L’ultima tappa di “VersanteEst” del 14 novembre scorso, prima del gran finale programmato per il 30 novembre al Sal di Catania, è stata anche una grande Charity fest. Nel binomio vino e solidarietà, “4 cuochi e 20 cantine per la beneficenza”, ha riunito tutte le cantine del versante est del Vulcano all’Etna Urban Winery, la vigna urbana che si allunga tra ville e raccordi autostradali a San Gregorio di Catania.
L’asta di beneficenza all’Etna Urban Winery
Oltre ai banchi d’assaggio e ai cooking show, che hanno visto protagonisti quattro grandi nomi della ristorazione catanese – Alessandro Ingiulla (Sapio Restaurant), Carlo Sichel (Il Carato), Marco Cannizzaro (Bavetta Osteria Contemporanea) e Leonardo Giustolisi (resident chef di Etna Urban Winery) – fulcro della serata è stata l’asta di beneficenza in favore del Gruppo Volontari comunale della Protezione Civile di San Giovanni la Punta. Tante le bottiglie pregiate, donate dai produttori, che sono state battute durante l’asta animata dal sommelier Ugo Nicosia e dalla coordinatrice di Versante Est, Cristina Cocuzza al termine di una serata dedicata a vino, cibo d’autore e volontariato, che ha registrato grande partecipazione ed ha allargato al supporto sociale il progetto di Versante Est.
Nicola Purrello, di Etna Urban Winery, ha ricordato il grave incendio che nel 2017 colpì la struttura, domato, prima che i danni diventassero irreversibili, proprio dai volontari della Protezione civile di San Giovani La Punta. I dieci ettari coltivati a vigneto che Purrello ha reimpiantato sette anni fa sono quel che rimane di ciò che una volta era il “bosco di Vignagrande”, una distesa di verde ampia 300 ettari, man mano erosa da incuria e urbanizzazione. Oggi, Etna Urban Winery è l’unica vigna urbana inserita nella Urban Vineyards Association che, proprio dal 2024, è presieduta da Nicola Purrello.
“Da una riunione di famiglia, con parenti venuti qui dall’Alto Adige – racconta Purrello – è nata l’idea di recuperare questa vigna e il palmento che mio padre aveva ereditato. Già alla fine del 1700 i miei avi producevano vino proprio su questi terreni. Oggi, otto generazioni dopo, siamo tornati a fare i viticultori con un progetto tutela del paesaggio in una geografia urbana dove la vigna rappresenta un elemento di sostenibilità”.
Cos’è l’Associazione Vigneti Urbani
L’Associazione Vigneti Urbani (UVA) nasce proprio con l’obiettivo di tutelare il patrimonio rurale, storico e naturale rappresentato dai vigneti urbani e valorizzarlo dal punto di vista culturale e turistico, rendendolo produttivo per la comunità e per il futuro nel rispetto dell’ambiente, attraverso il vino, e le politiche sociali di integrazione e sostenibilità. “Un vigneto non è solo un dolce paesaggio collinare. Vigna può significare anche vita cittadina”, si legge sul profilo.
L’associazione, della quale fanno parte vigneti di Barcellona e Salonicco, Venezia e Los Angeles, Parigi, Londra, Milano e altri ancora, annovera anche La Vigna del Gallo di Palermo. È una rete internazionale che promuove progetti di recupero storico e azioni di valorizzazione culturale, paesaggistica e turistica al grido di “la bellezza sostenibile salverà il mondo”. I colori della tradizione e della terra, per trasformare i confini della città in un nuovo orizzonte.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link