Archiviati i colorati fuochi d’artificio di Capodanno, ora tra la Bassa Friuliana e la Bisiacaria, ci si appresta ad accendere quelli epifanici. La tradizione dei pignarûl, fugarele, delle seime – il nome cambia a seconda dei diversi territori di appartenenza – affonda la propria origine nei riti pagani pre-cristiani e in questo weekend segnerà di fatto la conclusione del periodo natalizio. Ad Aquileia si accenderà la Cabossa. L’evento che si terrà il 5 e il 6 gennaio, rappresenta per tanti un appuntamento imperdibile per celebrare insieme l’inizio del 2025. «Un anno segnato dal Giubileo della Speranza e dall’evento della Capitale Europea della Cultura – sottolinea il sindaco Emanuele Zorino – questa due giorni sarà un perfetto connubio tra tradizione e innovazione. Offrirà un programma ricco di emozioni, spettacolo e convivialità, con momenti indimenticabili da trascorrere assieme».
Quella della Cabossa è un’usanza che deriva da riti purificatori e propiziatori diffusi in epoca pre cristiana di tradizione celtica. L’origine di questa tradizione si perde nella storia di Aquileia. La pratica dei falò risale probabilmente al culto di Beleno, antica divinità proto-celtica della luce e del fuoco, che mantenne una grande importanza fino al VI secolo d.C. Questa usanza potrebbe derivare da riti purificatori e propiziatori diffusi in epoca pre-cristiana. I Celti, antichi abitanti dell’Agro Aquileiese, accendevano fuochi per ingraziarsi le divinità, bruciando un fantoccio rappresentante il passato e leggendo nei suoi fumi gli auspici per il futuro. Si parte domani, domenica 5 gennaio dalle ore 11 – al Terminal, in Via Giulia Augusta 48 – con l’apertura della manifestazione e la premiazione dei Volontari di Cuore, impegnati assiduamente con passione e orgoglio nella comunità di Aquileia, che avrà luogo alle ore 12. La giornata proseguirà tra i saperi e i sapori dell’agro aquileiese, accompagnata dalla live band Buckshot Bullet e dal format musicale “Sweet Sunday”.
Lunedì 6 gennaio, la manifestazione si apre alle 8.30 con un motoraduno di solidarietà a cura di Motoclub Morena, a sostegno delle sezioni aquileiesi di ADO e ADMO. Il programma della giornata prosegue poi con il concerto della live band Altatensione e la partenza del Befana Tour, che porterà gioia alla comunità e doni ai più piccoli. Alle 15.30 sarà il turno delle Vespe di York, che allieteranno la manifestazione con la loro musica. Il tutto è contornato da un mercato artigianale, un’offerta enogastronomica dell’agro aquileiese, e un mercato con food truck. Alle 16, La Befana, accompagnata dall’asinello Lucio della Fattoria Cumugnai, consegnerà le calze donate da ADO ai bambini. La giornata si concluderà con il concerto della band Rock Arena. Il momento più atteso è alle 18 quando si darà spazio al rito di Beleno delle antiche popolazioni celtiche, con l’accensione del fuoco della Cabossa da parte della Befana, del parroco monsignor Mirko Franetovich e del sindaco Emanuele Zorino.
«Nel fuoco vedremo il nostro presente, il nostro passato e il nostro futuro – sono le parole di Zorino – come comunità, puntiamo molto su questo tipo di eventi, in cui alla componente popolare si unisce una rigorosa riscoperta delle nostre tradizioni, con il duplice intento di coinvolgere i cittadini e di invogliare turisti e visitatori a conoscere i più diversi aspetti di Aquileia». Il primo cittadino ringrazia tutti i sostenitori dell’iniziativa, in particolare all’ADO, da sempre promotrice dell’evento, e alle associazioni del territorio, come l’Asd Aquileia Calcio, la Riserva di Caccia, la Nautisette, l’Auser, tutte le associazioni e a tutte le attività commerciali impegnate per la buona riuscita di questa importante tradizione.
Al primo cittadino si aggiunge anche l’assessore comunale agli eventi Sofia Bramuzzo: «Siamo orgogliosi di ospitare l’evento della Cabossa 2025, una manifestazione che racchiude il meglio delle nostre tradizioni e della nostra capacità di guardare al futuro. La Cabossa non è solo una festa, ma un momento di condivisione e riflessione sul nostro passato, presente e futuro come comunità. Ringrazio di cuore tutti coloro che rendono possibile questa straordinaria iniziativa».
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