Il 2025 porta importanti novità per i cittadini italiani con debiti fiscali. La nuova normativa prevede la cancellazione automatica delle cartelle esattoriali non riscosse entro il quinto anno successivo alla loro emissione, riducendo significativamente il carico fiscale per chi si trova in difficoltà economica. Le nuove regole introdurranno maggiore equità, consentendo agli enti creditori di gestire direttamente le somme non riscosse o di riaffidarle all’Agenzia delle Entrate Riscossione per ulteriori tentativi di recupero.
A queste misure si affiancano anche opportunità come il condono tombale sui redditi non dichiarati per gli anni dal 2018 al 2022 e la possibile rottamazione delle cartelle recenti.
Scopriamo i dettagli della normativa, come funziona la prescrizione automatica e quali strumenti saranno disponibili per semplificare la gestione del debito fiscale a partire dal prossimo anno.
Prescrizione delle cartelle esattoriali: come funzionerà dal 2025
Dal 2025, la nuova normativa prevede che le cartelle esattoriali non riscosse entro il 31 dicembre del quinto anno successivo alla loro emissione saranno automaticamente cancellate e restituite agli enti creditori. Ecco i termini di prescrizione previsti in base al tipo di debito:
- 10 anni: per IRPEF, IRES, IVA, imposta di bollo, imposta di registro e altri tributi statali.
- 5 anni: per IMU, Tari, contributi INPS e INAIL, multe stradali.
- 3 anni: per il bollo auto.
Questa procedura non elimina completamente i debiti, che continueranno a essere esigibili, ma consente una gestione più flessibile delle somme da parte degli enti creditori.
Cosa succede alle cartelle discaricate
Le cartelle esattoriali non riscosse e discaricate dall’Agenzia delle Entrate Riscossione potranno essere gestite in tre modi:
- Gestione diretta dall’ente creditore, che potrà procedere autonomamente al recupero del credito.
- Affidamento a soggetti privati tramite gara pubblica.
- Riaffidamento all’Agenzia delle Entrate Riscossione, con un nuovo tentativo di recupero entro due anni.
In alcuni casi, l’Agenzia potrà inviare comunicazioni di discarico anticipato, ad esempio quando riscontri la chiusura di procedure fallimentari o l’assenza di beni pignorabili.
Novità sul concordato preventivo fiscale
Nel 2025, il concordato preventivo fiscale introdurrà nuove opportunità per regolarizzare redditi non dichiarati. Grazie al condono tombale previsto dal decreto Omnibus, i cittadini potranno sanare i redditi degli anni dal 2018 al 2022, con una riduzione del 30% delle somme dovute per il 2020 e 2021. Questa misura mira a incentivare l’adesione volontaria al pagamento dei debiti, evitando controlli e sanzioni per gli anni precedenti.
Verso una nuova rottamazione delle cartelle?
Un emendamento alla Manovra Finanziaria 2025 prevede la possibilità di introdurre una nuova rottamazione-quinquies, rivolta alle cartelle emesse tra il 1° luglio 2022 e il 31 dicembre 2023. Questa misura potrebbe includere tributi locali, sanzioni amministrative e il bollo auto, offrendo una nuova opportunità a chi non ha aderito alle precedenti rottamazioni.
L’emendamento pare essere stato bocciato ma, come accade spesso in questi casi, nulla sarà definitivo fino all’approvazione della manovra 2025.
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