Olimpiadi Milano-Cortina 2026, concluso solo il 10% delle opere • Legambiente


A meno di un anno dai giochi la messa a terra delle opere previste è in forte ritardo. Le associazioni promotrici della campagna Open Olympics 2026 chiedono maggiore trasparenza e presentano il secondo report di monitoraggio civico.


“Vogliamo i Giochi invernali Milano Cortina trasparenti, legali, rendicontabili”


A meno di un anno dall’inizio delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali del 2026, le 20 associazioni promotrici della campagna internazionale di monitoraggio Open Olympics 2026, per la trasparenza dei Giochi invernali,  presentano il secondo report di monitoraggio civico che analizza i dati disponibili sul portale “Open Milano Cortina 2026”, messo a disposizione da Simico S.p.A., con riferimento al 15 gennaio 2025 (aggiornamento dati: 31 dicembre 2024).

Ecco i dati

Ci sono dati su 94 delle 100 opere previste dal Piano delle opere delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano Cortina 2026. Ci dicono che il 50% delle opere è in una fase precedente alla posa del primo mattone (ossia in fase di progettazione o in gara), per un valore economico complessivo di 3 miliardi e 400 milioni di euro. Nel 60% dei casi si è agito senza prevedere, in fase iniziale, una valutazione d’impatto ambientale delle opere perché non necessaria o valutata come tale, in coerenza con le norme. Al momento sono concluse 6 delle 59 opere per cui la fine lavori è prevista entro il 4 febbraio 2026, pari al circa il 10%.

Sono 9 i soggetti attuatori (con Simico S.p.A. capolista, per quasi il 60% delle opere del Piano e il 74,5% delle risorse complessive impiegate), 9 le stazioni appaltanti e 340 le ditte tra aggiudicatarie e subappaltatrici direttamente ingaggiate per la realizzazione di queste opere. Le ditte che ricorrono in più di un subappalto sono l’8% del totale. I maggiori investimenti (in termini di spesa)  interessano Lombardia e Veneto, con oltre 1,3 miliardi di euro in ciascuna regione, seppur è il Trentino a ospitare il maggior numero di opere, circa un terzo del totale (30).

“Quando abbiamo cominciato a monitorare le opere per i XXV Giochi invernali- commentano le associazioni – non avevamo accesso a dati aggiornati e completi.  Oggi, anche in risposta al nostro appello fatto nella primavera del 2024, queste informazioni sono online, accessibili a tutte e tutti, in forme semplificate. Chiunque può accedere al portale “Open Milano Cortina 2026”, scaricare e commentare tali dati. È un importante risultato per la società civile, alla luce dello sforzo sostenuto da Simico S.p.A. che cura la piattaforma.”

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Cosa chiedono le associazioni

Attraverso l’analisi dei dati, la rete Open Olympics 2026 rinnova quattro “domande civiche”:

  • il conteggio effettivo dei progetti (dal portale di Simico mancano 6 delle 100 opere previste dal Piano, oltre a quelle escluse dal DPCM ma comunque legate ai Giochi);
  • la trasparenza sulle fonti di finanziamento e sulle spese effettivamente sostenute (dettagli ancora assenti nel portale);
  • i dati sull’impronta CO2 per valutare efficacemente l’impatto ambientale delle opere (su cui c’è disponibilità di Simico S.p.A.);
  • chiarimenti su come si eviterà di scaricare i costi su ambiente, lavoro e controlli, considerati i tempi ristretti.

 

Con il Report la rete Open Olympics 2026 accende i riflettori sull’imminente fase di organizzazione e realizzazione dei XXV Giochi. “In questo contesto – dichiara la Rete –  la Fondazione Milano Cortina 2026, ente responsabile, dovrà reperire oltre 1,6 miliardi di euro. Allo stato attuale, preoccupa però il deficit patrimoniale di circa 108 milioni di euro (bilancio 2023), con il rischio che eventuali perdite ricadano su Stato ed enti territoriali, come del resto previsto dagli attuali accordi. Crediamo che la sola ipotesi di un onere a carico del pubblico basti di per sé a spronare la Fondazione a garantire un “di più di trasparenza”, riportando un dettaglio di come sia utilizzata ogni singola risorsa, secondo quali criteri si sta decidendo di spendere all’interno di Fondazione, come sta avanzando il reperimento risorse. Pertanto, sollecitiamo anche Fondazione a prevedere una restituzione ampia di dati aperti e, se possibile, un portale pubblico che favorisca chiarezza e controllo civico, sul modello di Simico S.p.A.”

“Il nostro obiettivo – concludono le associazioni della Rete – resta uno soltanto: fare delle XXV Olimpiadi e Paralimpiadi italiane del 2026 un esempio di trasparenza e un’autentica festa dello sport, per tutte e tutti.”

Per approfondimenti scarica il report 


Le associazioni promotrici di Open Olympics 2026 : Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, Commissione Internazionale per la protezione delle Alpi – CIPRA Italia, Club Alpino Italiano – CAI centrale, Legambiente, WWF Italia, Italia Nostra, Mountain Wilderness Italia, Club Alpino Italiano – CAI Alto Adige, Società Alpinisti Tridentini – SAT, Alpenverein Südtirol – AVS, Federazione “Heimatpflegeverband Südtirol”, Dachverband für Natur- und Umweltschutz in Südtirol – OVN, Plattform Pro Pustertal – PPP, Protect Our Winters Italia, PFAS.land – Informazione e azione contro i crimini ambientali, Gruppo Promotore Parco delle Marmarole Antelao Sorapiss – oggi Parco del Cadore, Peraltrestrade Dolomiti – Comitato Carnia-Cadore – PAS Dolomiti, Gruppo di Acquisto Solidale “El Ceston”, Associazione culturale Gruppo d’acquisto solidale “Il Tarlo”, Umweltring Pustertal.

 

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