CHIORAZZO HA RITROVATO LA STRADA DI CASA… COMUNE – Talenti Lucani


 

ARMANDO TITA*

Il ritorno “politico” attivo di Basilicata Casa Comune non è passato inosservato. Talenti Lucani ne ha sottolineato il nuovo assetto organizzativo nell’ultimo articolo . A me, cittadino lucano del vecchio conio e del vecchio centrosinistra, elettore di BCC, questo ritorno, sulla scorta delle pregresse esperienze amministrative regionali e comunali di Potenza, sembra una vera “fatica sisifiana”.
Conosciamo il personaggio mitologico Sisifo, tormentato nell’Ade, dove viene obbligato a spingere un enorme masso fino alla vetta dove questo finisce per rotolare di nuovo giù a valle.
Non vorrei che Zeus (il centrosinistra) riservi al BCC (Sisifo) l’ingrato compito di far salire sul monte
l’enorme macigno (l’elettorato cattolico) per farlo rotolare di nuovo giù. Spero che BCC in queste prossime tornate elettorali a cominciare da Matera non abbia il gusto del “masochismo”.
Tralasciamo la diaspora con il Gruppo Civico di Macchia, una diaspora incompresa, immotivata e
ingiustificata che ha creato malumori e delusioni tra gli elettori di BCC.
Siamo nel pieno della scorrettezza politica e dell’assoluta assenza di trasparenza perpetuata nei confronti degli elettori di BCC.
I fedeli laici delle Diocesi della Basilicata avevano provato a dare sostanza ad una politica lucana allo
stato “liquido”. “Grande è la fragilità che si avverte nella nostra regione, una fragilità che si tocca e si respira ovunque e si traduce in spopolamento, emigrazione giovanile e denatalità”.
Era l’incipit del “Documento di Sintesi” presentato nel Seminario di Viale Marconi, qualche tempo fa,
alla presenza di una MAREA umana fatta di Politici di rango, Sindaci, Imprenditori e tanto associazionismo giovanile.
Il movimento politico BCC voleva rigenerare in Basilicata una sorta di “Camaldoli” lucana per puntare su una Basilicata solidale e inclusiva spingendo alla partecipazione e al superamento della rassegnazione.
Purtroppo le goldoniane “Baruffe Chiozzotte” e l’evanescenza del logorato centrosinistra sono state
deleterie per una giusta e quasi scontata affermazione politica . Noi elettori del centrosinistra attendiamo le pubbliche scuse della classe dirigente. Avevamo registrato nelle elezioni regionali e comunali di Potenza un delirio di comportamenti della peggiore specie.
Un delirio che vogliamo, se lo permettete, sdrammatizzarlo ironicamente con le metafore ornitologiche. BCC deve conoscere le tipologie ornitologiche del firmamento politico lucano.
La società politica lucana in questo ultimo decennio ha individuato tante tipologie di uccelli… “Falchi,
Colombe, Gufi, Piccioni Viaggiatori e Uccelli Paduli”: -Il Falco c’è sempre stato . E’ intransigente e massimalista; ( Ve ne sono tanti, isterici e irrazionali…credo che BCC lo abbia sperimentato durante la vigilia elettorale regionale) -La Colomba è una persona mite , dialogica e amante della mediazione; (Peccato che sia stata del tutto emarginata) – Il Gufo è l’uccello brontolone che si identifica con i giornalisti e gli opinionisti come NOI, mal digeriti dalla classe dirigente; -Il Piccione Viaggiatore è quel volatile molto in voga nel nostro Consiglio regionale dedito al trasformismo
e alla transumanza;(Tanti sono stati i “traditori” di convenienza nella scorsa legislatura) -L’Uccello Padulo oltre all’ambiguità del nome porta sfiga.( Si consiglia di non dargli mai le spalle per
evitare eventuali “sgradite” sorprese).
Ho voluto sarcasticamente riflettere, caro Chiorazzo, su un comportamento politico intollerabile che ha premiato da sempre i “luigini” di turno.
Spero dal profondo del cuore che questo impegno dei Fedeli Laici e di Basilicata Casa Comune sia foriero di un nuovo Patto Sociale con i Giovani, stanchi come siamo di fughe di cervelli e di tanto capitale umano che se ne va…per sempre.
Auspico un ritorno alla RAGIONE.
Vivere in contraddizione con la propria ragione come sostiene Tolstoj è la morale più intollerabile e più insopportabile. L’uomo politico ragionevole lucano si adatta al mondo e alle situazioni, l’irragionevole insiste nel cercare di adattare il mondo e le situazioni a se stesso. Lo propone il Documento di Sintesi dei Laici associati, lo proponiamo Noi come “Comitato Comunità e Sviluppo”, Liberi Opinionisti senza Padrini e senza Padroni. Il nostro credo è quello di conservare la “mitezza” come metodo, il “dialogo” come linea guida e l’ascolto come forma di correttezza e di buona educazione. Questo assordante silenzio di questi ultimi mesi non depone a favore del BCC.
Questa perdurante assenza non trova alcuna giustificazione. Non vi sono stati dibattiti e proposte , ora si tenta timidamente di darsi un nuovo assetto. Speriamo che non sia il solito “assetto organizzativo” paracadutato dall’alto che risente dei mai sopiti metodi , molto in voga, tra i capibastoni del PD. Al caro Chiorazzo e a tutto il nuovo gruppo dirigente BCC vorrei ricordare le risultanze del Documento Pastorale della Chiesa Materana tenuto nel lontano dicembre 1975: “Lo stato di marginalizzazione e di subalternità in cui versa la regione va ascritta alla classe dirigente, mossa in tanti interventi più da calcoli elettoralistici, da interessi di parte e da beghe clientelari che dalla promozione del bene comune”. Rincara la dose il Giornalista democristiano Giuseppe Vuolo, collaboratore del settimanale politico della sinistra dc fiorentina “Politica”: ” In Basilicata c’è stata cattiva amministrazione, noncuranza, episodicità negli interventi , la DC lucana si presenta come una configurazione anomala, la sua organizzazione è fatta di clientele e di abusi che crescono proporzionalmente alle ambizioni dei suoi uomini “. Credo che sciaguratamente in questi ultimi vent’anni sia stata confermata lapalissianamente da centrodestra e centrosinistra questa tipologia politica delirante finalizzata alla crescita di una esorbitante macchina elettorale e di una “sovrastruttura” che non ha più deciso niente e non ha dato alcun indirizzo politico. L’amara vicenda “Acqua” è lo specchio fedele di tale insipienza.
Caro Chiorazzo la mancanza totale di moderni sistemi urbani è un dato negativo per chi vorrebbe
rivoluzionare le cose, ma è un dato sul quale la vecchia politica politicante che non aveva alcun interesse
a cambiarle ha fatto affidamento per decine di anni.
La gente non si muoverà, prima perché è sparsa e isolata e poi perché non ne ha l’abitudine. BCC ha la volontà politica di creare un vero processo di discontinuità accrescendo l’agognata “soggettività democratica” ignobilmente dimenticata e ignobilmente calpestata dalle pletore politiche degli ultimi decenni ? Altrimenti, caro Chiorazzo, rispolveriamo il remake del film di Massimo Troisi: “Pensavo fosse amore…invece era un calesse”.

*Sociologo e saggista


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