 a Cagliari, ospita una conferenza dal titolo “La Sarda rivoluzione (1793-96)”. L’incontro, affidato al professor Luciano Marrocu, approfondisce il periodo di ribellione contro il dominio sabaudo.
Sergio Nuvoli, giornalista, modera il dibattito, mentre l’introduzione è curata da Stefano Basciu, presidente dell’associazione organizzatrice. Grazie all’analisi di fonti storiche, i partecipanti possono immergersi in un’epoca cruciale, caratterizzata da conflitti e cambiamenti sociali. La Sarda rivoluzione non rappresentò solo un moto di ribellione, ma una fase di profonda trasformazione per la Sardegna, lasciando un segno nella memoria collettiva.
L’iniziativa dell’Associazione di Promozione Sociale “Università dell’Ambiente, del Paesaggio e del Territorio – Sardegna è realizzata nell’ambito del progetto dedicato a “Cagliari e la Sardegna nel Settecento attraverso le fonti documentarie.
Il periodo storico
Prima della discesa di Napoleone in Italia nel 1796, prima che i patrioti napoletani nel 1799 instaurino la repubblica, è la Sardegna a misurarsi con la forza espansiva della Rivoluzione francese. Quella che i suoi stessi protagonisti chiamano “Sarda Rivoluzione” si racchiude tra l’attacco a Cagliari nel gennaio-febbraio del 1793 della flotta della Francia repubblicana e il giugno del 1796 quando Giovanni Maria Angioy, ormai sconfitto, lascia la Sardegna e compie i primi passi di un lungo esilio. Tra queste due date, l’emergere di un orgoglio autonomistico che toccherà soprattutto le élite nobiliari, la cacciata dei piemontesi (viceré compreso) da Cagliari nell’aprile del 1794, la rivolta antifeudale delle campagne, la marcia trionfale di Angioy su Sassari, quella sfortunata su Cagliari. Una rivoluzione sconfitta, quindi? Non lo si può negare, se si pensa che passerà mezzo secolo prima che il feudalesimo venga abolito. Una rivoluzione, però, che lascia in eredità un patrimonio di idee ed esperienze che i secoli successivi sapranno mettere a frutto
Biografia
Luciano Marrocu ha insegnato Storia Contemporanea nell’Università di Roma ‘La Sapienza’ (1980-2000) e in quella di Cagliari (2000-2020). Ha pubblicato libri di storia: gli ultimi La sonnambula. L’Italia nel Novecento, Laterza, 2019 e Storia popolare dei sardi e della Sardegna, Laterza, 2021 e romanzi, tra cui Faulas, Il Maestrale, 2000, Debrà Libanòs, Il Maestrale 2002, Il caso del croato morto ucciso, Baldini e Castoldi, 2010. Faulas e Debrà Libanòs sono stati entrambi tradotti in francese e danese. Il caso del croato morto ucciso in serbo-croato.
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