Genova. Verrà conclusa a gennaio 2025 la vendita di Villa Donghi a San Martino e dell’ex Onpi di Quezzi, due immobili abbandonati e fatiscenti, entrambi vincolati dalla Soprintendenza, che il Comune ha inserito nel piano di alienazioni da diversi anni. Lo ha annunciato l’assessore al Patrimonio Francesco Maresca durante la commissione comunale convocata a Tursi per fare il punto su acquisizioni, assegnazioni e cessioni degli immobili.
Entrambe le trattative vedono come interlocutore Invimit, società di investimenti immobiliari del ministero dell’Economia e delle Finanze, e sono ormai “in dirittura d’arrivo”, come conferma l’assessore. In questi giorni è in corso la due diligence affidata al Rina. “Cessione non significa dismissione di un bene pubblico, talvolta si tratta essere una valorizzazione nell’ottica di mantenere un interesse generale che in alcuni casi può essere svolto meglio dai privati”, commenta Maresca.
Villa Donghi, edificio del Seicento incastrato tra corso Europa e salita Superiore della Noce nei pressi dell’ospedale San Martino, oggi dimenticato e pericolante, diventerà uno studentato in grado di ospitare 34 alloggi. “Sarà fondamentale per noi cederlo, vista la vicinanza alle facoltà universitarie e agli ospedali, compreso il Gaslini”, aggiunge Maresca. La superficie ammonta a oltre 1.400 metri quadrati.
Negli ultimi anni era emersa l’ipotesi di realizzare nell’antica villa alcune residenze a prezzi calmierati per i familiari dei degenti del policlinico, ma l’opzione è definitivamente tramontata a favore dell’uso universitario. Il valore stimato per la cessione è superiore ai 500mila euro. Ben più alta la cifra che servirà per ristrutturarla rispettando tutti i vincoli storici e culturali.
Un futuro simile attende l’ex Onpi di via Donati, nel quartiere di Quezzi, struttura costruita nel 1930 adibita per decenni a casa di riposo fino al totale abbandono. A disposizione ci sono ben sette piani (di cui un seminterrato) su 4.700 metri quadrati, già suddivisi in camere con diversi spazi comuni. “Le dimensioni sono molto importanti – osserva Maresca – e consentiranno di creare alloggi ad uso sociale per gli studenti. È in corso anche un’interlocuzione tra Invimit e associazioni del territorio che hanno chiesto la possibilità di usare alcuni spazi per attività a favore di persone disabili“. Il progetto è ancora in fase di elaborazione.
Quella dell’ex Onpi è una storia infinita. Il Comune aveva provato più volte a venderlo, ma le complicazioni logistiche e la proprietà condivisa con Arte (che ne detiene circa un terzo) avevano scoraggiato i possibili acquirenti. Nella campagna elettorale del 2022 era stata annunciata l’intenzione di rinunciare alla vendita, poi il nuovo cambio di strategia.
Negli ultimi tre anni il Comune di Genova ha ceduto immobili per un totale di quasi 2 milioni di euro. Per la maggior parte si tratta di appartamenti privati. L’operazione più rilevante finora è stata la permuta con Asl 3 di una serie di proprietà in via Lomellini, salita Superiore della Noce e via Pietro Chiesa.
Ben più consistente il novero delle acquisizioni, che ammontano a più di 5 milioni e mezzo dal 2022 ad oggi, quasi tutte con fondi del Pnrr. Tra queste c’è l’edificio di via Balbi 9, comprato con 2,45 milioni nell’ambito del Pinqua: “È un immobile fondamentale perché andrà a sopperire alla mancanza di alloggi per studenti a Genova. I lavori finiranno nel 2026″, conferma Maresca. Le risorse per la ristrutturazione arriveranno sempre dal Pnrr, ma su un capitolo a parte.
Negli ultimi anni sono state circa 90 le assegnazioni di immobili ad associazioni del territorio, di cui 7 provenienti da confische alla mafia, perlopiù dalla maxi confisca Canfarotta del 2015. “Procediamo al ritmo di 35-40 assegnazioni all’anno”, chiarisce l’assessore. A sollevare i dubbi dei consiglieri di opposizione è soprattutto quella dell’ex mercato di Cornigliano alla Celano Boxe, avvenuta tramite un patto di collaborazione sottoscritto dal Municipio Medio Ponente.
“Stupisce che non vi sia una visione che veda l’uso degli immobili per una finalità completamente pubblica e a beneficio della collettività – commenta il consigliere Filippo Bruzzone della Lista RossoVerde -. In città esiste una fame di spazi, per diverse realtà da associazioni a comitati, e non si è trovata una risposta efficace per la cosiddetta cittadinanza attiva. Cosi come lasciano perplessi i 2,5 milioni circa per Via Balbi 9, che dovrebbe diventare uno studentato, senza sapere se e come sarà accessibile per tutte e tutti e i relativi tempi di realizzazione visto che al momento quei soldi sono solo per l’acquisto del bene. I beni confiscati alle mafie solo 7 sono i beni assegnati dal 2022 ad oggi. Troppo pochi. L’amministrazione deve accelerare, anche se alcune nostre proposte, come spazi musicali siano state accettate. Questo è un tema troppo importante per Genova e ognuno deve fare la propria parte”
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